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Matteo Negrin, direttore di PdV |
Ricevo e volentieri pubblico
Il Consiglio di amministrazione della Fondazione Piemonte dal Vivo, presieduto da Gianluigi Porro, ha approvato ieri il bilancio d’esercizio per l’anno 2022 (qui il link al documento).
Il 2022 ha visto una ripresa significativa delle attività, dopo le difficoltà del periodo pandemico. Tratto distintivo dell’azione di Piemonte dal Vivo, tanto nei teatri del Circuito quanto negli spazi meno convenzionali che accolgono la programmazione, è la multidisciplinarietà, con 806 recite tra prosa, danza, musica e circo, diffuse su 83 piazze in 143 spazi in tutta la regione, per un totale di 100.069 presenze.
Nonostante il primo trimestre del 2022 abbia ancora risentito del protrarsi dell’emergenza sanitaria, i ricavi da abbonamento e sbigliettamento hanno segnalato un incremento del 97,45% rispetto al 2021, per un totale di € 1.213.522. A conferma del trend positivo, si rileva che alla conclusione del primo trimestre 2023 gli incassi realizzati ammontano già a € 783.668.
Sempre in merito alle entrate, la Fondazione ha potuto contare sul determinante sostegno da parte del socio unico Regione Piemonte: il contributo della Regione per l’attività istituzionale costituisce il 47,65% delle entrate nel 2022. La restante parte delle entrate è garantita dal FNSV - Fondo Nazionale per lo Spettacolo dal Vivo - il cui contributo è incrementato del 10% rispetto all’anno precedente, dagli enti locali con cui la Fondazione allestisce le stagioni teatrali e dai privati (comprese le fondazioni di origine bancaria).
Sul fronte dei costi, la Fondazione ha destinato € 4.536.525 alle attività artistiche (cachet di compagnie ospiti, compensi per tecnici e maestranze, costi connessi alla realizzazione di progetti speciali e percorsi di formazione, realizzazione di output digitali) registrando un incremento del 31,78% rispetto all’anno precedente. Dopo la contrazione dovuta all’emergenza sanitaria, il costo del personale dipendente registra nel 2022 un incremento del 12,27% così come si registra un incremento del 19,85% degli oneri finanziari nei confronti di banche e società di factoring anche in virtù del progressivo aumento del costo del denaro.
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