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ALTRI ROVINATI: IL MUSEO DELLA MONTAGNA

Nudi alla vetta: pure ai Cappuccini stan peggio che in mutande
Regio e Stabile hanno trovato il coraggio per denunciare l'insostenibile pratica dei contributi pubblici promessi ma non pagati se non con inaccettabili ritardi: e adesso anche gli altri, i piccoli e i silenti, si fanno avanti raccontando le loro traversie. Mi aspetto nei prossimi giorni una grandinata di coming out. Apre la serie il Museo della Montagna, che oggi diffonde il seguente comunicato.


Il Museo Nazionale della Montagna e i contributi che non arrivano 
In questi giorni si è aperto un dibattito che coinvolge tutte le Istituzioni. Anche il Museo Nazionale della Montagna si trova in una situazione economicamente davvero difficile. Siamo diventati gli anticipatori, per tempi inaccettabili, di quanto la Regione Piemonte ha deciso di assegnarci. Ci troviamo nella situazione di non riuscire più a far fronte al pagamento degli stipendi dei dipendenti che, a causa della crisi, si sono ormai ridotti al numero minimo per il funzionamento dell’attività. Altrettanto per le ditte fornitrici. Ad esempio, nel nostro caso specifico, dobbiamo ancora ricevere tutti i saldi del 2014, pari al 50% dell’importo. Tra questi anche la quota di gestione del Forte di Exilles, struttura restituita ormai da quasi un anno alla Regione (situazione davvero bizzarra). Naturalmente non abbiamo visto alcun accredito per il 2015, anche se abbiamo dovuto pagare le fatture per poter accedere alla contribuzione. È purtroppo, nel complesso, una prospettiva anomala e inaccettabile che auspichiamo possa presto risolversi. Non dimentichiamo inoltre chi lavora nel settore, che rappresenta una forza operativa qualificata e da rispettare. D’altra parte Torino e il Piemonte, si dice e scrive, contano molto sulla cultura, ma non la sostengono con l’adeguata attenzione.



Aldo Audisio, direttore del Museo Nazionale della Montagna

La dichiarazione del Chiampa

Intanto è arrivata pure una dichiarazione dl Chiampa, piuttosto seccata, che vi riporto qui sotto:
(ANSA) - TORINO, 27 GEN - "Stiamo rientrando dei debiti del 2014 con il mondo della cultura piemontese, entro marzo contiamo di pagare tutti, cosa che avevamo in programma da tempo e non certo conseguente ai clamori mediatici di questi giorni". Il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, ribatte così all'allarme lanciato dal mondo della cultura sui ritardi nei pagamenti. "Il problema è che qualcuno, forse, fa finta di non capire cosa vuol dire per una Regione come il Piemonte avere tre miliardi di debiti. Stiamo lavorando ad un piano di rientro per i debiti del 2014 e per una parte del 2015. La cultura è un settore ad alto tassa di visibilità mediatica - conclude -. Sicuramente è più facile arrivare ai media per un teatro, un museo, un soggetto che fa cultura piuttosto che un ospedale, una piccola impresa, una cooperativa di lavoratori e operai. Ma noi dobbiamo farci carico di tutti i lavoratori e di tutte le imprese". 

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