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LE NUOVE OGR APRONO IL 30 SETTEMBRE: UN'OCCASIONE DA MITO

Il plastico delle nuove Ogr: visto al Carignano
Sono stato alla presentazione delle nuove Ogr, al teatro Carignano: siamo al buono, il cantiere finirà a maggio-giugno, a il 30 settembre comincerà la grande festa d'inaugurazione che durerà due settimane filate. 
In attesa di trovare tempo e voglia di scriverne dettagliatamente, vi copioincollo il comunicato. Per ora può bastare così: c'è tutto ciò che hanno detto stamattina a teatro, davanti a una platea dov'erano schierati al gran completo i protagonisti della vita culturale ed economica torinese, roba da grandissime occasioni.
In effetti le Ogr sono una grandissima occasione per Torino. E l'intero progetto è incentrato sul rapporto con le eccellenze di Torino in tutti i campi dell'arte, della cultura, della scienza, della tecnologia, persino dell'enogastronomia. Rapporto che - dicono quelli della Fondazione Crt - vuole essere valorizzazione e cassa di risonanza. Una gran figata, insomma.
I calzini cardinalizi di Massimo Lapucci
Ma avremo tempo e modo di ragionarci. Per il momento vi segnalo soltanto il topic dell'incontro di stamattina: i clamorosi calzini rosso cardinalizio di Massimo Lapucci, il segretario generale della Fondazione Crt. 
Segnalo en passant pure l'altissimo tasso di milanesità sul palco del Carignano, dove Torino e Milano facevano due a due: piemontesi gli uomini di Fondazione Crt, il presidente Quaglia e il segretario generale Lapucci; milanese il conduttore dell'incontro, il direttore di "Rolling Stone" Giovanni Robertini (egli ci teneva assai a farlo sapere, di essere di Milano, tant'è che lo ha ripetuto due o tre volte: ma non era necessario, appena apriva bocca si capiva benissimo che di Torino sa quello che io so di Milano); e milanese il direttore artistico delle Ogr, il giovane Nicola Ricciardi. 
Ah, sono milanesi pure un ufficio stampa e lo studio grafico che ha disegnato il logo delle Ogr. Al rinfresco - c'era il rinfresco - confesso che mi aspettavo di trovare il risotto con l'ossobuco. 
Insomma, il segnale è chiaro: il progetto Ogr è un gioiello torinese ma ha ambizioni, orizzonti e respiro nazionali. Anzi, mi assicurano, internazionali.
Sed de hoc satis: adesso vorrei cucinarmi una trippa (anzi, una bella busecca, per restare in clima), e poi, stanotte, se mi avanza tempo e voglia, penso che racconterò una bellissima minchiata che ho intercettato poc'anzi in Consiglio comunale. 

Il comunicato

Torino, 6 marzo 2017 – Il countdown segna 208 giorni al Big Bang. Con l’apertura sabato 30 settembre delle nuove OGR, riqualificate e restituite alla città da Fondazione CRT, nasce a Torino il Distretto della Creatività e dell’Innovazione, punto d’incontro di mostrespettacoli, concerti, eventi di teatro e danzalaboratoristart up e imprese innovative. Un luogo che diventa progetto, unico esempio di riconversione industriale in Europafinalizzato a far convivere al proprio interno due anime, quella della ricerca artistica, in tutte le sue declinazioni, e quella della ricerca in ambito tecnologico.



Il più grande investimento diretto su un unico progetto della Fondazione CRT per la crescita e lo sviluppo del territorio



Con 90 milioni di euro per il restauro e la rinascita dello storico e imponente edificio a forma di H (circa 20.000 mq di superficie per 16 metri di altezza su un’area complessiva di 35.000 mq), le OGR rappresentano il più grande investimento diretto della Fondazione CRT su un unico progetto, oltre che il più grande progetto di venture philanthropy oggi in Europa, orientato alla crescita e allo sviluppo economico, culturale e dell’innovazione del territorio.
Le imponenti opere di riqualificazione hanno coinvolto aziende locali e impiegato più di 100 persone, per circa 300.000 ore complessive di lavoro. Una volta a regime, le OGR creeranno nuova occupazione per oltre 150 posti.

“Le OGR sono un traguardo e, insieme, un nuovo punto di partenza per i 25 anni di storia della Fondazione CRT – ha detto il Presidente della Fondazione CRT e di OGR Giovanni Quaglia –. Rappresentano infatti la sintesi dei nostri principali obiettivi, offrendo opportunità di crescita, confronto e collaborazione per il territorio, le istituzioni, le imprese più innovative. In un contesto nazionale e internazionale che presenterà sfide nuove e complesse, le OGR saranno un importante strumento per affrontarle: per questo OGR è Torino”.


“La Fondazione CRT con il progetto OGR ha messo in campo uno sforzo senza precedenti dal punto di vista economico, progettuale e realizzativo, per fare delle nuove OGR e di Torino un vero e proprio place to go per i prossimi anni – ha affermato il Segretario Generale Massimo Lapucci, in qualità di Direttore Generale OGR –. In origine si prevedeva la sola messa in sicurezza della struttura, ma abbiamo scelto di fare di più, di dare concretezza a un’idea più forte e coraggiosa per visione obiettivi: vogliamo ambire a un progetto unico nel panorama nazionale ed europeo, e richiamare a nuova vita le officine come luogo di ideazione e riparazione per l’arte, la cultura, l’innovazione e la tecnologia. Le nuove OGR saranno un luogo fruibile da tutti, in cui arti e scienze possano essere forgiate e ‘riparate’ in modo dinamico”.

Le OGR: centro per le arti e hub dell’innovazione

L’architettura industriale delle OGR, oggi posizionata nel cuore di Torino (in corso Castelfidardo, a pochi metri da Porta Susa e a 50 minuti da Milano con l’alta velocità) ospiterà, in continua rotazionemostrespettacoli,concerti – dalla musica classica a quella elettronica – eventi di teatrodanza e arti performativelaboratoristart upimprese innovative – dai Big Data al gaming – unendo le idee e i valori della creatività con gli strumenti e i linguaggi delle nuove tecnologie digitali.
Ad arricchire ulteriormente il quadro, vi sarà un’ampia area dedicata al gustocon un forte legame con la filiera enogastronomica piemontese, pensata per accompagnare i visitatori dalla prima colazione fino al dopo cena.

Centro per le arti visive e performative e, insieme, centro per la ricerca scientifica, tecnologica, industriale, le OGR funzioneranno da vera e propria “cassa di risonanza” per il ricco tessuto delle realtà culturali e produttive del territorio: queste ultime saranno messe in connessione con le eccellenze internazionali, in un processo di scambio e trasferimento di competenze attraverso importanti collaborazioni con i player dell’arte e dell’innovazione.


Un’opera d’arte per la città nel grande cortile delle OGR

Il cortile antistante le OGR ospiterà un’importante opera d’arte contemporanea fortemente significativa e simbolica, appositamente realizzata per il luogo e ispirata alla sua vocazione industriale e operaia. L’opera, che entrerà formalmente a far parte della collezione di proprietà della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, è stata commissionata a un celebre artista di fama internazionale individuato dalla Direttrice del Castello di Rivoli e della GAM insieme al Comitato Scientifico della Fondazione per l’Arte, e intende essere un dono non solo per le OGR, ma per l’intera città.

Un ponte tra Italia e Stati Uniti: alle OGR la “casa” unica del programma Best

Con il supporto dell’Ambasciata degli Stati Uniti, le OGR creeranno un “ponte” tra Italia e USA: saranno infatti la “casa” unica di Best (Business Exchange and Student Training), il programma bilaterale tra Italia e Stati Uniti, sostenuto anche da Fondazione CRT, che offre a laureati e dottorandi di talento under 35 sei mesi di formazione e training nella Silicon Valley. L’obiettivo è di supportarli nello sviluppo di competenze fondamentali per far crescere la loro start up high-tech basata in Italia.

Il Big Bang, una festa lunga due settimane: dal 30 settembre al 14 ottobre OGR a ingresso libero per tutti

Sabato 30 settembre avrà inizio il Big Bang: due settimane di festa, fino a sabato 14 ottobre, durante le quali le OGR saranno a ingresso libero e gratuito per tutti, con concerti uniciaccanto a mostre e laboratori dove i protagonisti saranno i bambini insieme agli artisti.

La giornata inaugurale, che durerà ininterrottamente fino a notte fonda, proporrà al pubblico una serie di concerti realizzati ad hoc per le OGR. Sul palco saliranno artisti nazionali e internazionali e, in aggiunta, uno speciale show sarà trasmesso online e in diretta streaming per una community che conta 150 milioni di persone.Immagini e suoni di questa serie di eventi esclusivi verranno poi ritrasmessi durante le due settimane di apertura straordinaria all’interno di un’infrastruttura digitale appositamente pensata per inserirsi nell’originale architettura industrialedelle OGR.

Avrà invece una doppia valenza, sia espositiva sia sociale, l’allestimento ideato da Patrick Tuttofuoco, artista italiano tra i più stimati della sua generazione, che realizzerà, insieme ai bambini ospiti di CasaOZ, un paesaggio futuristico di 2.500 metri quadri liberamente esplorabile dai visitatori. Questo scenario, ispirato dalle opere della collezione della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, sarà animato per due settimane da iniziative e laboratori aperti a tutti i bambini del territorio e curati da Zonarte, il network promosso e sostenuto dalla stessa Fondazione, che riunisce i Dipartimenti Educazione delle principali istituzioni piemontesi dedicate all’arte contemporanea (Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Cittadellarte-Fondazione Pistoletto, GAM-Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Fondazione Merz e PAV-Parco Arte Vivente).


E dopo il Big Bang?

“Le nuove OGR aspirano a diventare uno dei principali motori dello sviluppo creativo della città di Torino – ha sostenuto il Direttore Artistico delle nuove OGR Nicola Ricciardi –. Un centro di eccellenza rivolto in primo luogo al territorio, ma capace di volgere lo sguardo oltre i confini cittadini e di attrarre pubblici, professionalità e partner istituzionali nazionali e internazionali”.

Queste intenzioni troveranno una prima concretizzazione durante il periodo di Artissima 2017, quando le OGR torneranno a ospitare una selezione di contenuti del festival di musica avant-pop Club To Club, oltre alla festa ufficiale della fiera d’arte moderna e contemporanea, a quattro anni dall’ultima occasione.

Il 3 novembre inaugurerà, inoltre, un importante progetto espositivo organizzato insieme alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, che nel 2017 festeggia i 25 anni della Collezione. Il progetto è firmato da tre curatori d’eccezione: Tom Eccles, direttore del Center for Curatorial Studies del Bard College di New York,Mark Rappolt, redattore capo della prestigiosa rivista inglese Art Review, Liam Gillick, artista di fama internazionale. La mostra ruota intorno alla preziosissima collaborazione e allo scambio con alcune delle più importanti istituzioni museali torinesi, tra cui Museo Egizio, Palazzo Madama, MAO, GAM e Castello di Rivoli, in un gioco di contaminazioni reciproche tra opere d’arte contemporanea e opere dei secoli passati.

Ad arricchire ulteriormente il palinsesto della settimana del contemporaneo, il 3 e 4 novembre si terrà la prima edizione del progetto MUSEO VENTUNO, una piattaforma di ricerca sui musei del XXI secolo promossa da AMACI (Associazione dei Musei d'Arte Contemporanea Italiani). In quell’occasione, direttori di museo e key panelists internazionali si incontreranno e confronteranno all’interno del “Duomo”, il cuore e, allo stesso tempo, il luogo del pensiero delle OGR. Tema e titolo del simposio sarà: “I musei alla svolta post-internet”.

Iniziative speciali continueranno per i mesi di novembre e dicembre 2017, alternando spettacoli di teatro sociale, grandi manifestazioni legate alla danzaperformance musicali pensate appositamente per gli spazi delle OGR, in una continua rotazione di collaborazioni e contenuti, mai statici e in continua evoluzione.

A partire da gennaio verrà invece battezzata una nuova declinazione degli spazi, che rimarrà tale per tutto il 2018, e che vedrà le tre navate della Manica nord, dedicata alle arti visive, suddividersi in: una Digital Galleryallestita e gestita da un famoso collettivo di sviluppatori internazionali; una Galleria finalizzata a consolidare il legame storico tra la Fondazione CRT(e, in particolare, la Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT), la GAM e il Castello di Rivoli; uno spazio di ampio respiro in cui si alterneranno quattro mostre site-specificad opera di altrettanti artisti di fama internazionale, sviluppate pensando al modello delle commissioni della Tate Modern di Londra.

Per quanto riguarda gli eventi dal vivo, al fine di accostarsi ai più rilevanti centri culturali europei, le OGR si avvarranno di selezionate collaborazioni e consulenze in tema di contenuti audiovisivi. Tra queste spicca quella di Sergio Ricciardone, Direttore Artistico del festival Club To Club e incaricato di curare, oltre allo stesso Big Bang, anche una ricca serie di concerti ed eventi innovativi che coinvolgeranno alcuni dei più importanti artisti internazionali. Per questa occasione Ricciardone coordinerà un "superteam" formato da varie realtà e professionisti – vere eccellenze nei loro settori di competenza – che lavoreranno, assieme al Direttore Artistico delle OGR, alla definizione del palinsesto musicale 2017-2018.

Il Direttore Artistico delle nuove OGR


La Fondazione CRT ha selezionato nel 2016 Nicola Ricciardi quale Direttore Artistico delle nuove OGR. Curatore e critico d’arte contemporanea, classe 1985, dopo gli studi all’Università Cattolica di Milano e la frequentazione di corsi alla University of California, Berkeley (San Francisco), Ricciardi ha conseguito un master in studi curatoriali presso il Center for Curatorial Studies del Bard College di New York, con una tesi su Matthew Barney. Ha curato numerose mostre di artisti italiani (Diego Perrone, Alessandro Pessoli, Patrick Tuttofuoco) e internazionali (Mark Horowitz, Kour Pour, Frank Hulsbomer), è stato assistente curatore di Vincenzo de Bellis per il progetto “Ennesima: una mostra di sette mostre sull’arte italiana” (Triennale di Milano, 2015), ha collaborato con Massimiliano Gioni e il team curatoriale della 55esima Biennale di Venezia (2013) e ha partecipato con un progetto collettivo alla settima Biennale di Berlino (2012). Da diversi anni collabora con importanti pubblicazioni internazionali di settore, tra cui FriezeMousse Magazine e The Brooklyn Rail.

Ulteriori info e approfondimenti sul progetto delle nuove OGR e sui suoi protagonisti saranno svelati attraverso un percorso di comunicazione “a tappe”: i materiali saranno man mano raccolti sul sito web www.ogrtorino.it (hashtag #ogrtorino), on line da oggi.

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Le OGR prima del Big Bang
Le OGR-Officine Grandi Riparazioni rappresentano uno dei più importanti esempi di architettura industriale dell’Ottocento a Torino. Costruite tra il 1885 e il 1895, e adibite fino ai primi anni ‘90 alla manutenzione dei veicoli ferroviari, sono un insieme di grandiosi edifici a forma di H di oltre 20.000 metri quadrati di superficie e 16 metri di altezza al colmo del tetto. Nel 2013 la società consortile OGR-CRT (detenuta per oltre il 50% dalla Fondazione CRT) ha acquistato l’area da RFI Sistemi Urbani, per riqualificarla sotto la guida della Soprintendenza e in stretta collaborazione con il Comune di Torino. Già sede di tre mostre per i 150 anni dell’Unità d’Italia, nel 2013 le OGR hanno ospitato oltre 100 eventi di “test” e circa 120.000 visitatori in 5 mesi, con un’offerta eterogenea (attività espositive, concerti, arti visive, teatro, ecc.). Successivamente sono state chiuse al pubblico per l’avvio delle imponenti opere di riqualificazione. 

Commenti

  1. e poi, stanotte, se mi avanza tempo e voglia, penso che racconterò una bellissima minchiata che ho intercettato poc'anzi in Consiglio comunale.

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