Passa ai contenuti principali

CULTURA E CONSENSO: FASSINO VINCEVA, MA SOLO NEI SONDAGGI

Il sondaggio Ipr Marketing del 2015 sull'operato della giunta Fassino
Stamattina mi sono svegliato accolto da un'alba gloriosa sul mare. Ma la notte mi ha portato una curiosità, e prima di scendere per un tuffetto ho voluto cavarmi lo sfizio di verificare. Cercando un po' in rete ho scovato un sondaggio di Ipr Marketing del 2015 sui primi quattro anni dell'amministrazione Fassino. Ne riferiva Repubblica con un titolo davvero spassoso: "A un anno dalle elezioni i torinesi promuovono il sindaco Fassino: sei su dieci pronti a rivotarlo". S'è visto, com'erano pronti. A meno che non sia un errore di stampa: c'è scritto "rivotarlo" ma intendevano "rivoltarlo".
Il sondaggio Ispos del 2018 sull'operato della giunta Appendino
Spulciando le tabelle di quel sondaggio del 2015 ne trovo due che fanno al caso mio. La prima esamina la "soddisfazione per l'operato della giunta Fassino in vari ambiti". Nell'ambito della politica culturale, risulta soddisfatto il 55 per cento degli intervistati. 
Ciò significherebbe un sostanziale pareggio con il risultato della giunta Appendino: nel sondaggio Ipsos per il Corriere, di cui ho parlato l'altro ieri, alla domanda se ritengano che negli ultimi due anni le attività culturali siano migliorate o peggiorate, il 27 per cento dei torinesi intervistati risponde che sono migliorate e il 25 per cento che sono positive come prima; mentre un altro 27 per cento dice che sono peggiorate, e il 12 per cento che sono "negative come prima". Insomma, oggi abbiamo in totale un 52% di torinesi soddisfatti delle attività culturali dopo i primi due anni di Chiarabella. Occhio e croce, come per Fassino nel 2015.
Ma attenzione: nel sondaggio del 2015 c'è pure una domanda più specifica: "Per l'organizzazione di eventi culturali negli ultimi anni Torino è migliorata o peggiorata?". Lì, ben il 74 per cento degli intervistati risponde "migliorata", contro il 27 per cento dell'attuale sondaggio Ipsos; e soltanto l'8 per cento sostiene che è "peggiorata" (contro il 27 per cento di Ipsos 2018). Nel sondaggio Ipr 2015 era poi prevista un'unica opzione, "né migliorata né peggiorata", rispetto alle due ("negativa come prima" e "positiva come prima") proposte da Ipsos-Corriere. 
Aggiungo che secondo Ipr 2015 l'assessore alla Cultura Braccialarghe era tra i più conosciuti, e il più apprezzato, della giunta di Filura.
Morale: a credere troppo ai sondaggi, c'è rischio di sminchiarsi. Io, che all'epoca criticavo le politiche culturali di Fassino e Braccialarghe, ero in assoluta minoranza: ben 7,4 torinesi su dieci ritenevano che i due stessero facendo meglio rispetto al passato. Per cui è dimostrato ancora una volta che il politico avveduto non dovrebbe cercare e rivendicare meriti nel settore della cultura, perché porta una sfiga del diavolo. E ciò - temo - vale per il passato come per il presente e il futuro: la cultura non soltanto non frutta voti, ma con ogni probabilità fa perdere le elezioni
Tale mesta constatazione dovrebbe però confortare Chiarabella: se - come dice il sondaggio Ipsos - appena 2,7 torinesi su dieci ritengono che con la sua amministrazione le attività culturali siano migliorate, Madamin è sulla strada giusta. Fra tre anni la rieleggeranno a furor di popolo.


P.S. Qui, nella casa sulla scogliera, m'intrattengo con questi giochini statistici; lontano dagli occhi, lontano dal cuore, non posso ammirare ciò che state combinando nelle piazze auliche di Torino. Resto di conseguenza insensibile al grido di dolore di tanti torinesi che in rete stigmatizzano i rally automobilistici in piazza San Carlo e i carri armati al Valentino. Magari per i sondaggi va bene così.

Commenti

Post popolari in questo blog

L'AFFONDAMENTO DELLA SEYMANDI

William Turner, "Il Naufragio" Cristina Seymandi Tanto tuonò che piovve. Sicché posso abbandonare, almeno per un post, la spiacevole incombenza di monitorare i contraccolpi dell'emergenza virale. La storia è questa. Ieri in Consiglio comunale un'interpellanza generale ( qui il testo ) firmata pure da alcuni esponenti grillini o ex grillini, ha fatto le pulci a Cristina Seymandi, figura emergente del sottogoverno cinquestelle che taluni vedono come ideale continuatrice, a Palazzo Civico, del "potere eccentrico" di Paolo Giordana prima e di Luca Pasquaretta poi . E che, come i predecessori, è riuscita a star sulle palle pure ai suoi, non soltanto a quelli dell'opposizione. L'interpellanza prendeva spunto dell'ultima impresa della Seymandi, la mancata "regata di Carnevale" , ma metteva sotto accusa l'intero rapporto fra costei, Chiarabella e l'assessore Unia, di cui è staffista. Alla fine Chiarabella, nell'angolo, h

LE RIVELAZIONI DI SANGIU: "GRECO NON HA DECIFRATO LA STELE DI ROSETTA". E ADESSO DIREI CHE BASTA

È una storia da dimenticare È una storia da non raccontare È una storia un po' complicata È una storia sbagliata Cominciò con la luna sul posto E finì con un fiume di inchiostro È una storia un poco scontata È una storia sbagliata La ridicola pantomima è finita com'era cominciata, sempre con un tizio che giudica un egittologo senza sapere un cazzo d'egittologia. Il fratello d'Italia laureato in giurisprudenza Maurizio Marrone pontifica che Christian Greco è un egittologo scarso , e - dopo una settimana di silenzi imbarazzant i, strepiti da lavandaie e minchiate alla membro di segugio  blaterate da una scelta schiera di perdigiorno presenzialisti e critici col ciuffo - un altro fratello d'Italia, il giornalista Gennaro Sangiuliano, sancisce che no, Greco è "un apprezzato egittologo" benché - sfigatone! - "non abbia decifrato la stele di Rosetta" (questo è un capolavoro comico, non siete d'accordo?).  Il presidente della Regione Cirio s'a

BASIC BASE

Il nuovo direttore del Tff La  nomina di Giuliobase alla direzione del Torino Film Festival  è ampiamente trattata sul Corriere di Torino di stamattina: c'è un mio modesto commento , ma soprattutto c'è una magistrale intervista al neodirettore, firmata dall'esperto collega Fabrizio Dividi. Vi consiglio di leggervela da cima a fondo (sul cartaceo, o  a questo link ): vale da sola ben più del prezzo del giornale. Ed è talmente bella che mi permetto di estrapolarne alcuni passaggi, che giudico particolarmente significativi. Ecco qui le domande e le risposte che più mi hanno entusiasmato. In neretto le domande, in chiaro le risposte, in corsivo le mie chiose: Emozionato a dover essere «profeta in patria»?  «Ovvio, ma studierò. In questo anno e mezzo studierò e tiferò per Steve Della Casa e per il suo festival, ma sempre stando un passo indietro, con umiltà e discrezione».  Qualcuno lo avverta: l'hanno nominato per l'edizione 2024. Ciò significa che dovrà cominciare a la