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LA MINCHIATA DEL MESE: IL VAGONE INGOMBRANTE

Le nostre piazze 1: calcio e tendoni in piazza Vittorio
Le nostre piazze 2: accampamento in piazza Carlo Alberto
Le nostre piazze 3: balli folk in piazza Vittorio
Sta facendo molto discutere la notizia, apparsa giornali di oggi, che si conquista d'ufficio il titolo di minchiata del mese. Il soprintendente per i beni architettonici e paesaggistici Luca Rinaldi avrebbe (uso la formula dubitativa perché non riesco a crederci...) obiettato che il vagone ferroviario della deportazione, esposto davanti a Palazzo Madama per la mostra su Primo Levi, ha una "collocazione ingombrante che risulta del tutto estranea alla piazza e interferisce con l'asse prospettico della città storica".
ALLORA
In piazza Castello (ma anche in piazza San Carlo, piazza Vittorio, piazza Carignano, piazza Carlo Alberto, piazza Solferino, piazza Cavour) nell'arco breve di un anno ho visto accampamenti d'ogni sorta: gazebi politici, gonfiabili per ragazzini, palchi, bancarelle, tensostrutture, baraccamenti, patinoire, scivoli, campi da calcetto basket freesbe moscacieca pallaprigioniera saltamartino, mercatini, alberi di Natale, presepi malandati, calendari      dell'avvento, pittori della domenica, spacci di cioccolato vini bevande gassate bevande lisce mieli fiori caciotte libri ravioli del plin tappeti salamelle salsapariglia, balli romeni, ginnasti bulgari, rastafari brianzoli, mimi fachiri musicanti musicisti, troupe cinematografiche, truppe cammellate, autosaloni auto di lusso autodafè autocad, traguardi e partenze per corse podistiche corse ciclistiche corse motoristiche corse a perdifiato corse e rincorse. Mancano all'appello la donna barbuta e l'incantatore di serpenti, e poi il circo è al gran completo.
E questo si ripete da anni, nel più totale disprezzo non dico dei cittadini, non dico della città, non dico delle piazze, non dico della storia dell'arte, non dico degli assi prospettici: ma dico nel più totale disprezzo delle regole minime della decenza. Quelle regole che dovrebbero trattenere chiunque dall'imporre al prossimo visioni deprecabili e disgustose. Tipo defecare per strada o piazzare una baraccopoli davanti a un capolavoro architettonico. I nostri amministratori, invece, spinti dall'affanno di rastrellare denaro con l'affitto del suolo pubblico (o, peggio, da sfrontata insipienza), autorizzano e spesso incentivano questo sfregio permanente ed effettivo alla bellezza della nostra città e alla nostra dignità di cittadini.
A questo punto, delle due l'una.
 
Le nostre piazze 4: gazebi in piazza Solferino
O il soprintendente Rinaldi dimostra che la sua sortita non è a muzzo, ma rientra in un lucido progetto di ripristino della bellezza; e di conseguenza esige e ottiene, a stretto giro di posta, lo sgombero immediato e duraturo di tutte le vaccate che deturpano le nostre piazze auliche.
Oppure si dimette.

Commenti

  1. Ma chiedergli di rimuovere tutte le altre brutture OPPURE di dimettersi implica porre QUESTA particolare 'installazione' sul piano di tutte le altre. NON LO E'. Quindi, si dimetta e basta

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  2. http://www.mole24.it/2015/01/22/nuova-fiat-500x-piazza-san-carlo-ed-e-festa/

    per questi, invece, non c'è mai problema...

    RispondiElimina

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