Ho l'impressione che i due Cinquestelle in consiglio comunale, Chiara Appendino e Vittorio Bertola, abbiano preso di punta il Mao. Ieri hanno presentato un'ennesima interpellanza sullo sfortunato Museo d'Arte Orientale, stavolta attaccandosi alle spese per la recente ristrutturazione: quindicimila euro, a detta della presidente della Fondazione Musei Patrizia Asproni. In effetti è davvero poco. Quindi, i due tignosi chiedono di vedere i conti, voce per voce. Io spero che sia tutto confermato: in tal caso chiederò a Patrizia Asproni il nome dell'impresa che ha fatto i lavori. Quella cifra in genere te la chiedono per ristrutturare due stanze, altro che rivoluzionare due piani di un museo...
Comunque, ecco qui il testo dell'interpellanza:
- INTERPELLANZA: (RISPOSTA SCRITTA) "MAO: QUANTO SONO COSTATI I LAVORI?" PRESENTATA DAI CONSIGLIERI APPENDINO E BERTOLA IN DATA 7 LUGLIO 2015.
- I sottoscritti Consiglieri Comunali,
- PREMESSO CHE
- - la Fondazione Torino Musei gestisce il patrimonio storico-artistico della Città di Torino ed il primo fondatore è il Comune di Torino;
- - tra i musei che gestisce vi è anche il MAO, Museo di Arte Orientale;
- CONSTATATO CHE
- - il MAO è situato a Palazzo Mazzonis, edificio di proprietà del Comune;
- - per la sua apertura nel 2008, costata 14.244.174,95 euro, di cui gran parte stanziati dal Comune, ci furono importanti lavori d i ristrutturazione ed allestimento che resero l'edificio adatto ad accogliere lo spirito e la natura del nuovo museo;
- APPURATO
- che, recentemente, a distanza di soli 6 anni ed in un momento di scarsità di risorse, si èprovveduto nuovamente a dei lavori di ristrutturazione e riallestimento che hanno totalmente modificato l'assetto del museo, svuotando completamente il piano terra delle opere ivi esposte,poi riposizionate al piano superiore;
- AVENDO APPRESO
- che i lavori di riallestimento sarebbero costati, secondo organi di stampa che hanno riportato le dichiarazioni della Presidente della Fondazione Torino Musei, Patrizia Asproni, 15.000 euro
- INTERPELLANO
- Il Sindaco e l'Assessore competente per sapere:
- 1) chi siano stati gli architetti incaricati dei lavori di riallestimento e con quale procedura sono stati scelti;
- 2) quali siano state le aziende fornitrici e con quale procedura sono state individuate;
- 3) quali sono state le spese sostenute per tipologia di intervento, indicando in particolare:
- a) compenso degli architetti;
- b) costi di messa in sicurezza durante lo svolgimento dei lavori;
- c) costo di spostamento e immagazzinamento delle opere che erano esposte al piano terra;
- d) costo di spostamento ed immagazzinamento delle opere che erano esposte al piano superiore;
- e) costi di stuccatura e ritinteggiatura di entrambi i piani;
- f) costi di adeguamento degli impianti di illuminazione;
- g) costi di realizzazione delle nuove grafiche e didascalie;
- h) costi di realizzazione di nuove teche o supporti espositivi;
- i) costi di posizionamento delle teche e supporti espositivi;
- j) costi di riposizionamento delle opere nelle nuove teche/supporti;
- 4) quale sia stata la destinazione finale delle vetrine e supporti espositivi che facevano parte dell'allestimento originale del museo e che non sono state poi riutilizzate
- 5) se tutte le opere acquistate e che prima erano esposte su due piani abbiano trovato ora collocazione su un piano solo e se no, quante di queste siano ora depositate nei magazzini;
- 6) a quanto sia ammontato il costo totale dei lavori svolti all'interno del museo, comerisultante della somma degli interventi sopra citati e di altri non qui espressamente menzionati;
- 7) avere copia del dettaglio delle spese finali sostenute divise per tipologia di intervento.
Commenti
Posta un commento