Il Consiglio d'indirizzo del Regio si è dimesso anzitempo, non appena approvato il bilancio, e terminerà il mandato il 31 maggio. Con il Consiglio d'indirizzo è automaticamente decaduto anche il sovrintendente Williamo Graziosi: e toccherà al nuovo Consiglio decidere se confermarlo.
Il 10 maggio il Comune ha pubblicato l'avviso di nomina per selezionare il proprio rappresentante in Consiglio, ma al momento ha risposto un solo candidato, tale Giovanni Fasolino, un avvocato esperto in diritto del lavoro.
Una cosa è sicura: chiunque sarà, il rappresentante del Comune voterà per la riconferma di Graziosi. Chiarabella lo ha imposto, il Graziosi, e adesso si farebbe tagliare un braccio piuttosto che ammettere d'essersi sbagliata; e i due assessori alla Cultura, Maiunagioia e il Supplente, vanno in giro ripetendo che serve continuità e Graziosi è il miglior sovrintendente che potesse capitare al Regio. Al Regio non tutti sembrano di quella stessa opinione, ma si sa: tante teste tante idee e il mondo è bello perché è vario e non ci sono più le mezze stagioni signora mia. I dipendenti, a scanso di guai, tengono le bocche cucite; e anche il direttore artistico Galoppini s'è chiuso in un dignitoso riserbo.
Pure la Regione dovrà nominare il proprio rappresentante al Regio: e lo farà dopo il voto. Se vincerà il centrodestra - cioé, la Lega - sono curioso di vedere cosa accadrà. In fondo, in questi anni il Chiampa è stato un interlocutore benevolo per la giunta Appendino, sul Regio come su tante altre questioni di politica culturale. La Parigi ha opposto più resistenza, ma alla fin fine Chiarabella ha potuto quasi sempre scapricciarsi a suo piacimento. E quando mancavano i soldi - al Regio, giustappunto, o alla Fondazione Musei, per non dire del Salone del Libro - i cinquestelle comunali hanno spesso beneficiato del soccorso rosso di mamma Regione che metteva mano al portafogli per salvare il salvabile.
Dopo il 27 maggio, se i sondaggi saranno confermati dalle urne, la musica potrebbe cambiare, e parecchio. La Lega al potere in Regione sarà un osso duro da rodere. I figli del Capitano non fanno tante distinzioni poetiche, e hanno una fame arretrata di potere; mica come quei decadenti buonisti chiampariniani a fine ciclo. E mi sa che non vedono l'ora di sgranocchiarsi pure Appendino & Co.
Sì, per gli zuavi comunali sarebbe un tipico caso di pacchia finita. E la conferma di Graziosi si trasformerebbe nel primo campo di battaglia dell'epoca nuova.
Scrivo minchiate? Probabile. Però la questione esiste. Non credo molto alle cazzebubole dem sui grillini che votano il Chiampa per bloccare la Lega: sarebbe un eccesso di volpino opportunismo politico. Ma ho l'impressione che agli Appendino's boys metta un discreto pepe al culo la prospettiva di ritrovarsi a faccia a faccia con una Regione ringhiante e cazzuta.
Dunque, scrivevo ieri sul Corriere che sul sito del Regio non trovo traccia di un eventuale bando per l'affidamento della biglietteria on line. Per legge il bando è obbligatorio per appalti di valore oltre i 40 mila euro. Ma accade talora che tale disposizione venga "superata" suddividendo un singolo incarico in varie tranche su base annua, e calcolando ogni tranche come un incarico a se stante.
Il 10 maggio il Comune ha pubblicato l'avviso di nomina per selezionare il proprio rappresentante in Consiglio, ma al momento ha risposto un solo candidato, tale Giovanni Fasolino, un avvocato esperto in diritto del lavoro.
Una cosa è sicura: chiunque sarà, il rappresentante del Comune voterà per la riconferma di Graziosi. Chiarabella lo ha imposto, il Graziosi, e adesso si farebbe tagliare un braccio piuttosto che ammettere d'essersi sbagliata; e i due assessori alla Cultura, Maiunagioia e il Supplente, vanno in giro ripetendo che serve continuità e Graziosi è il miglior sovrintendente che potesse capitare al Regio. Al Regio non tutti sembrano di quella stessa opinione, ma si sa: tante teste tante idee e il mondo è bello perché è vario e non ci sono più le mezze stagioni signora mia. I dipendenti, a scanso di guai, tengono le bocche cucite; e anche il direttore artistico Galoppini s'è chiuso in un dignitoso riserbo.
L'incognita della Regione
Da sinistra, Galoppini, Grtaziosi e Leon |
Dopo il 27 maggio, se i sondaggi saranno confermati dalle urne, la musica potrebbe cambiare, e parecchio. La Lega al potere in Regione sarà un osso duro da rodere. I figli del Capitano non fanno tante distinzioni poetiche, e hanno una fame arretrata di potere; mica come quei decadenti buonisti chiampariniani a fine ciclo. E mi sa che non vedono l'ora di sgranocchiarsi pure Appendino & Co.
Sì, per gli zuavi comunali sarebbe un tipico caso di pacchia finita. E la conferma di Graziosi si trasformerebbe nel primo campo di battaglia dell'epoca nuova.
Scrivo minchiate? Probabile. Però la questione esiste. Non credo molto alle cazzebubole dem sui grillini che votano il Chiampa per bloccare la Lega: sarebbe un eccesso di volpino opportunismo politico. Ma ho l'impressione che agli Appendino's boys metta un discreto pepe al culo la prospettiva di ritrovarsi a faccia a faccia con una Regione ringhiante e cazzuta.
Il Regio non sta mai fermo
In mezzo a 'sto casino, però, il Regio non sta fermo: l'industrioso sovrintendente in attesa di conferma tira diritto per la sua strada. E' in scadenza il contratto per la gestione della biglietteria on line del teatro, finora affidata al gigante del settore Vivaticket, che per il servizio incassa una percentuale sul venduto. L'Industrioso vuole cambiare tutto. Ne ho già parlato ieri sul Corriere, e dunque qui non posso che riportare l'articolo: tanto on line non c'è.Dunque, scrivevo ieri sul Corriere che sul sito del Regio non trovo traccia di un eventuale bando per l'affidamento della biglietteria on line. Per legge il bando è obbligatorio per appalti di valore oltre i 40 mila euro. Ma accade talora che tale disposizione venga "superata" suddividendo un singolo incarico in varie tranche su base annua, e calcolando ogni tranche come un incarico a se stante.
Ad ogni modo: bando o non bando, non si può escludere che l'industrioso sovrintendente abbia già in testa una società capace di trasformare la biglietteria on line in una gioiosa macchina da incassi. Non mi stupirei se fosse una società marchigiana. Il marchigiano Graziosi, infatti, dacché è arrivato al Regio ha rivelato ai torinesi quale inesauribile serbatoio di professionalità siano le Marche.
Qui al Regio, trattandosi di sostituzione temporanea, si è ritenuto che per far salire a bordo la preziosa avvocata non servisse un concorso pubblico: la questione però non è pacifica, e autorevoli giuristi sostengono l'esatto contrario. Dal sito del Regio risulta che da ottobre a dicembre 2018 l'avvocato Orazi ha ricevuto un compenso di 20.736 euro lordi, quasi settemila al mese. Il contratto scadrà soltanto il 30 agosto 2020.
Più generoso il compenso della consulente per lo sviluppo del marketing, la signora Priscilla Alessandrini di Porto San Giorgio, presidente dell'associazione culturale Lagrù. Lei nel suo sito si autodefinisce esperta di comunicazione aziendale: anzi, una "comunicatrice con il debole per l’organizzazione di eventi e la redazione di progetti culturali". Anche nel suo caso per l'affidamento non risulta evidenza pubblica. Dal sito del Regio si evince che la società Lagrù Play srls è titolare di un "contratto d'appalto per servizi inerenti all'attività di markentig" che prevede un compenso di 36 mila euro per il periodo dal 5 settembre al 21 dicembre 2018 (qui c'è l'elenco degli affidamenti del Regio: sono in ordine crescente di valore, per cui il nostro lo trovate scorrendo l'elenco fin quasi in fondo). Novemila euro lordi al mese, per quattro mesi scarsi, sono un interessante guiderdone, specie se si considerano i risultati. Ma si resta al di sotto del tetto legale dei 40 mila euro. Al momento la signora Alessandrini continua a prestare la sua consulenza per il Regio. Sul sito non è ancora pubblicato il contratto per il 2019.
Un riassuntino marchigiano
Ad esempio, per sostituire la direttrice del personale Alessandra Bazoli, in aspettativa, Graziosi ha scelto Francesca Orazi, avvocato esperto in legislazione dello spettacolo, con studio ad Ancona. L'avv. Orazi non dichiara pregresse esperienze di direzione del personale in aziende delle dimensioni del Regio (quasi 400 dipendenti), ma in compenso ha brillantemente assistito Graziosi in spinosi contenziosi legali, accompagnandolo nelle sue precedenti vite dal Museo Federico II alla Fondazione Pergolesi-Spontini. Un dinamico duo, insomma.Qui al Regio, trattandosi di sostituzione temporanea, si è ritenuto che per far salire a bordo la preziosa avvocata non servisse un concorso pubblico: la questione però non è pacifica, e autorevoli giuristi sostengono l'esatto contrario. Dal sito del Regio risulta che da ottobre a dicembre 2018 l'avvocato Orazi ha ricevuto un compenso di 20.736 euro lordi, quasi settemila al mese. Il contratto scadrà soltanto il 30 agosto 2020.
Più generoso il compenso della consulente per lo sviluppo del marketing, la signora Priscilla Alessandrini di Porto San Giorgio, presidente dell'associazione culturale Lagrù. Lei nel suo sito si autodefinisce esperta di comunicazione aziendale: anzi, una "comunicatrice con il debole per l’organizzazione di eventi e la redazione di progetti culturali". Anche nel suo caso per l'affidamento non risulta evidenza pubblica. Dal sito del Regio si evince che la società Lagrù Play srls è titolare di un "contratto d'appalto per servizi inerenti all'attività di markentig" che prevede un compenso di 36 mila euro per il periodo dal 5 settembre al 21 dicembre 2018 (qui c'è l'elenco degli affidamenti del Regio: sono in ordine crescente di valore, per cui il nostro lo trovate scorrendo l'elenco fin quasi in fondo). Novemila euro lordi al mese, per quattro mesi scarsi, sono un interessante guiderdone, specie se si considerano i risultati. Ma si resta al di sotto del tetto legale dei 40 mila euro. Al momento la signora Alessandrini continua a prestare la sua consulenza per il Regio. Sul sito non è ancora pubblicato il contratto per il 2019.
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