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SACCO INDAGA: LE SCOPERTE TURISTICHE DELL'ASSESSORE AL TURISMO

Alberto Sacco, l'assessore con la faccia triste
Avete presente la grezza con la Lonely Planet Italia? Spero di sì: altrimenti leggetevi qui la storia. A farla breve, succede che la casa editrice torinese Edt da venticinque anni pubblica la versione italiana delle famose guide per turisti tosti. Decide quindi di celebrare la ricorrenza e incarica un'agenzia specializzata, Il-Idee al Lavoro, di organizzare la festa. Idee al Lavoro, nella persona di Federica  Mariani (mica l'ultima cretina: è quella che, per dire, dirige il Festival della Tv e dei Nuovi Media), procede come da protocollo in questi casi: scrive al sindaco della città che potrebbe ospitare la festa, chiedendo un appuntamento. Peccato che la mail sia indirizzata a Chiara Appendino, che non risponde. La Mariani, presumo, a quel punto deduce che non c'è interesse da parte del sindaco di Torino e quindi si rivolge a Bergamo, dove le fanno ponti d'oro. 
Occasione persa, figura dimmerda. Punto e a capo.
Però la politica ha i suoi riti: pertanto le opposizioni in Consiglio comunale chiedono al sindaco "comunicazioni" sulla vicenda. 
Tradotto: qualcuno ci spieghi la figura dimmerda.
Trattasi di esercizio retorico, beninteso: la figura dimmerda è lampante nella sua dinamica. Per cui il sindaco e Appendino manco si sognano di andare in Consiglio a prendersi le pernacchie. Come da manuale, mandano un assessore (credo stia scritto nel contratto: gli assessori hanno l'incarico di prendersi le pernacchie).
A chi tocca? Facile: le Lonely Planet sono guide turistiche, quindi tocca all'assessore al Turismo
Il povero Sacco, con la faccia più afflitta che mai, ieri pomeriggio arriva in Consiglio comunale per le fatidiche "comunicazioni".
E qui scatta il pezzo di bravura.
Il povero Sacco sceglie una strategia d'attacco.
Con tono lievemente risentito, esordisce affermando che "in questa vicenda ci sono degli aspetti strani". Oh basta là...
Continua Sacco: "A novembre l'agenzia Idee al Lavoro invia a Chiara Appendino una mail, firmata da Federica Mariani, chiedendo un appuntamento con la sindaca per parlare di un progetto riguardante Lonely Planet e da realizzare a Torino in giugno. Nella mail si precisava che all'incontro parteciperebbe anche il direttore commerciale di Edt, Angelo Pitto". 

  • Fin qui niente di nuovo e soprattutto niente di strano, direi. Un'agenzia specializzata in organizzazione di eventi è incaricata da un cliente (l'Edt) di organizzare un evento a Torino, e di conseguenza scrive a chi? Al Papa? Al direttore della Nasa? Al sindaco di Putignano a Mare? Nooooo. Scrive al sindaco di Torino. E trattandosi di un evento dell'Edt, preannuncia che all'incontro ci sarà anche il direttore commerciale dell'Edt. E chi sennò? Panariello? L'imperatore della Cina? Mickey Mouse? Il sindaco di Putignano a Mare?

E allora Sacco assesta il colpo risolutivo: "L'aspetto strano - proclama raggiante - è che il 15 febbraio la stessa agenzia manda un'altra mail, stavolta indirizzata a me come assessore al Turismo, in cui chiede un incontro per presentare un'iniziativa del tutto diversa, un Festival dei Viaggi. Mail alla quale i miei uffici rispondono immediatamente, tant'è che il 22 marzo incontrerò quelli di Idee al Lavoro".

  • Ecco, così ci si comporta. Solerti ed educati. Bravo, Sacco. Se volevi dimostrarmi che tu fai il tuo dovere, contrariamente a qualcun altro, ci sei riuscito. Ma non capisco che cosa ci trovi di "strano" in tutto ciò.

Ah-ah, è qui che ti voleva, lo scaltro Sacco! L'assessore dal volto triste s'illumina mentre sciorina il retroscena che smaschera l'oscuro complotto: "Nella sua mail del 15 febbraio l'agenzia Idee al Lavoro non accenna alla mancata risposta alla mail di novembre, né all'iniziativa di Edt. Di più: quando i miei uffici li hanno contattati per fissare l'appuntamento a proposito del Festival dei Viaggi, quelli dell'agenzia potevano parlargli anche del progetto dell'Edt. E invece niente, non una parola".

  • Sacco? Ci sei? Sei in ascolto? Allora, ti spiego. Un'agenzia che organizza eventi organizza, per l'appunto, vari eventi, per vari clienti. Quando lavora per organizzare l'evento del cliente B, non è che ne approfitta, già che c'è, per parlare anche dell'evento del cliente A. In novembre l'agenzia lavorava per Edt (cliente A), e gli ha detto male con Appendino, sicché ha risolto rivolgendosi a Bergamo. A febbraio altro giro, altra corsa, l'agenzia lavorava per il cliente B, e non c'era motivo per parlare del cliente A: oltretutto, per loro era una pratica già risolta. Ma ti dirò di più, Sacco: voglio ipotizzare che si tratti invece dello stesso cliente, che anche il Festival dei Viaggi sia un'iniziativa dell'Edt (cosa che non so né mi interessa sapere); ebbene, pure in quel caso non sarebbe corretto da parte dell'agenzia mescolare le due faccende. E' una pratica di buon senso e di educazione nel business: non mi hai accettato la prima proposta, quindi io non ci torno su, mica sono un accattone che insiste. Tanto più che ho già risolto con Bergamo, e quindi di che ti parlo? Chiudo il capitolo, ti presento un nuovo progetto e spero che stavolta vada in porto. Stop. Ti vedo perplesso, Sacco. Eppure funziona così.

Pistola fumante: la guida Lonely Planet di Torino
Ma Sacco ha un'altra freccia nel suo arco, un'ennesima stringente deduzione: "Quando è nata la polemica in seguito all'articolo su Repubblica - annuncia - io ho immediatamente interpellato Turismo Torino, chiedendo se sapevano qualcosa di Edt e Lonely Planet. Hanno risposto che da anni collaborano con Edt". 

  • Sacco, stai scherzando, vero? Sei l'assessore al Turismo, e chiedi in giro informazioni su Edt e Lonely Planet? E scopri soltanto adesso che Turismo Torino collabora con la più celebre guida turistica del mondo? Dai, non ci credo. 
Ma Sacco-Poirot non deflette e giunge alle sue implacabili conclusioni: "C'è quindi da chiedersi perché, avendo Edt stretti rapporti con Turismo Torino, non l'abbia contattato per organizzare la festa dei venticinque anni".
  • Ecco, Sacco. Qui sta il problema. In Consiglio comunale hanno bravamente tentato di spiegartelo i consiglieri Ricca (Ln) e Caretta (pd), senza successo. Ci riprovo io, fosse mai che repetita juvant. Allora, seguimi: l'interlocutore non era Edt, bensì Idee al Lavoro. Edt è una casa editrice, non un'agenzia specializzata in eventi. Tant'è che, per organizzare un evento, ha incaricato un'agenzia specializzata in eventi. Se incaricavano Idee al Lavoro di pubblicare un libro, beh, allora la cosa poteva suonare stravagante. Così invece è normale. Nel mondo normale la gente normale fa il suo mestiere, e i mestieri che non sa fare li lascia fare a chi li sa fare. Fin qui ci siamo? Benissimo. Quindi Edt non aveva motivo di contattare Turismo Torino per organizzare l'evento: Edt contatta Turismo Torino quando deve aggiornare la guida Lonely Planet su Torino. Perché Edt pubblica guide turistiche, e Turismo Torino fornisce informazioni turistiche. Chi organizza eventi è l'agenzia Idee al Lavoro, che era stata incaricata dal cliente Edt di organizzare un evento, e a tale scopo ha seguito la procedura standard tentando (invano) di incontrare il sindaco della città dove si sarebbe dovuto tenere l'evento. E' troppo difficile? No, vero?
Ma si sa, scriveva Giulio Cesare e confermavano Simon e Garfunkel che "l'uomo ascolta solo ciò che vuole ascoltare, e ignora tutto il resto": per cui Sacco procede inflessibile verso l'interrogativo finale. E fatale. Ecco la sua chirurgica conclusione: "Quelli di Edt potevano facilmente parlare con Turismo Torino. O con me. Non capisco perché abbiano scritto ad Appendino".

  • Senti, Sacco, io non so più come ripeterti che non erano "quelli di Edt", bensì l'agenzia Idee al Lavoro. Ma non sta lì il problema. Il problema è che sono imbarazzato nel rispondere alla tua domanda, tutt'altro che retorica: "Potevano facilmente parlare con me, non capisco perché abbiano scritto ad Appendino". Sacco, la risposta dattela da solo. Magari gli hanno detto che Appendino è il sindaco di Torino, e loro, per vari motivi, desideravano parlare con il sindaco. Magari, banalmente, volevano approfittarne per farsi un selfie con Appendino. O magari, chissà, avranno pensato che la festa dei 25 anni di Lonely Planet Italia è un grande evento, e avevano letto da qualche parte che Appendino ha tenuto per sé la delega ai Grandi Eventi. Le spiegazioni possono essere tantissime. Io, ad esempio, quando sul lavoro ho vissuto situazioni analoghe, mi sono guardato allo specchio e mi sono detto: "Sai che c'è, bello mio? Non ti si fila nessuno".

Commenti

  1. Caro Gabo, vorrei fare alcune precisazioni in quanto parte in causa sperando così di chiarire l'arcano. La nostra società (Il Idee al Lavoro) insieme ad EDT, e non su loro incarico, ha deciso di organizzare un Festival dedicato al Viaggio. Il primo luogo che ci viene in mente per realizzarlo è la nostra città, Torino, e per questa ragione il 7 novembre 2016 scriviamo alla Sindaca (che ha la delega sui grandi eventi) per avere un appuntamento. Non ricevendo risposta, come giustamente dici tu, ci rivolgiamo al Sindaco di Bergamo, che in 2 giorni ci fissa un appuntamento per il 12 dicembre. A fine gennaio la segreteria dell'Assessore Sacco chiama il nostro ufficio dicendo che il Sindaco gli ha girato una nostra mail per un possibile evento a giugno. Visto che anche solo per educazione ad un Assessore bisogna rispondere riscrivo dicendo che possiamo incontrarci, così gli spieghiamo nel dettaglio i nostri progetti. L'equivoco nasce sulla festa di Lonely Planet, perché in effetti quest'anno cade il 25mo anniversario delle bellissime guide, e il Festival potrebbe essere il luogo, se EDT vorrà, dove celebrare anche questa ricorrenza. Ma non è solo questo: infatti essendo un Festival nasce per proseguire nel tempo e per accogliere tante realtà diverse. Speriamo così di aver chiarito la dinamica e di fermare la polemica. Siamo sicuri che ci saranno altre occasioni per collaborare con l'amministrazione della nostra città, occasione che finora non abbiamo ancora avuto. Un caro saluto. Federica Mariani

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    1. Gentile Federica, la ringrazio per le preziose informazioni che ha voluto condividere. Mi permetto di ricopiarle in apposito post http://gabosutorino.blogspot.com/2017/03/caso-edt-lintreccio-sinfittisce.html affinché abbiano, com'è giusto e a' sensi delle leggi sulla stampa, la stessa visibilità del presente post.

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  2. Da una parte c'è Polignano a Mare e dall'altra Putignano.
    Putignano a Mare sarà un'orrida crasi imposta dai colonizzatori sabaudi. Hanno deportato migliaia di putignanesi in Liguria per strapparli dalle loro radici (aka cime di rapa) e esporre pinne, fucile e occhiali nel vergognoso museo Lombroso?
    Cerignolani di Torino, al mio segnale scatenate l'inferno su questo Blog.

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