Gli egittologi sono come gli amori: fanno giri lunghissimi e poi ritornano. E così, alla fin fine, Zahi Hawass al Museo Egizio ci è arrivato: da ospite, però, e non da padrone di casa come avrebbe voluto l'immaginifico ministro Gennaro Sangiuliano. Come qualcuno ricorderà, appena un'estate fa Genny se ne andava in gita alle piramidi con Hawass , lo stravagante egittologo che, in un empito di modestia, si autodefinisce «l'unico al mondo che ha completato il lavoro di Howard Carter, lo scopritore della tomba di Tutankhamon». E progettava, Genny, di piazzare lui, Hawass, al nostro Museo Egizio , dando il benservito a Christillin e Greco, che a quanto pare non gli andavano a genio. Hawass, a dire il vero, negava d'essere interessato; poi la brusca fine all'esperienza ministeriale di Sangiuliano troncò pure quei progetti epurativi. Poco male comunque per l'Egizio, che prospera anche senza Hawass e continua a polverizzare i propri record: oltre un milione di visitato...
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