Passa ai contenuti principali

ARIECCO TORINO A CIELO APERTO

Ritorni. Il (banale) manifesto di Torino a cielo aperto 2020

E' l'ottimismo della pervicacia: anche quest'anno ci riprovano, con "Torino a cielo aperto", l'ennesima resurrezione del fantasma dei Punti Verdi che già l'anno scorso il Comune aveva abborracciato approfittando della breve tregua estiva concessa dal morbo.
L'altra volta c'erano state polemiche sulla concorrenza fra gli spettacoli gestiti da Comune e quelli affidati dallo stesso Comune alle associazioni; polemiche precedute dal gran casino dell'annullamento del primo bando, e sui criteri del secondo. Insomma, il classico Turin-style dei Ragazzi Irresistibili, come all'epoca avevo raccontato in questo post. Con un'attenuante: in quei giorni del 2020 la priorità era distribuire quanto più denaro possibile al maggior numero possibile di beneficiari, come tampone emergenziale a sostegno di associazioni prostrate dalla crisi covid. E dunque una certa improvvisazione era tollerabile.
Vedremo quest'anno come va. Purtroppo al momento ci viene unicamente annunciato che "stamattina, su proposta dell’Assessora alla Cultura Francesca Leon, sono state approvate dalla Giunta Comunale le nuove linee guida per la realizzazione, nel periodo estivo, di ‘Torino a Cielo Aperto - Festival d'Estate 2021. Sarà la Fondazione per la Cultura Torino, su mandato della Città, a organizzare la manifestazione". Tutto ciò, considerati gli interpreti in commedia, mi suona minaccioso, ma non mi chiarisce quali saranno le linee guida: aspetto il 29 marzo, quando verrà presentato alla stampa l'avviso pubblico per la ricerca dei progetti. Se c'è avviso pubblico, significa che anche stavolta le associazioni verranno coinvolte; e ci mancherebbe, considerato lo stato di gravissima sofferenza dellì'intero settore. Spero però che l'operazione sia gestita con criteri più comprensibili rispetto all'anno scorso, quando si sono notati forti squilibrii sia nella qualità delle proposte finanziate, sia nella loro effettiva realizzazione.
Quanto al ruolo della Fondazione Cultura, sono curioso di scoprire se si limiterà a coordinare - e monitorare - l'attività delle associazioni, o se anche stavolta imbastirà un cartellone proprio - come nel 2020 al Combo - con tutto quel che da tale scelta deriverà a discapito delle associazioni.

Commenti

Post popolari in questo blog

L'AFFONDAMENTO DELLA SEYMANDI

William Turner, "Il Naufragio" Cristina Seymandi Tanto tuonò che piovve. Sicché posso abbandonare, almeno per un post, la spiacevole incombenza di monitorare i contraccolpi dell'emergenza virale. La storia è questa. Ieri in Consiglio comunale un'interpellanza generale ( qui il testo ) firmata pure da alcuni esponenti grillini o ex grillini, ha fatto le pulci a Cristina Seymandi, figura emergente del sottogoverno cinquestelle che taluni vedono come ideale continuatrice, a Palazzo Civico, del "potere eccentrico" di Paolo Giordana prima e di Luca Pasquaretta poi . E che, come i predecessori, è riuscita a star sulle palle pure ai suoi, non soltanto a quelli dell'opposizione. L'interpellanza prendeva spunto dell'ultima impresa della Seymandi, la mancata "regata di Carnevale" , ma metteva sotto accusa l'intero rapporto fra costei, Chiarabella e l'assessore Unia, di cui è staffista. Alla fine Chiarabella, nell'angolo, h

LE RIVELAZIONI DI SANGIU: "GRECO NON HA DECIFRATO LA STELE DI ROSETTA". E ADESSO DIREI CHE BASTA

È una storia da dimenticare È una storia da non raccontare È una storia un po' complicata È una storia sbagliata Cominciò con la luna sul posto E finì con un fiume di inchiostro È una storia un poco scontata È una storia sbagliata La ridicola pantomima è finita com'era cominciata, sempre con un tizio che giudica un egittologo senza sapere un cazzo d'egittologia. Il fratello d'Italia laureato in giurisprudenza Maurizio Marrone pontifica che Christian Greco è un egittologo scarso , e - dopo una settimana di silenzi imbarazzant i, strepiti da lavandaie e minchiate alla membro di segugio  blaterate da una scelta schiera di perdigiorno presenzialisti e critici col ciuffo - un altro fratello d'Italia, il giornalista Gennaro Sangiuliano, sancisce che no, Greco è "un apprezzato egittologo" benché - sfigatone! - "non abbia decifrato la stele di Rosetta" (questo è un capolavoro comico, non siete d'accordo?).  Il presidente della Regione Cirio s'a

BASIC BASE

Il nuovo direttore del Tff La  nomina di Giuliobase alla direzione del Torino Film Festival  è ampiamente trattata sul Corriere di Torino di stamattina: c'è un mio modesto commento , ma soprattutto c'è una magistrale intervista al neodirettore, firmata dall'esperto collega Fabrizio Dividi. Vi consiglio di leggervela da cima a fondo (sul cartaceo, o  a questo link ): vale da sola ben più del prezzo del giornale. Ed è talmente bella che mi permetto di estrapolarne alcuni passaggi, che giudico particolarmente significativi. Ecco qui le domande e le risposte che più mi hanno entusiasmato. In neretto le domande, in chiaro le risposte, in corsivo le mie chiose: Emozionato a dover essere «profeta in patria»?  «Ovvio, ma studierò. In questo anno e mezzo studierò e tiferò per Steve Della Casa e per il suo festival, ma sempre stando un passo indietro, con umiltà e discrezione».  Qualcuno lo avverta: l'hanno nominato per l'edizione 2024. Ciò significa che dovrà cominciare a la