Paolo Damilano, doppio presidente |
Ho chiesto al direttore del Museo, Alberto Barbera, quale potrebbe essere in concreto l'effetto del "presidente unico". Barbera mi è sembrato contento: ha un ottimo rapporto con Damilano, e apprezza il suo lavoro a Film Commission. Non pensa che ci sarà una fusione fra Fcpt e Museo: piuttosto un'ottimizzazione delle risorse (sempre più scarse) e una razionalizzazione del lavoro. Barbera si è detto convinto che l'integrazione fra le due realtà non porterà a riduzioni di personale.
C'è comunque una ragione economica alla base della scelta. Damilano è un imprenditore di successo. E sa trovare i soldi. Questo è fondamentale. Come presidente di Film Commission magari ha stentato a muoversi nel mondo del cinema, ma quanto alla capacità di trovare sponsor e partner commerciali ha fatto faville. Il fundraising è il suo punto di forza. Esattamento ciò che dice la Parigi: "Abbiamo deciso per l’accorpamento. Film Commission e il suo eccellente rapporto con i privati, in un momento di difficoltà di reperimento delle risorse, non può che essere utile al Museo del Cinema. Paolo Damilano è un imprenditore che ha dato prova di grandi capacità, la persona giusta per guidare il sistema cinema".
Commenti
Posta un commento