Passa ai contenuti principali

L'EGIZIO DOPO GENNY

Alessandro Giuli

E adesso che Genny non c'è più, adesso che – parafrasando Giobbe 17,11 – passarono i suoi giorni e svanirono i suoi progetti, cosa accadrà al Museo Egizio?
Come ben sa l'informato lettore, l'ex ministro 'nammorato non vedeva l'ora di liberarsi della presidente Evelina Christillin e piazzare su quella poltrona un amichetto suo che avrebbe reso impossibile la vita al direttore Christian Greco, così da indurlo a migrare verso altri lidi. Due piccioni con una fava.
Lo scaltro Genny la faceva facile, convinto com'era che il mandato della Christillin scadesse adesso, a settembre. Ma la realtà è quasi sempre più complessa di quanto la immaginano i ministri...
Comincia così l'articolo di oggi sul Corriere, nel quale cerco di immaginare il "dopo Sangiuliano" all'Egizio, a cominciare dal nodo della vera "data di scadenza" del mandato della presidente Christillin. L'interrogativo delle cento pistole a questo punto riguarda le prossime mosse del nuovo ministro Alessandro Giuli, paracadutato nel giro di poche ore dalla presidenza del Maxxi alla poltrona ministeriale. Di Alessandro Giuli non so molto: da una sua recente intervista (precedente la nomina, comunque) sembrerebbe un tipo cauto e moderato, ad onta dei burrascosi trascorsi giovanili. Ma al momento le mie uniche certezze su Giuli restano il suo diploma di maturità classica, i suoi curiosi tatuaggi sotto le impeccabili camicie, e l'impressionante somiglianza con il direttore di Palazzo Madama G.C.F. Villa
P.S. Per completezza d'archivio, pubblico il giorno dopo l'articolo del Corriere non disponibile on line:

E adesso che Genny non c'è più, adesso che – parafrasando Giobbe 17,11 – passarono i suoi giorni e svanirono i suoi progetti, cosa accadrà al Museo Egizio?

Come ben sa l'informato lettore, l'ex ministro 'nammorato non vedeva l'ora di liberarsi della presidente Evelina Christillin e piazzare su quella poltrona un amichetto suo che avrebbe reso impossibile la vita al direttore Christian Greco, così da indurlo a migrare verso altri lidi. Due piccioni con una fava.

Lo scaltro Genny la faceva facile, convinto com'era che il mandato della Christillin scadesse adesso, a settembre. Ma la realtà è quasi sempre più complessa di quanto la immaginano i ministri. Cerco di semplificare al massimo: in base allo Statuto della Fondazione Museo Egizio, il Collegio dei Fondatori (Ministero, Regione, Comune, Fondazione Crt e Compagnia di San Paolo) delibera a maggioranza assoluta sulla nomina del presidente della Fondazione su designazione del ministro della Cultura. Regione, Comune, Crt e Compagnia inoltre indicano ciascuno un proprio rappresentante nel Consiglio d'amministrazione. Solo con le nomine di tutti i componenti (presidente e consiglieri) il CdA è effettivo.

La designazione della Christillin, firmata dall'allora ministro Franceschini, è datata 14 settembre 2020, però il CdA venne completato soltanto un anno dopo, a causa del ritardo della Regione che indicò il proprio rappresentante il 16 settembre del 2021. Dunque è lecito ritenere che da tale data dovrebbero decorrere i quattro anni della durata in carica di tutti componenti del CdA, compresa la presidente che per un anno non ha potuto espletare in pieno le proprie funzioni: che presidente è chi non ha un CdA da presiedere?

Sono punti di diritto piuttosto complicati: Regione, Comune e fondazioni bancarie alcuni mesi fa avevano tentato di spiegarli a Sangiuliano in una lettera nella quale facevano anche notare l'opportunità che la presidente andasse a scadenza con il CdA l'anno venturo, così da consentirle di completare le manifestazioni e i lavori di restyling del Museo intrapresi per celebrare il bicentenario.

La lettera è rimasta senza risposta. Pare - dico pare – che Cirio avesse ricevuto in merito delle rassicurazioni verbali da Sangiuliano: ma le parole sono parole, e alla luce degli ultimi avvenimenti sono restio a prendere per oro colato tutto ciò che dice Sangiuliano.

Adesso, con il nuovo ministro Giuli, i giochi si riaprono. Più che altro, penso che per il momento il neonominato abbia altre gatte da pelare, prima di tornare a tormentare l'Egizio. Tuttavia, ammesso che prevalga il buon senso e la governance del Museo vada regolarmente a scadenza nell'autunno 2025, la questione è soltanto rinviata. Cosa accadrà fra un anno? Un quarto mandato di Evelina Christillin, per quanto giuridicamente ammissibile e logicamente auspicabile, mi pare – con gli attuali chiari di luna – un'ipotesi poco gradita ai padroni del vapore: e a quel punto il nodo vero diventa la conferma di Christian Greco alla direzione. Pure il suo contratto scade l'anno prossimo, potrebbe essere rinnovato, ma c'è già chi blatera di “fare un bando”, magari per sistemare qualche altro amichetto. Però, a dirsela tutta, secondo voi per quale ragione Greco dovrebbe restare a Torino con un presidente diverso, probabilmente ostile? Finora, con Christillin, ha potuto lavorare nelle migliori condizioni ambientali e ottenere i risultati che sono sotto gli occhi di tutti: quindi ha resistito e resiste alle lusinghe e alle offerte che gli arrivano dalle più prestigiose – e ricche – istituzioni museali dell'universo mondo. Ma fino a quando? E soprattutto, perché? Per amore di un Paese che non riconosce il merito e fa del servilismo politico e dell'appartenenza tribale le uniche virtù da premiare? E poi frignano se i nostri cervelli scappano all'estero...

Commenti

Post popolari in questo blog

L'AFFONDAMENTO DELLA SEYMANDI

William Turner, "Il Naufragio" Cristina Seymandi Tanto tuonò che piovve. Sicché posso abbandonare, almeno per un post, la spiacevole incombenza di monitorare i contraccolpi dell'emergenza virale. La storia è questa. Ieri in Consiglio comunale un'interpellanza generale ( qui il testo ) firmata pure da alcuni esponenti grillini o ex grillini, ha fatto le pulci a Cristina Seymandi, figura emergente del sottogoverno cinquestelle che taluni vedono come ideale continuatrice, a Palazzo Civico, del "potere eccentrico" di Paolo Giordana prima e di Luca Pasquaretta poi . E che, come i predecessori, è riuscita a star sulle palle pure ai suoi, non soltanto a quelli dell'opposizione. L'interpellanza prendeva spunto dell'ultima impresa della Seymandi, la mancata "regata di Carnevale" , ma metteva sotto accusa l'intero rapporto fra costei, Chiarabella e l'assessore Unia, di cui è staffista. Alla fine Chiarabella, nell'angolo, h

SUI COLLI FATALI SORGE IL FESTIVAL ROMANISSIMO

Oggi a Roma c'è stata la conferenza stampa del Torino Film Festival prossimo venturo. Da tempo ormai il Tff ha dismesso la civile consuetudine della doppia conferenza stampa, a Roma e a Torino. E con sto piffero che io mi scapicollo fino a Roma scialando tempo e denaro per assistere all'inutile pantomima. Tanto l'unica novità che rivesta un qualche interesse è l'elenco dei selezionatori scelti da Base: in ordine alfabetico, Davide Abbatescianni, Martina Barone, Ludovico Cantisani, Elvira Del Guercio, Veronica Orciari e Davide Stanzione (alcuni li vedete nelle foto in alto, presa da Fb). Per me sono illustri sconosciuti, ma io sono ignorantissimo. Da un rapido giretto in rete mi è parso di capire che, casualmente e salvo abbagli, sono tutti romani, nativi o stanziali. Altre imprese d'alto profilo al momento mi sono sfuggite: garantisco che appena possibile e con la massima sollecitudine porrò rimedio alle mie lacune. Ma l'unica cosa davvero notevole e divertente

L'EGIZIO MILIONARIO DI CHRISTIAN SUPERSTAR, MA CRESCONO ANCHE GLI ALTRI

Siamo al solito consuntivo di fine anno delle presenze nei musei torinesi (a questo link  trovate i dati del 2022). La notiziona riguarda, come da copione, l' Egizio che mette a segno un altro record straordinario. Infatti è il primo museo torinese a superare la soglia psicologica del milione di visitatori: nel 2023 sono stati 1.061.157 ( cifra che comprende anche gli eventi istituzionali e privati) a fronte degli 898.500 del 2022. L'ufficializzazione delle notizia è arrivata nel pomeriggio; e, per un curioso destino, proprio nel preciso istante in cui il superdirettore Christian Greco  ( nella foto, con Alba Parietti conduttrice dello spettacolo ) , chiamato sul palco di piazza Castello  durante il concerto di musica classica dedicato per l'appunto al bicentenario dell'Egizio, riceveva dai seimila e rotti spettatori un'ovazione da autentica popstar. Mai s'era visto - a mia memoria - il direttore di un museo, in questa o in qualsiasi altra città, circondato da