Fermi tutti, abbiamo una rassicurante dichiarazione dell'assessore comunale alle Fontane a proposito del forsennato taglio dei fondi per la Cultura.
Mentre percossa, immobile, Torino al nunzio sta, Francesca Leon ci distilla le seguenti alate considerazioni:
Mentre percossa, immobile, Torino al nunzio sta, Francesca Leon ci distilla le seguenti alate considerazioni:
"Questo bilancio è basato su dati di realtà, entrate certe per spese certe. È un bilancio, quello approvato oggi in giunta, che ha permesso di mettere in sicurezza Welfare e scuola e a dimensionare tutte le voci di bilancio (confesso che mi sfugge il significato della locuzione "e a dimensionare", NdG). Le risorse per la cultura purtroppo in questo bilancio previsionale sono inferiori, ma le risorse iscritte sono certe, così come l'obbiettivo di questa amministrazione, indicato anche nella narrativa della delibera, è di ripristinare i 5,8 milioni necessari per il settore della cultura (già: "narrativa" è il termine perfetto, trattandosi dell'impegno a cacciare i milioni prima o poi, NdG). Con questo bilancio, dunque, si definiscono le risorse certe e si definiscono quelle da individuare. L'amministrazione si è data alcuni strumenti di recupero dei crediti per raggiungere questo obbiettivo (ecco, bravi: e l'obiettivo mio è pagarvi la Tari, se troverò i soldi. Sennò, fanculo. Ma tranquilli, c'è un mio cuggino che mi deve cento euri, magari me li rende. NdG). Pur nelle difficoltà, ho voluto dare un segnale: aumentare le risorse al Sistema Arti performative (ex sistema Teatro Torino) vuol dire dare un supporto più efficace e concreto alla imprese di spettacolo della nostra città, in un nuovo quadro di convenzionamento (giuro, dice proprio così, "convenzionamento": e poi si offendono se li chiami assessori alle Fontane, NdG) che farà dialogare le componenti del sistema delle arti performative (e tutto il resto se ne vada affanculo, NdG). Seppure non possiamo promettere nulla (ah, chissà perché me l'aspettavo... NdG), lo sforzo della Sindaca, della giunta e mio, insieme ai consiglieri comunali (quanti sforzi, perdiana... Provate con le prugne, NdG) sono tutti rivolti alla ricerca dei fondi necessari al sistema culturale, nella consapevolezza che questo sforzo dovrà andare anche nella direzione di una maggiore capacità collettiva di affrontare le difficoltà economiche di oggi costruendo modelli e visioni diversi per il futuro".
Ragazzi, è fantastico. Sembra la solita vignetta di Altan, ombrello nel culo e situazione da interpretare.
“La riduzione di 5,8 milioni di risorse per la cultura, annunciata oggi dalla giunta Appendino nel bilancio previsionale 2017, non può non destare una forte preoccupazione: l’auspicio è che il dato emerso oggi costituisca solo una fase e che il Comune di Torino riesco a reperire le risorse necessarie per mantenere il più possibile i livelli di finanziamento degli anni passati. D’altra parte, se questi tagli venissero confermati, il rischio è quello di mettere a repentaglio il sistema culturale torinese e gli enti più colpiti da queste misure, con possibili conseguenze sui livelli occupazionali. Va poi ricordato che a Torino la cultura è strettamente legata alla capacità attrattiva della città e a tutto il sistema economico legato al turismo. Auspichiamo dunque che quanto deliberato oggi dalla giunta comunale sia solo un momento legato alle fasi di definizione del bilancio e che venga superato”.
Interviene Parigi: "Posti di lavoro a rischio"
Arriva anche una dichiarazione dell'assessore regionale alla Cultura Antonella Parigi. Lei, col suo bilancio, l'ha sfangata dignitosamente, quest'anno. Ecco cosa dice a proposito del disastro comunale:“La riduzione di 5,8 milioni di risorse per la cultura, annunciata oggi dalla giunta Appendino nel bilancio previsionale 2017, non può non destare una forte preoccupazione: l’auspicio è che il dato emerso oggi costituisca solo una fase e che il Comune di Torino riesco a reperire le risorse necessarie per mantenere il più possibile i livelli di finanziamento degli anni passati. D’altra parte, se questi tagli venissero confermati, il rischio è quello di mettere a repentaglio il sistema culturale torinese e gli enti più colpiti da queste misure, con possibili conseguenze sui livelli occupazionali. Va poi ricordato che a Torino la cultura è strettamente legata alla capacità attrattiva della città e a tutto il sistema economico legato al turismo. Auspichiamo dunque che quanto deliberato oggi dalla giunta comunale sia solo un momento legato alle fasi di definizione del bilancio e che venga superato”.
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