Non ho potuto, ieri, andare alla Reggia di Venaria per l'inaugurazione della mostra "Magnifiche collezioni. Arte e potere nella Genova dei Dogi" realizzata dal Consorzio delle Residenze Reali Sabaude in collaborazione con i Musei Nazionali di Genova – Palazzo Spinola e Galleria Nazionale della Liguria. Mi sono quindi perso l'imprescindibile intervento in streaming del mitico Federico Mollicone, il presidente della Commissione cultura della Camera, che di sicuro mi avrebbe dato grandi soddisfazioni. Ma parlando di cose serie, non mancherò di visitare la mostra, che resterà aperta fino al 7 settembre: mi dicono che l'allestimento è molto bello, e comunque il menù è allettante: quadri di Rubens (nella foto il suo "Ercole nel giardino delle Esperidi", peraltro proveniente dalla nostra Galleria Sabauda), Van Dyck, Orazio Gentileschi, Guido Reni, Luca Giordano, Grechetto e via dicendo, e poi sculture, argenti e arredi del Sei e Settecento provenienti dalle raccolte d’arte di importanti famiglie del patriziato genovese. A gusto mio, il meglio del meglio.
Luca Beatrice ci ha lasciati all'improvviso, tradito dal cuore all'età di 63 anni. Era stato ricoverato lunedì mattina alle Molinette in terapia intensiva. Non sto a dirvi quale sia il mio dolore. Con Luca ho condiviso un lungo tratto di strada, da quando ci presentarono - ricordo, erano gli anni Novanta, una sera alla Lutèce di piazza Carlina - e gli proposi di entrare nella squadra di TorinoSette. Non me la sento di aggiungere altro: Luca lo saluto con l'articolo che uscirà domani sul Corriere . È difficile scriverlo, dire addio a un amico è sempre triste, figuratevi cos'è farlo davanti a un pubblico di lettori. Ma glielo devo, e spero che ne venga fuori un pezzo di quelli che a lui piacevano, e mi telefonava per dirmelo. Ma domani la telefonata non arriverà comunque, e pensarlo mi strazia. Ciao, Luca. Funerale sabato 25 alle 11,30 in Duomo.
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