Come volevasi dimostrare. Non hanno trovato uno straccio di disperato disposto a beccarsi la presidenza della Fondazione per il Libro. Altro che Massimo Bray.
Oggi c'è stata la riunione del CdA che - a detta degli organi d'informazione - avrebbe senza fallo ratificato la nomina di Bray alla presidenza della Fondazione per il Libro.
Non pervenuto.
Oggi c'è stata la riunione del CdA che - a detta degli organi d'informazione - avrebbe senza fallo ratificato la nomina di Bray alla presidenza della Fondazione per il Libro.
Non pervenuto.
Al termine dell'incontro, il Chiampa ha spiegato i prossimi step, glissando con estrema eleganza sulla questione della presidenza: ha detto che chiederanno all'Avvocatura del Comune se è possibile trascinare in tribunale gli editori felloni (quelli cattivi, che stanno con Motta e Milano); poi da martedì il Comitato d'indirizzo comincerà a scrivere un nuovo statuto che consenta agli editori (quelli buoni, che stanno con Torino) di partecipare all'organizzazione del Salone. Da lunedì ci saranno anche dei "gruppi di lavoro" per raccogliere idee sulla prossima edizione. E questa è la parte che mi allarma di più. Chi lavorerà con chi? Quali cervelli consulteranno quali altri cervelli? Vi ricordo che il Comitato d'indirizzo è composto dai consiglieri d’amministrazione della Fondazione Luciano Conterno, Piero Gastaldo e Roberto Moisio e dai rappresentanti del Mibact Rossana Rummo, del Miur Arnaldo Colasanti e di Intesa Sanpaolo Michele Coppola. .
Soltanto a settembre - ed ecco l'unico pubblico riferimento al soglio vacante - si deciderà (con comodo) la futura governance. In parole povere, si decideranno - forse - a nominare un presidente e un direttore.
Sul direttore è buio presto. Sul presidente, invece, sperano ancora che Bray si lasci convincere: la settimana prossima dovrebbe venire a Torino per rendersi conto della situazione. Ho la mente rutilante di battute sarcastiche, ma le tengo per me.
Nell'attesa di incastrare qualcuno, hanno deciso che il consigliere anziano Roberto Moisio farà il vice-presidente. Così si becca la responsabilità della normale amministrazione, tipo firmare per gli stipendi. Che dio o chi per esso gliela mandi buona.
Però c'è anche una notizia positiva (positiva per gli interessati, almeno): tornano in libertà i tre accusati di turbativa d'asta: Regis Faure, direttore generale di Lingotto Fiere, Roberto Fantino, direttore marketing di Gl Events, e Valentino Macri, segretario generale della Fondazione per il Libro hanno chiesto di patteggiare e hanno ottenuto la revoca degli arresti domiciliari. La pena proposta, che ha avuto parere favorevole dalla procura è di un anno di reclusione con la sospensione condizionale e 300 euro di multa.
Coerentemente, finisco regalandovi il wishful thinking del Chiampa: "Dai momenti di grande crisi possono venire grandi idee e sono convinto che ci siano risorse e opportunità perchè siano in tanti a coglierle. Il nostro non sarà un saloncino".
Nell'attesa di incastrare qualcuno, hanno deciso che il consigliere anziano Roberto Moisio farà il vice-presidente. Così si becca la responsabilità della normale amministrazione, tipo firmare per gli stipendi. Che dio o chi per esso gliela mandi buona.
Però c'è anche una notizia positiva (positiva per gli interessati, almeno): tornano in libertà i tre accusati di turbativa d'asta: Regis Faure, direttore generale di Lingotto Fiere, Roberto Fantino, direttore marketing di Gl Events, e Valentino Macri, segretario generale della Fondazione per il Libro hanno chiesto di patteggiare e hanno ottenuto la revoca degli arresti domiciliari. La pena proposta, che ha avuto parere favorevole dalla procura è di un anno di reclusione con la sospensione condizionale e 300 euro di multa.
Coerentemente, finisco regalandovi il wishful thinking del Chiampa: "Dai momenti di grande crisi possono venire grandi idee e sono convinto che ci siano risorse e opportunità perchè siano in tanti a coglierle. Il nostro non sarà un saloncino".
Beh, immagino che lui sappia qualcosa che io non so.
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