In anteprima. L'inginocchiatoio di Luigi Prinotto |
Riassumendo: la Fondazione Accorsi-Ometto non riceve un centesimo di finanziamento pubblico, mai e da nessuno; paga tasse come se piovesse; s'impegna da anni per preservare, incrementare e far conoscere uno straordinario patrimonio di tesori delle arti decorative; organizza con regolarità mostre belle, interessanti, di valore scientifico; e viene pertanto giustamente ignorata dai falabracchi che nel chiuso dei loro palazzi farneticano di "valorizzazione" e "promozione" della cultura a Torino mentre s'ingegnano per chiudere i musei.
Il cofano-forte di Piffetti, già proprietà dei Savoia |
Tra i capolavori esposti spiccano alcuni straordinari mobili di Pietro Piffetti: e ciò fa della mostra da Accorsi un perfetto corollario di quella dedicata agli ebanisti piemontesi che s'inaugurerà il 16 marzo alla Reggia di Venaria. A proposito, alla Venaria vedrete anche il clamoroso inginocchiatoio di Luigi Prinotto, che la Fondazione Accorsi ha ritrovato e acquistato di recente e che, a rigor di logica, dovrebbe essere esposto qui: ma la strapotente Reggia lo ha voluto in prestito per la sua mostra e ha preteso - piuttosto assertivamente - di esibirlo in anteprima assoluta. La Fondazione ha fatto buon viso a cattivo gioco, e l'inginocchiatoio del Prinotto debutterà a Venaria.
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