È finito. Con il solito inevitabile successo. E finalmente anch'io sono uscito dalla bolla del Salone del Libro. Quest'anno l'ho raccontato soltanto sul Corriere (a parte la marginalissima stravaganza sgarbiana...) ma non voglio certo far torto ai diletti lettori del blog, per cui in questo post offrirò un lesto resumé, un concentrato del mio Salone. Intanto ecco il link al pezzo uscito stamattina sul Corriere: più che un bilancio finale, uno sguardo sui rischi del futuro. Parlo infatti d'una incombente "età del ferro e della ruggine" ricorrendo all'espressione usata dallo storico greco Cassio Dione per descrivere le prime avvisaglie di decadenza dell'Impero.
Ma intanto beiamoci dell'età dell'oro che Lagioia ci ha regalato: e per bearci pubblico un estratto del comunicato finale che celebra l'ennesimo, scontato record di presenze stabilito dall'ultima edizione diretta da Nicola Lagioia. Lagioia che ieri, alla cerimonia di chiusura, è stato salutato da lunghe e ripetute ovazioni e boati d'affetto, con evidente gioia e commozione della sua mamma, presente in sala (così finalmente ho conosciuto mamma Lagioia, signora deliziosa).
Il comunicato stampa finale
Il Salone del Libro quest’anno si è superato riuscendo a condurre 215.000 visitatori tra i padiglioni 1, 2, 3 e Oval del centro polifunzionale Lingotto, il Centro Congressi e la Pista 500, progetto artistico sviluppato dalla Pinacoteca Agnelli. In particolare, il picco di affluenza (63.000) è stato registrato nella giornata di sabato 20 e rappresenta un record assoluto per la manifestazione culturale.
Rispetto all’anno passato i visitatori provenienti dalla Lombardia sono aumentati del 96%, quelli dall’Emilia Romagna del 93%, dalla Liguria del 92%, hanno raggiunto il Lingotto il 120% di toscani e il 130% di veneti in più rispetto al 2022, mentre dalle isole Sicilia e Sardegna sono arrivati circa 3000 lettori e lettrici.
All’organizzazione della manifestazione hanno preso parte oltre 1000 persone, tra staff, allestitori, fornitori. Il Salone è stato catturato e raccontato attraverso 70.000 scatti realizzati dal team fotografi, raccontato in più di 2500 articoli cartacei, 4000 articoli web e 1098 passaggi radio e TV. In ascesa anche il numero degli accreditati, tra stampa e blogger, che sfiorano i 5000, mille in più rispetto al 2022.
La XXXVI edizione, diretta da Annalena Benini, si terrà a Torino tra il 9 e il 13 maggio 2024, dopo aver attraversato specchi e nuovi mondi non resta che attendere nuove avventure tra le pagine.
GLI ARTICOLI
18 maggio. Non è la Rai
https://torino.corriere.it/notizie/salone-del-libro/23_maggio_18/salone-del-libro-di-destra-o-di-sinistra-per-fortuna-non-e-la-rai-lasciatecelo-cosi-e0fd98f1-d18d-4e03-ba84-6f5c08eecxlk.shtml
19 maggio. È nata una stella
Performance sottotono, quella di Fiorello alla cerimonia inaugurale del Salone. La sua imitazione di Ignazio Benito La Russa è sempre perfetta e chiama l'applauso; ma da uno showman del suo livello si pretendono battute migliori. Giochi di parole sull'assonanza “La Russa” e “Lo Russo” per celebrare l'unità nella diversità erano già frustri ai tempi dell'Ambra Jovinelli; e nemmeno la gag su Lagioia - che Torino non dovrebbe lasciarsi sfuggire avendo già perduto “La Joya” nel senso di Dybala - strappa la risata a una platea freddina, nonché consapevole di avere ormai perduto sia Lagioia sia La Joia. Fiorello-Ignazio si gioca il tutto per tutto in chiusura dello sketch, con la laudatio comica del ministro Gennaro Sangiuliano che, dice il bravo performer, “è una forza della natura, Gennarino, voi ancora non lo conoscete ma ve ne accorgerete nei prossimi anni!”. Più che una promessa, sembra una minaccia.
Come dite? Che non era Fiorello? Era the original La Russa? Allora come non detto: l'esordio non è malaccio, se continuerà ad applicarsi la seconda carica dello Stato ha un avvenire nello showbiz.
20 maggio. Annalena speaks
A seguire, trovate gli articoli che ho scritto sul Corriere nei giorni scorsi: di quelli reperibili on line ho messo il link, mentre pubblico il testo completo di quelli usciti soltanto sul cartaceo.
Il comunicato stampa finale
Il Salone del Libro quest’anno si è superato riuscendo a condurre 215.000 visitatori tra i padiglioni 1, 2, 3 e Oval del centro polifunzionale Lingotto, il Centro Congressi e la Pista 500, progetto artistico sviluppato dalla Pinacoteca Agnelli. In particolare, il picco di affluenza (63.000) è stato registrato nella giornata di sabato 20 e rappresenta un record assoluto per la manifestazione culturale.
Rispetto all’anno passato i visitatori provenienti dalla Lombardia sono aumentati del 96%, quelli dall’Emilia Romagna del 93%, dalla Liguria del 92%, hanno raggiunto il Lingotto il 120% di toscani e il 130% di veneti in più rispetto al 2022, mentre dalle isole Sicilia e Sardegna sono arrivati circa 3000 lettori e lettrici.
All’organizzazione della manifestazione hanno preso parte oltre 1000 persone, tra staff, allestitori, fornitori. Il Salone è stato catturato e raccontato attraverso 70.000 scatti realizzati dal team fotografi, raccontato in più di 2500 articoli cartacei, 4000 articoli web e 1098 passaggi radio e TV. In ascesa anche il numero degli accreditati, tra stampa e blogger, che sfiorano i 5000, mille in più rispetto al 2022.
La XXXVI edizione, diretta da Annalena Benini, si terrà a Torino tra il 9 e il 13 maggio 2024, dopo aver attraversato specchi e nuovi mondi non resta che attendere nuove avventure tra le pagine.
GLI ARTICOLI
18 maggio. Non è la Rai
https://torino.corriere.it/notizie/salone-del-libro/23_maggio_18/salone-del-libro-di-destra-o-di-sinistra-per-fortuna-non-e-la-rai-lasciatecelo-cosi-e0fd98f1-d18d-4e03-ba84-6f5c08eecxlk.shtml
19 maggio. È nata una stella
Performance sottotono, quella di Fiorello alla cerimonia inaugurale del Salone. La sua imitazione di Ignazio Benito La Russa è sempre perfetta e chiama l'applauso; ma da uno showman del suo livello si pretendono battute migliori. Giochi di parole sull'assonanza “La Russa” e “Lo Russo” per celebrare l'unità nella diversità erano già frustri ai tempi dell'Ambra Jovinelli; e nemmeno la gag su Lagioia - che Torino non dovrebbe lasciarsi sfuggire avendo già perduto “La Joya” nel senso di Dybala - strappa la risata a una platea freddina, nonché consapevole di avere ormai perduto sia Lagioia sia La Joia. Fiorello-Ignazio si gioca il tutto per tutto in chiusura dello sketch, con la laudatio comica del ministro Gennaro Sangiuliano che, dice il bravo performer, “è una forza della natura, Gennarino, voi ancora non lo conoscete ma ve ne accorgerete nei prossimi anni!”. Più che una promessa, sembra una minaccia.
Come dite? Che non era Fiorello? Era the original La Russa? Allora come non detto: l'esordio non è malaccio, se continuerà ad applicarsi la seconda carica dello Stato ha un avvenire nello showbiz.
20 maggio. Annalena speaks
https://torino.corriere.it/notizie/salone-del-libro/23_maggio_20/annalena-benini-sono-contenta-ogni-giorno-di-piu-la-squadra-del-salone-e-una-sicurezza-821fb421-cfa5-4492-9177-41708f6d1xlk.shtml
21 maggio. Mamme e trame
L’altro giorno, concentrato sulla ricerca dell’Annalena, non sono riuscito a incontrare la mamma di Nic Lagioia, in visita al Salone. Mi è dispiaciuto: ci tenevo ad assicurarle di persona che suo figlio lascia l'incarico per libera, felice e - aggiungerei, anche alla luce degli incresciosi fatti di ieri - sapiente volontà.
Le mamme tutte sono per natura apprensive e protettive, per difendere la prole dalle cattiverie del mondo. Però Nic mi dice che sua mamma mi legge, e si fida di me. Dunque, mancata l’occasione di dirglielo di persona, le ho mandato tramite Nic due righe per rinnovarle la gratitudine della Torino migliore per quanto suo figlio ha fatto in questi anni, e rassicurarla che l’addio non è forzato.
Però posso capire i dubbi di mamma Lagioia: le trame grossolane che anche in quest’occasione hanno preceduto e accompagnato la transizione dal direttore alla direttrice sono state tali e tante da autorizzare i peggiori pensieri dietrologici. Ad esempio, la vulgata di corridoio dà per assodato il tentativo di Sangiuliano di piazzare alla direzione una figura d’area di provata fede; e l’assalto ministeriale, rintuzzato dalla diplomazia bipartisan di Cirio e Lo Russo, sarebbe solo rimandato. Ok, ci posso credere, conoscendo i miei polli: ma sempre con cautela. Il retroscenismo è da sempre nel Dna del Salone, e ancora venerdì sera, alla festa della Nave di Teseo, nel via vai di premi Pulitzer, imbucati e vipperia assortita, ho ascoltato le più svariate e pittoresche teorie complottiste: dalla sventata minaccia di un Borgonovo al Circolo dei Lettori, all’ipotesi di un “patto della salama da sugo” con la ferrarese Elisabetta Sgarbi “grande elettrice” della ferrarese Annalena Benini alla direzione del Salone. Vero? Falso? In fondo è un gioco, una versione intellettual-salottiera del risiko del potere. Ci sta, ma è pur sempre un gioco: e in quel gioco a pensar male si fa peccato, e a volte manco ci si azzecca.
22 maggio. Ci vuole un fisico bestiale
https://torino.corriere.it/notizie/salone-del-libro/23_maggio_22/direttore-del-salone-del-libro-dopo-lagioia-tocca-a-annalena-benini-le-serviranno-nervi-saldi-e-un-fisico-bestiale-784ec64f-3540-453d-a7b6-2b24be603xlk.shtml
21 maggio. Mamme e trame
L’altro giorno, concentrato sulla ricerca dell’Annalena, non sono riuscito a incontrare la mamma di Nic Lagioia, in visita al Salone. Mi è dispiaciuto: ci tenevo ad assicurarle di persona che suo figlio lascia l'incarico per libera, felice e - aggiungerei, anche alla luce degli incresciosi fatti di ieri - sapiente volontà.
Le mamme tutte sono per natura apprensive e protettive, per difendere la prole dalle cattiverie del mondo. Però Nic mi dice che sua mamma mi legge, e si fida di me. Dunque, mancata l’occasione di dirglielo di persona, le ho mandato tramite Nic due righe per rinnovarle la gratitudine della Torino migliore per quanto suo figlio ha fatto in questi anni, e rassicurarla che l’addio non è forzato.
Però posso capire i dubbi di mamma Lagioia: le trame grossolane che anche in quest’occasione hanno preceduto e accompagnato la transizione dal direttore alla direttrice sono state tali e tante da autorizzare i peggiori pensieri dietrologici. Ad esempio, la vulgata di corridoio dà per assodato il tentativo di Sangiuliano di piazzare alla direzione una figura d’area di provata fede; e l’assalto ministeriale, rintuzzato dalla diplomazia bipartisan di Cirio e Lo Russo, sarebbe solo rimandato. Ok, ci posso credere, conoscendo i miei polli: ma sempre con cautela. Il retroscenismo è da sempre nel Dna del Salone, e ancora venerdì sera, alla festa della Nave di Teseo, nel via vai di premi Pulitzer, imbucati e vipperia assortita, ho ascoltato le più svariate e pittoresche teorie complottiste: dalla sventata minaccia di un Borgonovo al Circolo dei Lettori, all’ipotesi di un “patto della salama da sugo” con la ferrarese Elisabetta Sgarbi “grande elettrice” della ferrarese Annalena Benini alla direzione del Salone. Vero? Falso? In fondo è un gioco, una versione intellettual-salottiera del risiko del potere. Ci sta, ma è pur sempre un gioco: e in quel gioco a pensar male si fa peccato, e a volte manco ci si azzecca.
22 maggio. Ci vuole un fisico bestiale
https://torino.corriere.it/notizie/salone-del-libro/23_maggio_22/direttore-del-salone-del-libro-dopo-lagioia-tocca-a-annalena-benini-le-serviranno-nervi-saldi-e-un-fisico-bestiale-784ec64f-3540-453d-a7b6-2b24be603xlk.shtml
23 maggio. L'età del ferro e della ruggine
Commenti
Posta un commento