Oggi a Roma c'è stata la conferenza stampa del Torino Film Festival prossimo venturo. Da tempo ormai il Tff ha dismesso la civile consuetudine della doppia conferenza stampa, a Roma e a Torino. E con sto piffero che io mi scapicollo fino a Roma scialando tempo e denaro per assistere all'inutile pantomima. Tanto l'unica novità che rivesta un qualche interesse è l'elenco dei selezionatori scelti da Base: in ordine alfabetico, Davide Abbatescianni, Martina Barone, Ludovico Cantisani, Elvira Del Guercio, Veronica Orciari e Davide Stanzione (alcuni li vedete nelle foto in alto, presa da Fb). Per me sono illustri sconosciuti, ma io sono ignorantissimo. Da un rapido giretto in rete mi è parso di capire che, casualmente e salvo abbagli, sono tutti romani, nativi o stanziali. Altre imprese d'alto profilo al momento mi sono sfuggite: garantisco che appena possibile e con la massima sollecitudine porrò rimedio alle mie lacune. Ma l'unica cosa davvero notevole e divertente
L'ANSiA della cultura torinese
Ho letto con estrema attenzione il suo articolo già questa mattina sul Corriere della Sera. Ho, finalmente, trovato un ragionamento logico, una disamina dei fatti non persecutoria, tante pillole di " buon senso" che intelligentemente contrastano il populismo ( chissà se posso usare questo termine inflazionato) che pervade gli articoli di molti suoi colleghi. Certamente "fa notizia" la torta da mille euro o l'acquisto di frutta ( poi corretta in acquisto di dolci) presso la comunità monastica di "Boves": così era scritto! A me risulta che una comunità monastica sia a Bose e che Boves leghi il suo nome ad altre vicende di altro e più alto valore. Ma tant'è: per insistere sul reato di peculato tutto, per alcuni, va bene. Ha, come spesso accade, ragione lei. Se ci sono stati reati il Presidente Picchioni pagherà. Ho però l'impressione che stia già pagando prima che sia stato effettuato un minimo controllo sulle ipotesi di reato attraverso un accanimento mediatico ( e non solo) veramente inaccettabile.
RispondiEliminaLa vicenda del Salone mi ritorna in mente spesso come la trama di un thriller. Ricordo i primi commenti che pubblicai sui suoi post e mi sembra quasi di aver previsto tutto: l'inserimento di membri provenienti da Milano nel CDA, gli strani rapporti del "Sistema Torino" con Gl Events ( che ora è tra i proprietari del marchio), la volontà di rottamare Picchioni per" distruggere " la Fondazione", la lunghissima inchiesta giudiziaria che per 4 anni ha visto sulle prime pagine dei giornali un solo "attore",un unico capro espiatorio ....
Temo, ora, la lentezza della giustizia italiana.
Sono certa che la verità verrà a galla ma non si può dire che non stato fatto, gratuitamente, del male.
Grazie Gabriele Ferraris per la sua obiettività e per essere una delle poche voci fuori dal coro.