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REDIVIVI E NUOVI DIVI

Direttori sul palco: da sinistra Borotti, Albano, Li Calzi e Negrin
Sarò ripetitivo; ma ogni volta che li vedo lì, sotto il mio naso, non riesco a non stupirmi. Mi viene in mente Lazzaro. Ma qui siamo oltre: due anni e mezzo fa, nell'autunno del 2016, il Torino Jazz Festival era ufficialmente defunto, e la Fondazione Cultura ir-re-vo-ca-bil-men-te destinata alla chiusura. E invece eccoli qua, i resuscitati. Me li ritrovo davanti in una bella mattina di marzo del 2019, più vivi e pimpanti che mai: il Torino Jazz Festival in pieno rigoglio, intento a espandersi a tutto il Piemonte con un cartellone, "Anteprima Torino Jazz Festival Piemonte", che porterà concerti - musicisti locali, ospiti stranieri, e molte produzioni del Festival stesso - in una dozzina di città della regione; e la Fondazione Cultura, ringraziata e onorata come massima artefice del progetto. Le cose cambiano, lo so. Ma sarò libero di stupirmi, e di percularli  un po', i nostri so-tutto-io: almeno imparassero che di ir-re-vo-ca-bi-le a questo mondo c'è soltanto la morte (e nemmeno quella, se siete un jazz festival o una fondazione per la cultura...).
Ad ogni modo: questa idea dell'Anteprima del Torino Jazz Festival in giro per il Piemonte non è malaccio. Niente di originale, per carità, ricordo il circuito regionale che s'erano inventati dal nulla, una trentina d'anni fa, alcuni musicisti torinesi; e i bei concerti di Jazz al Femminile proposti un tempo dal Centro Jazz. Ma insomma, Anteprima Tjf Piemonte è comunque una lodevole opportunità per portare in giro un po' di artisti interessanti, collaborando con le realtà del posto - associazioni e club - senza spendere cifre pazzesche. Stavolta c'è il supporto fondamentale di Piemonte dal Vivo, la fondazione della Regione che questo mestiere di far girare gli spettacoli per il Piemonte lo fa, e bene, da anni e anni; e ci sono i soldi di sponsor solidi come Reale Mutua e Confartigianato, che fanno sempre un gran bene. 
Il budget è di 80 mila euro: 20 mila li mette Piemonte dal Vivo, 30 mila arrivano dagli sponsor, e i restanti 30 mila dovrebbero uscire dalla biglietteria: non sono troppi, per quattordici concerti, alcuni con nomi di un certo prestigio, altri con giovani interessanti, e parecchie buone produzioni originali. 
Assessori in platea: Parigi, Leon e (a distanza di sicurezza) Limone e Giovara
Si conferma l'egemonia sul Tjf del Consorzio Piemonte Jazz, già rappresentato nel festival dal condirettore Diego Borotti, e adesso ufficialmente - e ampiamente - coinvolto anche nel progetto-Anteprima. Ma sono della partita anche altre associazioni quali Novara Jazz, il Due Laghi Festival di Avigliana, Jazz:Re:Found, gli Amici del Jazz di Valenza, e via enumerando su e giù per il Piemonte. 
Stamattina, alla presentazione di Anteprima, c'era anche il direttore del Consorzio Piemonte Jazz Fulvio Albano, sul palco con il direttore del Tjf Giorgio Li Calzi, il vicedirettore Borotti e il direttore della Fondazione Piemonte dal Vivo Matteo Negrin; hanno detto due parole di rito la Parigi e la Leon; in prima fila, silenti, sedevano i due diarchi della cultura municipale: l'assessore supplente Massimo Giovara (a suo tempo grande elettore di Li Calzi alla direzione del Tjf) e l'ormai imprescindibile funzionario-factotum Gianni Limone. La Leon ha prudentemente preso posto ad alcune poltrone di distanza.

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