|
Massimo Cotto (a sinistra) con Mauro Ermanno Giovanardi |
Un'altra brutta notizia: Asti Musica chiude per sempre. La diciannovesima edizione, che si è appena conclusa, sarà l'ultima. Lo ha annunciato oggi
Massimo Cotto, assessore alla Cultura astigiano, giornalista musicale, scrittore, nonché direttore artistico della rassegna che egli stesso aveva contribuito a creare. Davvero desolanti le motivazioni della triste decisione: in primo luogo le proteste di una piccola parte dei residenti in piazza Cattedrale, sede dei concerti, insofferenti del "disturbo" arrecato dalla musica - una quindicina di serate tra il 9 e il 25 luglio. Tale insofferenza si è manifestata con proteste, striscioni e - a quanto si dice ad Asti - anche lettere anonime.
L'altra causa del decesso della manifestazione, se possibile ancora più sconcertante, sono le difficoltà economiche di quest'ultima edizione, causate sì dalla pioggia, ma anche dalla scarsa propensione del pubblico a sganciare per i concerti a pagamento (soltanto tre). Con un bilancio sconcertante: 20 mila presenze totali per gli spettacoli gratuiti, 1500 per i tre a pagamento: i
Morcheeba (a 25 euro),
Raphael Gualazzi (20 euro) e il rapper
Clementino (10 euro, svoltosi sotto il diluvio). Per fare un esempio, i Morcheeba ad Asti hanno raccattato appena 250 paganti (a Lucca, per fare un confronto, erano stati 2500.
Commenti
Posta un commento