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I LITFIBA PER L'ULTIMA NOTTE DI TRAFFIC


I Litfiba chiudono stasera Traffic 2014 in piazza San Carlo
Litfiba, e sai cosa ascolti. Stasera Traffic chiude l'undicesima edizione (l'ultima?) con un successone annunciato. Quello dei Litfiba è il concerto più atteso: me ne rendo conto anche dal minuscolo osservatorio del blog, dove da un paio di settimane la parola chiave più ricorrente è, giustappunto, "Litfiba". Lo show di stasera è l'unico del 2014 per la band di Pelù e Renzulli in versione "Trilogia del potere", con un line up che ricalca quello dei tre dischi fondamentali usciti fra il 1983 e il 1989, "Desaparecido", "17 re" e "Litfiba 3". Sul palco, oltre a Piero Pelù e Ghigo Renzulli, ci sono altri due soci fondatori del gruppo, Gianni Maroccolo e Antonio Aiazzi, mentre alla batteria c’è Luca Martelli, in squadra dal 2012. A me personalmente i Litfiba non m'hanno mai fatto impazzire, ma capisco di essere minoritario, ed è previsto che oggi su Torino calino consistenti rappresentanze di fan da mezza Italia: c'è tutto il necessario per una bella festa, anche perché si dice - toccando ferro - che il meteo sarà benigno.
Prima dei Litfiba suona Il Pan DelDiavolo, duo folk punk palermitano formato da Pietro Alessandro Alosi (chitarra, grancassa e voce) e Gianluca Bartolo (chitarra e voce). Ma, nel suo piccolo, è un evento anche l'apertura di serata con i Fluxus, storico collettivo hardcore torinese, che torna on stage dopo oltre dieci anni di silenzio schierando Franz Goria (voce e chitarra), Luca Pastore (chitarra quattro corde), Roberto Rabellino (batteria) e Fabio Lombardo (chitarra). Il concerto in piazza San Carlo, come sempre gratuito, comincia alle 20, i Litfiba saliranno verso le 22. Ma voi andate a sentire anche quelli prima: vale la pena.
Un meditabondo Max in camerino prima dello show
Ieri sera, intanto, è successo qualcosa di molto interessante: l'incontro fra I Cani, la più fortunata (e discussa) band emersa ultimamente dalla scena indie, e l'altrettanto fortunato e discusso Max Pezzali, negli Eighties simbolo, per  i fighetti alternativi, della famigerata "musica di plastica" made in Cecchetto, e oggi in via di ampia rivalutazione "cult-urale". Più o meno lo stesso percorso di Jovanotti, insomma. Io nel "dibbattito" non ci voglio entrare, dato che - uomo di gusti semplici - con le canzoni degli 883 mi sono sempre divertito senza vergogna, convinto che in tutto, dal cinema alla letteratura alla musica, c'è un tempo per Joyce e un tempo per Ken Follett, e confesso che in spiaggia non leggo Joyce.
Ad ogni modo: ieri Pezzali e I Cani si sono integrati bene, I Cani si sono fatti ascoltare da un pubblico di trentamila persone che, tutte insieme, non se le sono mai nemmeno sognate; e Pezzali c'è stato dentro con stile. Poi, va da sé che quando il Max va su e ti canta "Gli anni", solo voce e chitarra, hai un bel da fare il duro e puro, tanto t'acchiappa lo stesso. Insomma, quello di ieri mi è piaciuto come mix; e mi è piaciuto assai anche l'opening act "Un'ora sola ti vorrei", con Bianco, Daniele Celona, i Nadàr Solo e un manipolo di scelti ospiti della scena torinese. E' tutta gente che ha molto da dire: farli ascoltare da una platea tanto vasta è stata cosa buona e giusta.

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