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LA PAGELLA DEI MUSEI REALI: MOSTRE DA EXPORT NELLA STRATEGIA DI ENRICA

Aria nuova: Enrica Pagella ha un piano per i Musei Reali
La laboriosa Enrica Pagella s'è accomodata da meno di due mesi alla direzione del Polo Reale (ormai ex), ed è già iperattiva. Per cominciare ha cambiato il nome alla ditta. Enrica mi dice che ha chiesto lei al ministero di ribattezzare l'intero cocuzzaro "Musei Reali", perché - mi spiega - "Polo è un termine amministrativo, è freddo, non attraente: e poi come lo traduci in inglese?". 

Le nostre mostre nel mondo

Per fortuna la voglia d'innovazione pagellesca non si limita all'onomastica. Enrica ha un piano ambizioso, per la creatura che le è stata affidata. Le mostre, intanto. Vuole ospitarne, ma soprattutto produrne. Mostre da mandare in giro per il mondo: per far conoscere i Musei Reali di Torino e i loro tesori; e pure per guadagnarci, visto che adesso, con l'autonomia amministrativa, i musei devono guadagnare. A Enrica non sarebbe dispiaciuto tirare su un po' di soldi anche abolendo l'inconsulta pratica della prima domenica del mese gratis: ma lì non c'è niente da fare, Francis ha respinto la richiesta, ostinato come un mulo a difesa della sua ideona che tanto danno arreca alle casse museali.

Rinascimento-export, missione Cile

Quindi Pagella punta sulle mostre. La prima dovrebbe essere dedicata ai capolavori del disegno rinascimentale: con la collezione della Biblioteca Reale, da Leonardo a Michelangelo, c'è solo l'imbarazzo della scelta. A proposito: mi assicurano che l'Autoritratto di Leonardo è tornato a casa da Roma, per fortuna...
E' già previsto che la mostra del disegno rinascimentale andrà in Cile. E altre sono allo studio: l'intenzione è di produrne almeno due o tre entro il 2018.

Gli ospiti li mandiamo alla Sabauda

Poi ci sono le mostre che verranno ospitate. La collaborazione con 24Ore Cultura continuerà, dopo le belle esposizioni a Palazzo Chiablese dei Preraffaelliti, di Tamara de Lempicka e l'ultima, quella di Matisse, che sta richiamando una media di 800-1000 visitatori al giorno - dato non esaltante, a riprova che la qualità non paga, trattandosi della migliore mostra di questa stagione.
Ad ogni modo. Nonostante le minchiate bacchettone che gli abbiamo combinato con Tamara, quelli di 24Ore Cultura sono abbastanza soddisfatti: il loro rapporto con Torino, iniziato da un anno, dovrebbe continuare. Non più a Palazzo Chiablese, però, che ospiterà d'ora in poi soltanto gli uffici della soprintendenza. Le mostre temporanee avranno un loro spazio espositivo dentro la Galleria Sabauda. E mi dicono che oltre a 24Ore Cultura potrebbero arrivare nuovi partner con nuove proposte.

Vita nuova, nuovi ingressi

L'attiva Pagella sta anche tramando un riodino di allestimenti e percorsi. Intanto cambierà un  po' di ingressi: l'accesso al Museo Archeologico sarà su corso Regina (così i visitatori si beccano subito la patacca di Artemidoro, e si levano il pensiero), mentre alla Sabauda si entrerà direttamente dai Giardini Reali, che verranno restituiti alla città entro Pasqua dopo gli interventi che li hanno rimessi all'onor del mondo. 

Le aperture straordinarie 

Resta la dolorosa questione delle aperture straordinarie serali, e soprattutto dei lunedì nel bel mezzo dei ponti, quando la chiusura per il riposo settimanale accende gli incazzi e deprime gli incassi.
Il problema del lunedì pare sia bell'e che risolto: si sposterà, in quei casi, il giorno di riposo del personale. Meno semplice assicurare le aperture prolungate serali. Non ci sono i soldi per pagare gli straordinari (sempre grazie a Francis) e l'Enrica non sa bene come uscirne. Adesso il Comune le chiede di tenere aperto la sera del 27 febbraio per la "Notte bianca" del decennale delle Olimpiadi. Poi verrà la grana del Primo Maggio: aperti o chiusi? Ah, saperlo. Enrica ci pensa, e qualcosa s'inventerà. Ogni giorno ha la sua pena.

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