Eve Arnold sul set di "Becket e il suo re". Inghilterra, 1963. Foto Robert Penn (tutte le foto copyright Eve Arnold /Magnum Photos) |
Marilyn Monroe. Hollywood, 1960 |
Marlene Dietrich, Columbia Records. New York, 1950 |
La mostra è accompagnata da un volume che raccoglie la selezione di fotografie del percorso espositivo, un contributo della giornalista e critica fotografica Angela Madesani e uno di Simonetta Agnello Hornby.
Aperta dal 15 gennaio al 27 aprile, la mostra è visitabile dal martedì al sabato dalle 11 alle 18 (ultimo ingresso alle 17), e la domenica dalle 10 alle 19. Biglietti 8 euro (con audioguida), ridotti 5 euro.
Ecco la parte iniziale del testo scritto da Simonetta Agnello Hornby in ricordo della sua amica Eve: "La conobbi per caso all’inizio degli anni ottanta, a un buffet in onore di un attore di Los Angeles, nella casa londinese di Andrea Tana, la pittrice americana. Mi presentarono a una vecchietta magrissima, con i capelli raccolti in uno chignon, e in completo pantalone nero con camicetta bianca. Mi sembrò insignificante, tanto che ne dimenticai subito il nome. La conversazione era animata, rumorosa. Lei ascoltava, intensa. I suoi occhi orientaleggianti guizzavano da un capo all’altro della stanza; mi intrigavano. Poi la vecchietta parlò: la voce bassa era lentissima. E si fece silenzio. Quella donna dominava tutti. I suoi occhi clementi eppure penetranti offrivano un continuo commento a quello che gli altri dicevano. Mi resi conto che era elegantissima – per anni è stata annoverata tra le dieci donne più eleganti d’America – e che il ciondolo vistoso della collana africana attorno al collo era il perfetto complemento della sua mise. Percepivo che possedeva una straordinaria energia. Volevo, dovevo conoscerla. Riuscii a sedermi accanto a lei, e parlammo. Fu un colpo di fulmine".
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