Il PalaAlpitour: il piazzale di fronte ospiterebbe il "villaggio" del Salone |
E' vero che, di per sé, il PalaAlpitour è molto più piccolo del Lingotto: ma il progetto di Muttoni punta a sfruttare anche il grande piazzale davanti alla struttura. In pratica, gli stand degli editori starebbero all'esterno, in una sorta di "villaggio del Salone" creato con tensostrutture ben "arredate" (non pensate alle tristi baracconate che si vedono nelle piazze auliche torinesi). Lì si svolgerebbero anche varie attività di intrattenimento; mentre gli spazi interni del palazzetto sarebbero perlopiù dedicati ai convegni, con lo stesso "ruolo" che nel Salone versione Lingotto è svolto dalle varie sale Gialla, Blu, Rossa eccetera eccetera.
Così, funziona. Resta il problema dei trasporti: il Lingotto dispone di ampi parcheggi e di una fermata del metrò, oltre ad essere direttamente collegato con la ferrovia. Ho girato la questione a Muttoni, che mi ha fatto notare che la struttura è comunque a dieci minuti a piedi da corso Vittorio, e quindi dalla metro, e che già oggi tra stadio e PalaAlpitour non mancano eventi che richiamano decine di migliaia di persone. Inoltre, mi ha ricordato Muttoni, grazie ai servizi speciali di Gtt sono riusciti a gestire senza troppi problemi anche concomitanze da brivido, tipo il concerto di Shakira nella stessa sera di Juventus-Fiorentina nell'adiacente Statio Olimpico. Aspetto non trascurabile, quest'ultimo, visto che la domenica del Salone 2015 coinciderà con una partita casalinga del Toro.
Ho avuto l'impressione che il progetto sia già in fase avanzata. D'altra parte, non è nuova l'ambizione di Muttoni di portare al PalaAlpitour i grandi eventi espositivi oggi concentrati al Lingotto (quindi anche Artissima e il Salone del Gusto). Già lo scorso anno aveva fatto una proposta in tal senso ad Artissima: senza esito. Va da sé che, se i soldi ci sono, il Lingotto è comunque una location migliore. Se però i soldi cominciano a mancare, le prospettive cambiano. Chiunque gradirebbe guidare una Maserati: ma, chissà perché, in giro si vedono più che altro utilitarie. Eppure tutti arrivano comunque a destinazione.
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