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CRONACHE DAL FRONTE DEL REGIO: L'OFFENSIVA DEGLI ORCHESTRALI

Anche al teatro dell'opera di Saigon è in corso un ampio e approfondito confronto sul ruolo del sovrintendente (nella foto a destra)
E dopo i "dipendenti anonimi" e i sindacati, anche gli orchestrali scrivono (e firmano a maggioranza) una lettera - indirizzata, nell'ordine, al Comune, al pubblico e infine a Chiarabella - con la quale invitano il sindaco a "scelte ben ponderate e nell'esclusivo interesse del Teatro Regio". In pratica, le chiedono di pensarci ben bene, prima di confermare Graziosi.
A questo punto è chiaro che, al confronto del Regio, Saigon era Disneyland. Indipendentemente dalla fondatezza o meno delle critiche e delle accuse, Graziosi appare ormai troppo divisivo, e non si vede come possa continuare a governare un teatro che in misura significativa gli è ostile. I casi sono due: o Chiarabella questo Graziosi se l'è sposato, e al cuor non si comanda, per cui sfiderà il mondo intero pur di tenersi stretta il suo amato sovrintendente; oppure la nostra farà il sindaco, e cercherà una via d'uscita da uno stallo messicano che sta mandando in vacca il nostro teatro d'opera.

Anch'io ho scritto una letterina a Chiarabella. Esce sul Corriere di domani (questo è il link).  Nell'articolo suggerisco sommessamente al sindaco di fare il sindaco, e rassegnarsi all'unica mossa possibile per tirare il Regio fuori da una situazione ormai ingestibile. Perché non si sta in chiesa a dispetto dei santi. E ad affezionarsi troppo alle persone si rischia di incappare in incresciosi incidenti, come Chiarabella dovrebbe aver imparato dalle sue esperienze con Giordana e Pasquaretta. Insomma, al Regio si è superato il livello di guardia: un minimo di senso dell'opportunità dovrebbe suggerire al sindaco/presidente scelte magari per lei dolorose, certo indispensabili per il bene dell'istituzione. Spiace, ma è andata così. Sarà per un'altra volta.
Bon, se vi interessa potete leggere l'articolo domattina sul Corriere.
Qui invece c'è il link all'articolo sulla battaglia del Regio che ho pubblicato stamane sul Corriere.

La lettera dell'Orchestra del Regio


Alla Città di Torino, al pubblico del Teatro Regio, alla Sindaca Chiara Appendino
Grazie a un lavoro di attenzione alla qualità che prosegue da lungo tempo, alla collaborazione con grandi artisti, alla realizzazione di progetti ambiziosi e di successi internazionali, l'Orchestra del Teatro Regio di Torino è diventata negli ultimi dieci anni ambasciatrice della vocazione culturale della Città di Torino in Italia e nel mondo.
Abbiamo subìto la partenza del maestro Gianandrea Noseda, un distacco doloroso per la Città e per l’Orchestra. Tale decisione ha improvvidamente interrotto un percorso virtuoso, le cui conseguenze in termini di prestigio della nostra istituzione sono evidenti a tutti.
La qualità espressa dall’Orchestra è frutto del costante impegno di ogni suo componente unito alla proficua e intensa collaborazione con il Maestro Alessandro Galoppini. La sua presenza e il suo quotidiano agire sono garanzia di scelte competenti e indirizzate all'esclusivo miglioramento qualitativo dell'offerta musicale, elemento essenziale per permettere al Teatro di uscire dall’attuale crisi economica. Per il bene dell’istituzione che appartiene a tutta la Città chiediamo, quindi, che venga garantita la continuità della collaborazione con il Maestro Galoppini.
Con la grande disponibilità e professionalità dimostrata nell'operato di questi anni, con la dedizione al lavoro che anche nei momenti più difficili ha scongiurato ricadute sugli utenti e con l'impegno artistico profuso in ogni spettacolo, ribadiamo il nostro affetto nei confronti della città di Torino e del nostro pubblico e per questa ragione invitiamo chi ne ha la responsabilità a scelte ben ponderate e nell'esclusivo interesse del Teatro Regio.
Torino, 23 maggio 2019

I professori dell’Orchestra del Teatro Regio di Torino (approvato a maggioranza)

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