Niente da fare, a me 'sta storia dello streaming non mi garba. Va bene, serve a mantenere accesa la fiammella, serve a non perdere il contatto con il pubblico, serve a sentirsi ancora vivi. Ma intanto non mi garba: è una roba artificiale, in qualche modo acuisce il senso di isolamento e triste rinuncia che accompagna questo tempo sbandato. In fondo non ci trovo nessuna differenza rispetto al restarsene i pomeriggi e sere a rintontonirsi davanti alla tivù. Tanto vale che mi guardi Rai5 o Rai Storia, se ho voglie culturali; o ancora meglio mi legga un libro, quella almeno è un'esperienza metodologicamente corretta: il libro nasce per essere letto in poltrona, così come me lo leggo da sempre, pandemia o non pandemia; il teatro va visto da vivo, sennò non è teatro, è televisione, al limite cinema in televisione (altra esperienza aberrante...).
Con questo non dico di avercela con lo streaming: semplicemente, non mi fa sangue. Semmai preferisco pensare a quel che succede di non visto, a chi proprio in questo momento sta lavorando per un domani che prima o poi arriverà; preferisco i progetti d'allegria. Così, stamattina ho deciso di riportare qua sul blog due notizie che mi hanno colpito semplicemente perché non guardano all'oggi, ma al dopo. La prima notizia arriva da Camera: dal Centro italiano per la fotografia ci fanno sapere che stanno allestendo le prossime mostre ("Lisette Model. Street Life" e "Horst P. Horst. Style and Glamour" nel format Camera Doppia, oltre a "Roberto Gabetti fotografo" in Project Room), così da essere pronti non appena si riaprirà.
Dalle mostre alla prosa. Al teatro Astra si concludono in questi giorni le prove di due nuove produzioni del Tpe, da mettere in scena alla ripresa della stagione dal vivo: si tratta di "Sorelle" di Pascal Rambert, con Sara Bertelà e Anna Della Rosa, e "Festen. Il gioco della verità", dalla sceneggiatura dell’omonimo film danese del 1998 diretto da Thomas Vinterberg e scritto da Mogens Rukov, prima opera aderente al manifesto Dogma95. La regia è Marco Lorenzi, fondatore della compagnia torinese Il Mulino di Amleto.
Dalle mostre alla prosa. Al teatro Astra si concludono in questi giorni le prove di due nuove produzioni del Tpe, da mettere in scena alla ripresa della stagione dal vivo: si tratta di "Sorelle" di Pascal Rambert, con Sara Bertelà e Anna Della Rosa, e "Festen. Il gioco della verità", dalla sceneggiatura dell’omonimo film danese del 1998 diretto da Thomas Vinterberg e scritto da Mogens Rukov, prima opera aderente al manifesto Dogma95. La regia è Marco Lorenzi, fondatore della compagnia torinese Il Mulino di Amleto.
Il palcoscenico dell’Astra ha ospitato inoltre in queste settimane le prove del nuovo lavoro scritto e diretto da Pascal Rambert, "Deux Amis", che debutterà il prossimo 9 luglio alla Scène Nationale di Châteauvallon per poi andare in tournée in autunno a Princeton (Usa), al Théâtre des Bouffes du Nord di Parigi e al Théâtre National de Strasbourg.
Caro Gabo, dillo a me, abbiamo organizzato una bellissima mostra di Anton Corbijn in occasione del festival zeropixel. E dopo due giorni dall' apertura siamo ripiombati in zona rossa. Tanta fatica per niente. Che disperazione
RispondiEliminaIl grande Corbijn... che dispiacere. È un disastro. Possiamo soltanto stringere i denti e sperare che finisca.
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