Ieri in Commissione cultura, presieduta dall'assessore supplente Massimo Giovara, la maggioranza cinquestelle ha bloccato l'approvazione delle modifiche allo Statuto necessarie per trasformare la Fondazione Torino Musei in Fondazione Piemonte Torino Musei. Il progetto quindi si arena. Forse definitivamente. Potrà semmai essere ripreso dalla prossima giunta regionale. Ma anche no.
Dal punto di vista procedurale, il no dei cinquestelle ci sta: si basa infatti sulle disposizioni di legge in materia di enti locali, che attribuiscono ai consigli comunali la competenza esclusiva in alcune materia, fra cui la stesura e la modifica degli statuti di fondazioni partecipate. In questo articolo sul Corriere di oggi spiego per filo e per segno la faccenda.
In concreto, però, mi sembra di leggere neppur troppo fra le righe un messaggio politico chiaro in ciò che è avvenuto ieri. Le modifiche allo Statuto erano state concordate con gli altri soci della Ftm dall'assessore Leon, che aveva firmato insieme con il sindaco Appendino il documento inviato per l'approvazione al Consiglio (e preventivamente alla Commissione).
I cinquestelle hanno sconfessato quel documento, e quindi l'operato dell'assessore Leon e l'avallo del sindaco Appendino.
Non voglio spingermi nel terreno minato delle previsioni politiche: ma ho che nel governo della cultura cittadina la posizione dell'assessore titolare Leon è ogni giorno più evanescente e traballante (ma è mai stata salda?) mentre aumentano lo spazio e il peso dell'assessore supplente Giovara. Se poi questo stato di fatto sia destinato a concretizzarsi in un cambio della guardia sulla poltrona assessorile, o se invece si manterrà l'attuale egemonia di fatto, è ignoto a tutti. E in fondo non è importante: al di là di gradi, ruoli e strapuntini, in politica conta chi comanda davvero. A me sembra ormai palese chi comanda davvero nella politica culturale del Comune di Torino. Sbaglierò, ma questo io penso.
Di per sé il progetto non è sballato. Resta da capire come stia in piedi sul piano economico. Il Comune di Torino oggi versa alla Fondazione Cavour un contributo di centomila euro l'anno. Se il Castello passasse alla Fondazione Torino Musei, che ne sarà di quei soldi?
Logica vuole che seguano il Castello, e quindi vadano nelle casse della Ftm. Come potrebbe altrimenti la Fondazione Musei addossarsi le spese di gestione del Castello? Appena un anno fa è stata costretta a liberarsi del Borgo Medievale, restituendolo al Comune, proprio perché non era più in grado di sostenerne i costi. E - sciagura su sciagura - oggi sul povero bilancio della Ftm si abbatte pure la perdita di 250 mila euro di contributo regionale extra, come immediata conseguenza dello stop alla nascita della Fondazione Piemonte Torino Musei (come vedete, tout se tient...). Insomma, quei soldi sono indispensabili.
Ma se i centomila euro del contributo che oggi il Comune versa alla Fondazione Cavour andranno alla Fondazione Torino Musei insieme con il Castello, che ne sarà della Fondazione Cavour? Perderà il contributo del Comune di Torino?
Oppure il Comune di Torino manterrà il contributo alla Fondazione Cavour? E destinerà un nuovo contributo alla Fondazione Musei come "dote" per gestire il Castello? La vedo duretta, considerata la situazione delle finanze municipali...
Dal punto di vista procedurale, il no dei cinquestelle ci sta: si basa infatti sulle disposizioni di legge in materia di enti locali, che attribuiscono ai consigli comunali la competenza esclusiva in alcune materia, fra cui la stesura e la modifica degli statuti di fondazioni partecipate. In questo articolo sul Corriere di oggi spiego per filo e per segno la faccenda.
In concreto, però, mi sembra di leggere neppur troppo fra le righe un messaggio politico chiaro in ciò che è avvenuto ieri. Le modifiche allo Statuto erano state concordate con gli altri soci della Ftm dall'assessore Leon, che aveva firmato insieme con il sindaco Appendino il documento inviato per l'approvazione al Consiglio (e preventivamente alla Commissione).
I cinquestelle hanno sconfessato quel documento, e quindi l'operato dell'assessore Leon e l'avallo del sindaco Appendino.
Il potere è fatto a scale, c'è chi scende e c'è chi sale
E' l'ennesimo sganassono che Maiunagioia si becca dalla maggioranza che in teoria dovrebbe sostenerla, e l'ennesimo avvertimento indiretto anche a Chiarabella. Risale a pochi giorni fa il muro dei consiglieri cinquestelle contro il ripristino delle agevolazioni sulle affissioni per gli eventi cultural-commerciali (provvedimento che la Leon s'era impegnata a prendere "immediatamente" già un anno e mezzo fa); e anche la mozione sulle Fondazioni culturali presentata da Giovara in febbraio si presta a essere letta come un richiamo per sindaco e assessore agli impegni elettorali più significativi per l'ortodossia grillina.Non voglio spingermi nel terreno minato delle previsioni politiche: ma ho che nel governo della cultura cittadina la posizione dell'assessore titolare Leon è ogni giorno più evanescente e traballante (ma è mai stata salda?) mentre aumentano lo spazio e il peso dell'assessore supplente Giovara. Se poi questo stato di fatto sia destinato a concretizzarsi in un cambio della guardia sulla poltrona assessorile, o se invece si manterrà l'attuale egemonia di fatto, è ignoto a tutti. E in fondo non è importante: al di là di gradi, ruoli e strapuntini, in politica conta chi comanda davvero. A me sembra ormai palese chi comanda davvero nella politica culturale del Comune di Torino. Sbaglierò, ma questo io penso.
Un altro castello per Torino Musei?
Comunque rallegratevi: se si chiude la road map verso la Fondazione Piemonte Torino Musei, si spalanca un'autostrada verso nuove gloriose conquiste dalla Fondazione Torino Musei nella sua originale purezza. In questi giorni si parla infatti di un progetto municipale per includere nella Ftm anche il Castello di Santena, oggi affidato alla Fondazione Cavour, ma di proprietà del Comune di Torino. Di recente i vertici della Fondazione Cavour hanno incontrato quelli della Fondazione Musei. Ancora prima pare - dico pare - c'è stato un abboccamento con un consigliere comunale di maggioranza. Non un assessore, un consigliere.Di per sé il progetto non è sballato. Resta da capire come stia in piedi sul piano economico. Il Comune di Torino oggi versa alla Fondazione Cavour un contributo di centomila euro l'anno. Se il Castello passasse alla Fondazione Torino Musei, che ne sarà di quei soldi?
Logica vuole che seguano il Castello, e quindi vadano nelle casse della Ftm. Come potrebbe altrimenti la Fondazione Musei addossarsi le spese di gestione del Castello? Appena un anno fa è stata costretta a liberarsi del Borgo Medievale, restituendolo al Comune, proprio perché non era più in grado di sostenerne i costi. E - sciagura su sciagura - oggi sul povero bilancio della Ftm si abbatte pure la perdita di 250 mila euro di contributo regionale extra, come immediata conseguenza dello stop alla nascita della Fondazione Piemonte Torino Musei (come vedete, tout se tient...). Insomma, quei soldi sono indispensabili.
Ma se i centomila euro del contributo che oggi il Comune versa alla Fondazione Cavour andranno alla Fondazione Torino Musei insieme con il Castello, che ne sarà della Fondazione Cavour? Perderà il contributo del Comune di Torino?
Oppure il Comune di Torino manterrà il contributo alla Fondazione Cavour? E destinerà un nuovo contributo alla Fondazione Musei come "dote" per gestire il Castello? La vedo duretta, considerata la situazione delle finanze municipali...
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