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REANO, UN MUSEO PER I MAGNIFICI SETTE

"Annunciazione" di Lorenzo Vaiani detto lo Sciorina (1535 ca. - 1598)
Domenica 27 a Reano succede un piccolo miracolo. Si inaugura un museo, minuscolo e bello, ricavato in un'antica chiesetta, e voluto dalla gente di Reano per far conoscere un tesoro artistico ignoto ai più: sette dipinti di scuola tardorinascimentale toscana (gli autori sono tra i più autorevoli del Manierismo) finiti in questo angolo della Val Sangone attraverso cinque secoli di storia e mille traversie. Li hanno "scoperti" due studiosi, Arabella Cifani e Franco Monetti, due "indagatori dell'arte" che ho conosciuto in occasione della visita agli affreschi di Villafranca, e che si sono consacrati alla caccia di capolavori perduti. Sono loro che mi hanno raccontato la storia, e mi hanno portato a vedere quei sette splendidi quadri.
E' una bella storia, quella dei quadri, e anche quella di un paese che decide di scommettere su un museo. In Comune hanno affidato il progetto a Maria Pia De Bianco, un'architetta torinese specialista nella progettazione di musei: da Palazzo Bricherasio e le sue più importanti mostre, alla Pinacoteca della Basilica Papale di San Paolo fuori le Mura, ad allestimenti museografici per i Musei Vaticani, al Museo del Castello della Contessa Adelaide e al Museo Diocesano di Susa). Ne è venuto fuori un gioiellino, che ospiterà tre delle tele, oltre alla riproduzione delle altre quattro, conservate nella vicina chiesa di San Giorgio. Insomma, una specie di "museo diffuso".
Io però non sono un esperto. Ho visto i quadri e ne sono rimasto ammirato. Allora ho chiesto all'architetto Maria Pia Del Bianco di mandarmi il testo che ci sarà sul tabellone introduttivo del museo di Reano. Ve lo copio: c'è tutto.
Beh, tutto proprio no. Manca l'incanto di queste avventure dell'arte ritrovata, a due passi da casa nostra. Andate domenica a Reano, se volete provarlo.

"Visitazione" di Lorenzo Vaiani detto lo Sciorina
IL TESTO INTRODUTTIVO DEL MUSEO DIFFUSO DI REANO

A Reano è custodito uno dei più importanti e significativi patrimoni artistici del Piemonte, il “Complesso pittorico rinascimentale di Pietrafitta”,  il cui interesse sconfina dall’ambito regionale per coinvolgere l’arte italiana, con riso­nanze di studio che nel corso di questi ultimi anni hanno coinvolto anche le istituzioni prestigiose del Gabinetto dei Disegni del British Museum di Londra e del Gabinetto dei Disegni degli Uffizi di Firenze. I sette splendidi dipinti costituiscono infatti un exem­plum sceltissimo di pittura tardorinascimentale toscana: sono presenti infatti alcune delle più autorevoli firme del tardo manierismo italiano.
La storia dello straordinario nucleo di opere d’arte si intreccia in modo indissolubile con quella della famiglia dei Principi Dal Pozzo Della Cisterna, che di Reano furono feudatari fin dal 1561.
Committente dei dipinti oggi conservati a Reano fu il famoso banchiere fiorentino Alessandro degli Acciaiuoli, proprie­tario della tenuta di Pietrafitta di San Giminiano.
NeI 1584 fece costruire, probabilmente su disegno celebre architetto Bernardo Buontalenti, una cappella a fian­co del palazzo della tenuta Pietrafitta e per essa nel 1585 furono dipinte otto grandi tele. Dopo il fallimento del banchiere (1594), tutto il complesso di Pietrafitta fu acquistato neI 1598 dai Principi Dal Pozzo della Cisterna che custodirono tra il ‘600 e il ‘ 700 il loro grande patrimonio artistico. Nel luglio del 1782 i dipinti furono trasportati nel loro Palazzo a Torino, dove rimasero almeno fino al 1856; in seguito furono portati nell’avito feudo di Reano e donati in parte alla nuova parrocchiale di San Giorgio Martire, che i Dal Pozzo avevano fatto costruire e in parte nella Cappella della Pietà eletta a loro sepoltura . I quadri della parrocchiale furono adattati abilmente, con leggere aggiunte, alle strutture neogotiche della nuova chiesa da poco inaugurata nel 1852.
Riscoperti nel 1996 dai critici e storici dell’ arte Prof. Arabella Cifani e Prof. Don Franco Monetti, i dipinti sono stati pubblicati a Londra nel 1997. A seguito di tali studi il Dipartimento dei Disegni del British Museum ha potuto identificare nelle sue raccolte, alcuni studi eseguiti dal Butteri per la tela della Nascita della Vergine.
"Presentazione di Maria" di Giovanni Maria Butteri (1535/40-1606)

LE OPERE PITTORICHE
Otto erano i quadri della celebre cappella toscana di Pietrafitta, ma solo sette sono stati ritrovati. Manca all’appello, per ora, un dipinto dell’Allori rappresentante Cristo ri­sorto che visita la Madonna.
Nella cappella della Pietà sono ospitati  L’Incoronazione della Vergine di Alessandro Allori (1535-1607), La Presentazione aI tempio di Maria Vergine di Giovanni Maria Butteri e La Morte della Vergine di Giovanni Battista Naldini (1537 circa -1591). Le tele della Parrocchiale rappresentano: La Nascita della Vergine di Giovanni Maria Butteri (1540 circa - 1606), ll Matri­monio di Maria, di Giovanni Battista Bizelli (1550 circa - 1607), La Visitazione e L’Annunciazione, entrambe di Lorenzo Vaiani detto lo Sciorina (1535 circa – 1598).
Il Complesso Pittorico, realizzato da alcuni fra i migliori pittori toscani presenti a Firenze alla fine Cin­quecento, sono di grande importanza per la comprensione degli sviluppi dell’ultimo manierismo toscano.
Tutti questi artisti, ad esclusione forse del solo Naldini, denotano una diretta dipendenza stilistica dall’Allori, attraverso l’elaborazione di un linguaggio sofisticato e prezioso, fat­to di squisitezze pittoriche, come negli straordinari gioielli, ricami, acconciature, calzature, che adornano le figure. Splen­dido anche il distillato ed intellettuale cromatismo delle tele, accordato su squillanti toni di oltremarino, giallo, verde acido, rosa spento, secondo un gusto che discende direttamente dal Bronzino e dal Pontormo.
I sette splendidi dipinti toscani della fine del Cinquecento, nati per essere un ciclo pittorico unitario,  e successivamente destinati dai Dal Pozzo della Cisterna ad adornare due distinti edifici - tre nella Cappella Della Pietà e quattro  nella Parrocchiale di San Giorgio Martire - sono oggi idealmente riuniti nelle due sedi a ricomporre integralmente l’antico Complesso Pittorico.
Infatti la realizzazione del Museo della Cappella della Pietà, in cui sono esposti i tre dipinti originali splendidamente restaurati, ospita anche le riproduzioni fotografiche su tela  dei 4 dipinti della Parrocchiale. Analogamente nella Chiesa di San Giorgio Martire, oltre ai quattro dipinti originali, sono esposte analoghe  copie fotografiche su tela dei tre dipinti della Cappella della Pietà. Ambedue le sedi, parte del Museo Diffuso del Territorio di Reano, sono attrezzate per poter accogliere temporaneamente l’intero Complesso Rinascimentale originale, che potrà quindi essere ammirato – in occasioni particolari -  nella sua completezza  ed autenticità.

Commenti

  1. Andrò sicuramente con delle amiche a visitare questo tesoro artistico dalla storia romantica. Teresa del blog vitadashabby.blogspot.com

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