Passa ai contenuti principali

IL DITO, LA LUNA E LA RUOTA

È colpa mia: non so scrivere in italiano e dunque chi mi legge capisce ciò per broca. Prendi l'articolo di oggi sul Corriere (a questo link) a proposito della ruota panoramica. Personalmente me ne sbatto, della ruota panoramica. Non ne vedo la necessità, e nell'articolo traspare. Ma il problema, a mio avviso, è un altro: lo illustro nell'articolo, e si può anche agevolmente riassumere riproponendo quanto riferiva il 19 luglio scorso, sempre sul Corriere, il bravo collega Nerozzi. Cito: Arriva a Palazzo Civico l’inchiesta della polizia su Cioccolatò e i Mercatini di NataleGiuseppe Libonati, 49 anni, collaboratore dell’assessore allo Sport e Grandi Eventi Mimmo Carretta (non indagato), è infatti accusato di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, in concorso con l’imprenditore Francesco Ferrara (in custodia cautelare da oltre un mese, per altri reati) e con Marco Ronny Moruzzi, 44 anni, che in passato ha avuto rapporti con il Comune per l’installazione di piccole giostre per le festività, in centro... La frequentazione degli uffici pubblici traspariva da alcune telefonate tra Ferrara e Paolo Madoglio, suo braccio destro, arrestato e indagato (anche) per la turbativa... In una conversazione intercettata, del 4 giugno 2023, si parlava dell’ipotesi di una grande ruota panoramica ai Giardini Reali, con Ferrara che spiegava a Madoglio: «Su indicazione di una persona (rif. Libonati, ndr) bisogna presentare un progetto».

È chiaro? C'è questa idea della "grande ruota panoramica" e due persone coinvolte in un'indagine di polizia su reati inerenti i "procedimenti di scelta del contraente" discutono al telefono sul procedimento riguardante le "grande ruota panoramica", facendo riferimento ad un altro soggetto, in qualche modo e per un certo periodo legato al Comune, anch'egli coinvolto nella stessa inchiesta. 

Ecco: a prescindere dall'utilità o meno della ruota, a me premeva di suggerire ai genii che ci amministrano un minimo di prudenza, considerati i precedenti e l'ambientino che pare interessato alla ruota medesima. Senza emettere arbitrarie sentenze, dio me ne guardi, né trarre conclusioni improprie: chiedo soltanto banale, minimale prudenza per non ritrovarsi presto o tardi a meditare amaramente sul solito proverbi danese. Voglio dire: il 19 luglio salta fuori questa intercettazione nella quale si parla - in termini perlomeno ambigui - della ruota e tu, Comune di Torino, il 5 di agosto annunci bel bello che vuoi fare la ruota? Ruota del pavone, o di un'altra parola che fa rima con pavone. Ma vi pare il caso? Che poi, lo dico a beneficio degli immemori, con 'sta storia della ruota sono dieci e passa anni che ci triturano i cabasisi, e ogni volta se la sonano e se la cantano per la loro geniale e inedita trovata. E un calcinculo no?

Bon, l'articolo esce sui social, e nei commenti si scatena l'inevitabile dibbbattito. Incentrato su che cosa? Prevalentemente sull'utilità o meno della ruota, e sul fatto che io sono un passatista malmostoso che non capisce una benamata e dice di no a tutto, e se non mi piace dovrei andarmene a Milano (ma vacci tu, a Milano...) e del mio tentativo di ragionamento sul rischio che attorno al progetto della ruota si muovano interessi oggi sotto la lente della magistratura, beh, a quanto pare ben poco frega a ben pochi. Vabbé, contenti loro...


Commenti

  1. E infatti il cittadino contribuente ascoltando questi roboanti annunci da parte del Comune dovrebbe sempre chiedersi: "Cui prodest?". Perchè poi siamo sempre noi a pagare.....

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

ADDIO, LUCA

Luca Beatrice ci ha lasciati all'improvviso, tradito dal cuore all'età di 63 anni. Era stato ricoverato lunedì mattina alle Molinette in terapia intensiva. Non sto a dirvi quale sia il mio dolore. Con Luca ho condiviso un lungo tratto di strada, da quando ci presentarono - ricordo, erano gli anni Novanta, una sera alla Lutèce di piazza Carlina - e gli proposi di entrare nella squadra di TorinoSette. Non me la sento di aggiungere altro: Luca lo saluto con l'articolo che uscirà domani sul Corriere . È difficile scriverlo, dire addio a un amico è sempre triste, figuratevi cos'è farlo davanti a un pubblico di lettori. Ma glielo devo, e spero che ne venga fuori un pezzo di quelli che a lui piacevano, e mi telefonava per dirmelo. Ma domani la telefonata non arriverà comunque, e pensarlo mi strazia. Ciao, Luca. Funerale sabato 25 alle 11,30 in Duomo.

SUI COLLI FATALI SORGE IL FESTIVAL ROMANISSIMO

Oggi a Roma c'è stata la conferenza stampa del Torino Film Festival prossimo venturo. Da tempo ormai il Tff ha dismesso la civile consuetudine della doppia conferenza stampa, a Roma e a Torino. E con sto piffero che io mi scapicollo fino a Roma scialando tempo e denaro per assistere all'inutile pantomima. Tanto l'unica novità che rivesta un qualche interesse è l'elenco dei selezionatori scelti da Base: in ordine alfabetico, Davide Abbatescianni, Martina Barone, Ludovico Cantisani, Elvira Del Guercio, Veronica Orciari e Davide Stanzione (alcuni li vedete nelle foto in alto, presa da Fb). Per me sono illustri sconosciuti, ma io sono ignorantissimo. Da un rapido giretto in rete mi è parso di capire che, casualmente e salvo abbagli, sono tutti romani, nativi o stanziali. Altre imprese d'alto profilo al momento mi sono sfuggite: garantisco che appena possibile e con la massima sollecitudine porrò rimedio alle mie lacune. Ma l'unica cosa davvero notevole e divertente ...

L'UCCELLINO, LA MUCCA E LA VOLPE: UNA FAVOLA DAL FRONTE DEL REGIO

Inverno. Freddo. Un uccellino intirizzito precipita a terra e sta morendo congelato quando una mucca gli scarica addosso una caccona enorme e caldissima; l'uccellino, rianimato dal calore, tutto felice comincia a cinguettare; passa una volpe, sente il cinguettìo, estrae l'uccellino dalla cacca e se lo mangia. (La morale della favola è alla fine del post) C'era una volta al Regio Ora vi narrerò la favola del Regio che dimostra quanta verità sia contenuta in questo elegante aforisma. Un anno fa Chiarabella nomina alla sovrintendenza del Regio William Graziosi, fresco convertito alla causa grillina, imponendolo al Consiglio d'indirizzo e premendo sulle fondazioni bancarie: "Io non vi ho mai chiesto niente - dice ( bugia , ma vabbé) - ma questo ve lo chiedo proprio".  Appena installatosi, Graziosi benefica non soltanto i nuovi collaboratori marchigiani, ma anche i fedelissimi interni. Però attenzione, non è vero che oggi al Regio sono tutti co ntro Graz...