La storia, come tante altre storie, salta fuori per caso. Un banale post su Facebook attira l'attenzione di un consigliere d'opposizione, che in Commissione espone le proprie perplessità. Ciò suscita l'ilarità di qualche rappresentante della maggioranza, trattandosi di evidenti piccolezze da archiviare sotto il più classico "ecchessaramai" di democristiana memoria.
Tuttativa, poiché piccolezza o no gira che ti rigira alla fine quello che paga sono sempre io, magari anche a me piacerebbe avere delle risposte, non appena lorsignori avranno finito di ridere.
Tuttativa, poiché piccolezza o no gira che ti rigira alla fine quello che paga sono sempre io, magari anche a me piacerebbe avere delle risposte, non appena lorsignori avranno finito di ridere.
Nell'attesa, come al solito, provo a fare da me, e a cercar di capire. Dunque, partiamo dall'inizio. Potete leggere il post a questo link. Si tratta dell'annuncio del "1° Gran Valzer di Natale organizzato dal Coordinamento Civico Torino in Piazza San Carlo".
Parlapà. Segue una entusiasmante petizione di principio: "Un evento al Centro per far conoscere un grande progetto in Periferia". Quindi si scende nel concreto: "Domenica 15 dicembre, alle ore 17, in Piazza San Carlo, il Coordinamento Civico Torino in collaborazione con il Comitato Manifestazioni Torinesi e il Tavolo di Progettazione Civica del Comune di Torino organizza, grazie al sostegno di Iren, la prima edizione del Gran Valzer di Natale di Torino".
Parlapà. Segue una entusiasmante petizione di principio: "Un evento al Centro per far conoscere un grande progetto in Periferia". Quindi si scende nel concreto: "Domenica 15 dicembre, alle ore 17, in Piazza San Carlo, il Coordinamento Civico Torino in collaborazione con il Comitato Manifestazioni Torinesi e il Tavolo di Progettazione Civica del Comune di Torino organizza, grazie al sostegno di Iren, la prima edizione del Gran Valzer di Natale di Torino".
Con il sostegno di Iren, sta scritto.
Lo sponsor del sindaco
Iren, come ben sapete (e se non sapete leggete qui), è una partecipata del Comune della quale, da tempi immemorabili (e fassiniani), si riscopre d'incanto la vera natura di società privata ogni qualvolta il Comune deve finanziare qualcuna delle sue imprese più o meno culturali. Dal Salone del Libro al Capodanno maggico, da MiTo alle cagate coi droni, da Luci d'Artista al Jazz Festival, fino a Todays e a qualsiasi altra alzata d'ingegno, serissima o minchiata che sia, Iren paga: e il sindaco di turno si può pavoneggiare proclamando che ai cittadini i pubblici sollazzi non costano un cazzo perché pagano gli sponsor privati. Poi i cittadini pagano lo sponsor privato quando arriva a casa la bolletta del gas e della luce, ma queste sono pinzellacchere di cui non vale la pena d'occuparsi.
Ad ogni modo: per i suesposti motivi io chiamo l'Iren "lo sponsor del sindaco", non importa chi sia il sindaco. Però giuridicamente trattasi di società privata, e ha quindi il pieno diritto di sponsorizzare chi meglio crede; e immagino che non c'entri nulla il fatto che le iniziative sponsorizzate siano organizzate dal Comune di Torino, ovvero da uno degli azionisti che nominano i vertici della società privata in questione. Sono semplici coincidenze, o corrispondenze d'amorosi sensi.
Lo sponsor del sindaco
Iren, come ben sapete (e se non sapete leggete qui), è una partecipata del Comune della quale, da tempi immemorabili (e fassiniani), si riscopre d'incanto la vera natura di società privata ogni qualvolta il Comune deve finanziare qualcuna delle sue imprese più o meno culturali. Dal Salone del Libro al Capodanno maggico, da MiTo alle cagate coi droni, da Luci d'Artista al Jazz Festival, fino a Todays e a qualsiasi altra alzata d'ingegno, serissima o minchiata che sia, Iren paga: e il sindaco di turno si può pavoneggiare proclamando che ai cittadini i pubblici sollazzi non costano un cazzo perché pagano gli sponsor privati. Poi i cittadini pagano lo sponsor privato quando arriva a casa la bolletta del gas e della luce, ma queste sono pinzellacchere di cui non vale la pena d'occuparsi.
Ad ogni modo: per i suesposti motivi io chiamo l'Iren "lo sponsor del sindaco", non importa chi sia il sindaco. Però giuridicamente trattasi di società privata, e ha quindi il pieno diritto di sponsorizzare chi meglio crede; e immagino che non c'entri nulla il fatto che le iniziative sponsorizzate siano organizzate dal Comune di Torino, ovvero da uno degli azionisti che nominano i vertici della società privata in questione. Sono semplici coincidenze, o corrispondenze d'amorosi sensi.
Eppure stavolta l'intervento dell'Iren suscita l'interessata curiosità dell'opposizione proprio perché a prima vista sembra anomala per uno sponsor sensibile soprattutto alle iniziative municipali: il "Gran Valzer di Natale" non è organizzato dal Comune, bensì dal Coordinamento Civico Torino. Con la collaborazione - sta scritto nel post - del Tavolo di Progettazione Civica.
Ma il "Gran Valzer" è stato inserito nel cartellone del Magico Natale organizzato dal Comune: sponsorizzato, manco a dirlo, da Iren. E posso presumere che la "collaborazione" del Tavolo consista per l'appunto nell'estendere al "Valzer" i benefici di tale sponsorizzazione. Lo presumo perché il Tavolo è un'emanazione diretta del Comune, mentre il Coordinamento Civico Torino, per gli amici Cct, è un organismo in teoria spontaneo e indipendente, fondato appena lo scorso settembre, che riunisce vari comitati civici della città.
Non tutti i comitati, però: qualcuno è rimasto fuori perché ritiene che il Coordinamento sia dominato dal M5S. Da tempo i Consigli di Circoscrizione protestano per il ruolo di interlocutrici privilegiate che il Comune riconosce alle associazioni di quartiere "dal basso" - spuntate come funghi in città - spesso tagliando fuori i Consigli elettivi, tutti a maggioranza pd. E il Cct è una conseguenza del lavoro del Tavolo di Progettazione Civica, un organismo interassessorile creato dal Comune per tenere i rapporti con i comitati, che ha il proprio referente in giunta nell'assessore Unia. E la coordinatrice del Tavolo è una staffista dell'assessore medesimo. Riconosco che tutto ciò renda difficoltoso immaginare l'intera faccenda come qualcosa di autonomo, apartitico, apolitico e scevro da conflitti d'interesse con l'amministrazione.
Non tutti i comitati, però: qualcuno è rimasto fuori perché ritiene che il Coordinamento sia dominato dal M5S. Da tempo i Consigli di Circoscrizione protestano per il ruolo di interlocutrici privilegiate che il Comune riconosce alle associazioni di quartiere "dal basso" - spuntate come funghi in città - spesso tagliando fuori i Consigli elettivi, tutti a maggioranza pd. E il Cct è una conseguenza del lavoro del Tavolo di Progettazione Civica, un organismo interassessorile creato dal Comune per tenere i rapporti con i comitati, che ha il proprio referente in giunta nell'assessore Unia. E la coordinatrice del Tavolo è una staffista dell'assessore medesimo. Riconosco che tutto ciò renda difficoltoso immaginare l'intera faccenda come qualcosa di autonomo, apartitico, apolitico e scevro da conflitti d'interesse con l'amministrazione.
La staffista in questione non è neppure estranea al Valzer in questione: anzi, è un'idea sua. Infatti il post ci informa che "il Valzer di Natale è nato da un' idea di Cristina Seymandi".
Una donna di successo
Cristina Seymandi è ormai una vecchia conoscenza dalle parti del Comune pentastellato. Quarantatrè anni, maturità classica al Valsalice nel '94, laurea in Lettere nel 2003, attività professionale legata all'organizzazione di eventi culturali, l'indomita attivista Seymandi all'indomani dell'ascesa di Chiarabella acquisisce grandi meriti dedicandosi ai comitati civici, tenuti in gran conto dalla Giunta grillina in quanto contraltari ai Consigli di Circoscrizione piddini.
Cristina Seymandi (foto dal profilo pubblico Fb) |
Cristina Seymandi è ormai una vecchia conoscenza dalle parti del Comune pentastellato. Quarantatrè anni, maturità classica al Valsalice nel '94, laurea in Lettere nel 2003, attività professionale legata all'organizzazione di eventi culturali, l'indomita attivista Seymandi all'indomani dell'ascesa di Chiarabella acquisisce grandi meriti dedicandosi ai comitati civici, tenuti in gran conto dalla Giunta grillina in quanto contraltari ai Consigli di Circoscrizione piddini.
Infaticabile organizzatrice della vittoria, la nostra Lazzara Carnot torinese diventa l'anima di Portici in Movimento, un gruppo di cittadini che armati di secchi e spazzole si prendono la briga di lavare i portici delle vie Nizza e Sacchi. Questo accade già nel maggio 2017: il 15 giugno 2017 la Seymandi viene nominata come rappresentante del Comune nel Consiglio direttivo dell'Abbonamento Musei, carica prestigiosa ma non remunerativa: così per non farsi mancare nulla una settimana dopo, il 27 giugno, arriva pure l'assunzione come staffista (Collaboratore di Staff esterno con orario full-time) del neo-assessore Unia con uno stipendio annuo lordo di 40.064 euro (26.564 di tabellare più 13.500 di indennità). Nemmeno un mese dopo, ecco un altro riconoscimento per la fortunata famiglia Seymandi: il 16 giugno di quel generosissimo 2017 Chiarabella nomina il papà di Cristina, Roberto Seymandi, noto commercialista, nel Collegio sindacale della Soris. Dal 2016 papà Seymandi fa pure parte dell'Organismo di vigilanza del Teatro Regio in qualità di membro supplente. Tanta grazia d'iddio induce la malfidente consigliera Eleonora Artesio a presentare un'interpellanza in Consiglio comunale.
Dopo quell'estate miracolosa per la famiglia Seymandi, a ottobre, sull'onda di tanti successi, tra rulli di tamburi e squillar di trombette mediatiche viene varato in pompa magna l'abortito tentativo di allargare la manifestazione Portici di Carta alle vie Sacchi e Nizza. E' un fallimento mortificante: ma Cristina ha le spalle ben coperte, è nel cuore dell'assessore Unia che la porta in palmo di mano, e all'indomani di quel bell'exploit diventa la coordinatrice del Tavolo di Progettazione Civica del Comune. Proprio da quel Tavolo quest'anno, a settembre, nasce il sullodato Coordinamento Civico Torino che, forte del sostegno Iren, adesso organizza il "Gran Valzer".
Così siamo arrivati alla fine di quest'altra bella fiaba del Natale torinese. Tuttapposto. E danzarono tutti felici e contenti.
Dopo quell'estate miracolosa per la famiglia Seymandi, a ottobre, sull'onda di tanti successi, tra rulli di tamburi e squillar di trombette mediatiche viene varato in pompa magna l'abortito tentativo di allargare la manifestazione Portici di Carta alle vie Sacchi e Nizza. E' un fallimento mortificante: ma Cristina ha le spalle ben coperte, è nel cuore dell'assessore Unia che la porta in palmo di mano, e all'indomani di quel bell'exploit diventa la coordinatrice del Tavolo di Progettazione Civica del Comune. Proprio da quel Tavolo quest'anno, a settembre, nasce il sullodato Coordinamento Civico Torino che, forte del sostegno Iren, adesso organizza il "Gran Valzer".
Così siamo arrivati alla fine di quest'altra bella fiaba del Natale torinese. Tuttapposto. E danzarono tutti felici e contenti.
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