Giornata clou, oggi, per i bilanci di fine anno dei musei torinesi. Dopo i dati 2020 dello Stabile, arrivano tutti insieme quelli di Egizio, Venaria, Musei Reali, Fondazione Musei, Castello di Rivoli, Mauto, Museo del Cinema. I dati, inutile precisarlo, non sono paragonabili con quelli del 2019 - causa il covid ha mandato a pallino qualsiasi parametro - e dunque li riporto qui, così come mi pervengono dai vari uffici stampa, per puro esercizio di cronaca, e per necessità d'archivio. Comunque, per vostra comodità, a questo link trovate i report del 2019 (non vedrete cenni all'attività on line, e ciò dimostra ancora una volta quanto il mondo sia cambiato in dodici mesi). Dedico invece un altro post (ecco il link) al consuntivo del Museo del Cinema, particolarmente dettagliato e - a parer mio - degno di approfondimenti.
Qui però si impone una premessa generale. I consuntivi dei musei danno tutti un particolare risalto ai risultati sul web, inanellando le cifre delle visualizzazioni nel 2020. Io ho espresso alcune preoccupazioni sul "ritardo digitale" delle nostre istituzioni culturali, pur senza negare gli sforzi di molti e la buona volontà di tutti nel tentare di adeguarsi alla mutata situazione: mi permetto semplicemente di dubitare dell'efficacia di quanto fatto finora, nelle modalità attuali. Come sempre, i numeri parlano, ma vanno contestualizzati. Quasi due milioni di visualizzazioni annue per il sito di un colosso museale come la Reggia di Venaria sono un risultato appariscente; così come le oltre 500 mila di Palazzo Madama e dell'Egizio, o le 462 mila della Gam. Sempre all'anno, s'intende. Ma se considerate che un quotidiano come il Corriere ha 5 milioni di contatti unici al giorno, dicesi al giorno; e - infinitamente più paradossale, come già ho avuto occasione di far notare - negli ultimi dodici mesi (mesi di stanca perché il lockdown ha fermato in parte anche l'attività di maneggioni e bimbiminkia, e di conseguenza le notizie scarseggiavano... ) persino questo mio sfigatissimo e artigianale blog casareccio, curato nei ritagli di tempo, è riuscito a totalizzare più di 800 mila visualizzazioni... beh, qualche riflessione mi pare che si imponga.
L'ho detto e lo ripeto: dato per scontato che non sono nessuno e non so neppure padroneggiare il web e sostanzialmente me ne frego di maneggiarlo, non mi sembra normale che i risultati di istituzioni tanto complesse e importanti restino ai livelli di uno sfigato qualsiasi.
Ma vabbé, di questo si è già discusso, e molto dipende dai parametri: va da sé che la presenza delle istituzioni sui social è incomparabile a quella di un privato cittadino, e che comunque l'impatto digitale dipende da infiniti fattori. Però, insomma, credo che i nostri eroi possano fare di più.
E adesso andiamo a incominciare con i report. Alcuni sono lunghetti, ma ho voluto darveli integrali (o quasi: ho tolto qualche ridondanza) perché ciascuno possa farsi un'idea propria dei diversi approcci all'emergenza covid.
E adesso andiamo a incominciare con i report. Alcuni sono lunghetti, ma ho voluto darveli integrali (o quasi: ho tolto qualche ridondanza) perché ciascuno possa farsi un'idea propria dei diversi approcci all'emergenza covid.
Museo Egizio
Nel 2020 il Museo Egizio è rimasto chiuso al pubblico 180 giorni, registrando nelle 185 giornate di apertura - che hanno comunque visto una forte riduzione delle capienze a partire da marzo - 241.139 visitatori, con un calo di oltre il 70% rispetto al 2019.
Il Museo ha investito nel public engagement digitale, in particolare nei mesi di chiusura, con una serie di iniziative che hanno fatto registrare una crescita significativa degli utenti coinvolti attraverso il sito e i canali social dell’istituzione. Tra queste vale la pena citare “Le Passeggiate del Direttore”, lanciate a marzo e viste complessivamente da oltre 1 milione e 170 mila utenti, nuovi format come #Aks2Curators, dialoghi in diretta con i curatori che hanno raccolto ognuno circa 10 mila visualizzazioni, le storie disegnate, la trasmissione radiofonica “Quello che gli egizi non dicono” creata in collaborazione con Radio Ohm, ma anche i contenuti per i più piccoli come la “Stelevisione” (con oltre 56 mila visualizzazioni) e le “Storie egizie della sera” promosse dallo Spazio ZeroSei Egizio.
Questi, nel dettaglio, i trend di crescita dei canali digitali del Museo Egizio rispetto al 2019:
Sito web: 567.860 nuovi utenti, con picchi tra i 7 e i 10 mila utenti a marzo 2020 e oltre 47 mila clic complessivi sulla pagina con il tour virtuale della mostra “Archeologia Invisibile”;
Youtube: +1345% (da 896 a 12.946 utenti iscritti al canale del Museo);
Facebook: +22% ( 235.583 follower);
Instagram: +38% ( 75.447 follower).
Nel 2020 il Museo Egizio è rimasto chiuso al pubblico 180 giorni, registrando nelle 185 giornate di apertura - che hanno comunque visto una forte riduzione delle capienze a partire da marzo - 241.139 visitatori, con un calo di oltre il 70% rispetto al 2019.
Il Museo ha investito nel public engagement digitale, in particolare nei mesi di chiusura, con una serie di iniziative che hanno fatto registrare una crescita significativa degli utenti coinvolti attraverso il sito e i canali social dell’istituzione. Tra queste vale la pena citare “Le Passeggiate del Direttore”, lanciate a marzo e viste complessivamente da oltre 1 milione e 170 mila utenti, nuovi format come #Aks2Curators, dialoghi in diretta con i curatori che hanno raccolto ognuno circa 10 mila visualizzazioni, le storie disegnate, la trasmissione radiofonica “Quello che gli egizi non dicono” creata in collaborazione con Radio Ohm, ma anche i contenuti per i più piccoli come la “Stelevisione” (con oltre 56 mila visualizzazioni) e le “Storie egizie della sera” promosse dallo Spazio ZeroSei Egizio.
Questi, nel dettaglio, i trend di crescita dei canali digitali del Museo Egizio rispetto al 2019:
Sito web: 567.860 nuovi utenti, con picchi tra i 7 e i 10 mila utenti a marzo 2020 e oltre 47 mila clic complessivi sulla pagina con il tour virtuale della mostra “Archeologia Invisibile”;
Youtube: +1345% (da 896 a 12.946 utenti iscritti al canale del Museo);
Facebook: +22% ( 235.583 follower);
Instagram: +38% ( 75.447 follower).
Reggia di Venaria & Residenze Sabaude
Sono stati 159.916 i biglietti staccati nel corso del 2020 alla Venaria Reale tra Reggia, Giardini, mostre e Castello della Mandria (che corrispondono a 122.099 visitatori singoli) in 177 giorni di apertura in tutto, un arco di tempo molto limitato a causa delle restrizioni dovute all’emergenza sanitaria in corso.
Il Castello di Moncalieri, rimasto aperto 55 giorni grazie ad un’apposita convenzione con il Consorzio delle Residenze Reali Sabaude, è stato visitato da 2.545 turisti.
Un sensibile incremento si è riscontrato nel 2020 per quanto riguarda i contatti e la community social della Venaria Reale con quasi 370.000 followers complessivi (circa il 6% in più rispetto all’anno scorso). I principali profili, alla seconda metà di questo mese, hanno infatti registrato:
Facebook: 302.317 likers (in totale nel 2019: 287.655);
Instagram: 40.513 followers (in totale nel 2019: 35.830);
Twitter: 23.847 followers (in totale nel 2019: 23.231),
Il sito web lavenaria.it ha rilevato 431.885 utenti (nel 2019 erano stati 709.486) con 1.991.434 visualizzazioni di pagina.
Il sito web residenzereali.it, gestito da Turismo Torino, ha registrato circa 30.000 utenti (nel 2019 erano stati 52.618) con 72.940 visualizzazioni di pagina.
Musei Reali
Al termine di un anno difficile, segnato dalla sospensione temporanea degli accessi agli spazi museali a causa dell’emergenza Covid-19 e da un inevitabile calo della presenza fisica, i Musei Reali di Torino chiudono il 2020 con uno sguardo di speranza verso i prossimi 12 mesi.
Ingressi. In 194 giorni di apertura gli ingressi sono stati 141.943, concentrati nei primi due mesi dell’anno e nel periodo estivo, fino alla nuova interruzione imposta del Dpcm del 3 novembre. Sono cinque le mostre inaugurate tra settembre e ottobre: "Incensum. Nella terra dell’Oman" al Museo di Antichità, "Capa in color" nelle Sale Chiablese e, in Galleria Sabauda, "TOward2030". "What are you doing?", "Beyond Walls. Oltre i muri" e "Sulle tracce di Raffaello nelle collezioni sabaude". La mostra di Robert Capa ha richiamato, in soli 35 giorni di apertura 13.882 visitatori. Per riavvicinare il pubblico, sempre nel rispetto delle norme per evitare la diffusione del contagio, i Musei Reali hanno inoltre creato e promosso percorsi e attività speciali come lezioni di yoga e disegno, sviluppate insieme a Coopculture, oltre a iniziative serali come in occasione della Notte di San Lorenzo e della riapertura dei Giardini Reali, registrando 5.408 ingressi.
Canali digitali. Lo spostamento sui canali digitali di parte delle attività ha rafforzato la condivisione con la community online: tutti i profili hanno registrato un notevole incremento (+55,6% su Instagram, +21,3% su Twitter e +16% su Facebook) sulla scia dell’introduzione di nuove rubriche, appuntamenti speciali e webinar dedicati ad appassionati, famiglie, studenti e ricercatori. Tra le iniziative più apprezzate, #MRTfriends, ogni giovedì, che ha permesso di sviluppare la rete con i musei del territorio piemontese (Pinacoteca Albertina di Torino, Castello di Masino, Castello di Rivoli, Fondazione Torino Musei, Archivio di Stato di Torino e Direzione Regionale Musei Piemonte del MiBACT), e #MRTkids, ogni venerdì, con giochi per bimbi e genitori da svolgere a casa, pubblicati sulla pagina dei Servizi Educativi dei Musei Reali e sul sito del MiBact. "Autunno della fotografia. Torino 2020" è stata poi l’occasione per confrontarsi e fare rete con altre importanti realtà come Camera, Fondazione Torino Musei, Museo Ettore Fico e La Venaria Reale. Buona partecipazione anche ai webinar proposti dai curatori dei Musei Reali.
Durante il primo lockdown l’esperienza di visita è stata ampliata su Youtube e Instagram con il lancio della serie "Closed in. I Musei visti da dentro", e con il lancio della piattaforma èreale, realizzata in collaborazione con MyBossWas e fruibile dal sito web dei Musei Reali, un inedito palinsesto di approfondimenti tematici.
I visitatori registrati nel corso delle aperture del 2020 sono stati 66.633 alla Gam (di cui 34.847 alla mostra Helmut Newton), 37.604 biglietti al Mao (di cui 4.778 a "Savage Landor" e 1.301 a "China goes Urban") e 92.201 sono stati i visitatori di Palazzo Madama (72.386 accessi totali alla mostra di Mantegna inaugurata a fine 2019 e 5.753 alla mostra "World Press Photo"), per un totale di 196.438 biglietti staccati.
Con soli 136 giorni di apertura al Mao, 137 giorni alla Gam e 148 giorni a Palazzo Madama, la contrazione dei visitatori dovuta a questo delicato anno 2020 rispetto al 2019 si attesta sul 68%
La nuova condizione ha permesso di studiare e sperimentare nuove modalità di accesso al patrimonio, consolidando gli strumenti già attivi sui canali digitali. Ed è proprio il digitale che ha visto un sensibile aumento delle attività sui canali social dei tre musei che, nell’arco dei 12 mesi appena trascorsi, si sono rivelati strumenti indispensabili per dare continuità al lavoro svolto in presenza, e per mantenere la vicinanza con il proprio pubblico. Anche con i musei chiusi è proseguito il lavoro di programmazione, conservazione e tutela delle opere, sono stati prodotti oltre 560 video di approfondimento sulle mostre e le collezioni, testimonianze dei restauri in corso, rientri o partenze delle opere in prestito, allestimenti e disallestimenti delle esposizioni; sono inoltre stati offerti visite guidate virtuali, incontri, conferenze e webinar in diretta web, con un’interessante partecipazione attiva di pubblico. Il contest online su Instagram in primavera #fotoimperfetteGAM ha ricevuto oltre 200 immagini, poi presentate in mostra in museo.
Il progetto più rilevante è il nuovo canale digitale In Onda, la piattaforma di Fondazione Torino Musei che propone contenuti didattici multimediali destinati alle scuole.
Web e canali social. Per tutti e quattro i siti internet di Fondazione Torino Musei nel 2020 la ricerca organica continua a essere la modalità più diffusa di generazione del traffico. Al 22 dicembre 2020 le visualizzazioni di pagina sono state 176.983 per il sito di Fondazione Torino Musei, 461.925 per la Gam, 219.593 per il Mao e 519.934 per Palazzo Madama.
Per quanto riguarda i canali YouTube, la Gam ha raggiunto le 49.592 visualizzazioni, il Mao 30.182 e Palazzo Madama ha toccato quota 51.893.
La crescita media dei followers complessivi di Instagram per i 3 musei di Fondazione nel 2020 è stata del 63,33%: nello specifico 75% per la Gam, 49% per il Mao e 66% per Palazzo Madama, per un totale di 74.065 followers sui 3 canali (36.975 Gam, 14.960 Mao e 22.130 Palazzo Madama).
Nei dodici mesi appena trascorsi sono stati pubblicati 894 post sul profilo della Gam (+146% rispetto al 2019), 853 su quello del Mao (+137%) e 879 sulla pagina di Palazzo Madama (+128%).
Il totale dei like sulla pagina Facebook della Gam è di 42.297, con una crescita percentuale del 7,1% rispetto al 2019, 28.941 su quella del Mao, con una crescita del 15% rispetto al precedente anno, e di 24.466 per Palazzo Madama con una crescita del 28%.
Anche il canale Twitter della Fondazione Torino Musei ha visto una crescita del 4,2%, per un totale di 14.154 followers.
I progetti del 2020. Fra gli appuntamenti più apprezzati dal pubblico i talk di “Autunno della fotografia” in rete con altre istituzioni, e il seminario internazionale nell’ambito della mostra del Mao "China goes Urban", organizzato dal Politecnico di Torino in collaborazione con Biennale Tecnologia, che ha visto la partecipazione di circa 1200 persone.
Anche il progetto "Mao meets Urban Art" ha trovato una nuova collocazione online, con quattro serie di video disponibili sul canale YouTube del museo.
Anche la rivista "Palazzo Madama Palazzo Madama. Studi e notizie" giunta al suo quinto numero è stata realizzata in versione digitale.
Grazie alla collaborazione con i musei di Fondazione Torino Musei, Artissima è riuscita a realizzare tre progetti espositivi, uno per ciascuna sede museale, dal titolo "Stasi frenetica". Tante sono state le iniziative digitali di Artissima Unplugged, dalle mostre virtuali ai talk.
Infine, anche a musei chiusi, si sono consolidati alcuni progetti e collaborazioni di rilievo: è stato siglato l’importante accordo con la scuola Madre Mazzarello e Slow food per il nuovo Liceo Linguistico Artistico ed Enogastronomico e con La Venaria Reale per la mostra "Una infinita bellezza. Paesaggio e Ambiente in Italia dalla pittura romantica all’arte contemporanea", in programma dal 22 giugno alla Citroniera Juvarriana della Reggia con un nucleo significativo di opere dell’Ottocento della Gam.
Nel 2021. In questi mesi la Fondazione Torino Musei ha lavorato alla programmazione per il prossimo anno, ricca di proposte di esposizioni e attività, già a partire dal mese di marzo con due nuove mostre in Gam, "Arte italiana dal 1920 al 1945. un viaggio nelle collezioni tra pubblico e privato", che ruota intorno alla collezione di Giuseppe Iannaccone, e "Sul Principio di contraddizione", dedicata all’arte contemporanea, a cui seguiranno le proposte di Palazzo Madama con "Ritratti d’Oro e d’Argento" e "Il Rinascimento europeo di Antoine de Lohny" e del Mao con preziosi Kakemono.
Castello di Rivoli
Sono stati 159.916 i biglietti staccati nel corso del 2020 alla Venaria Reale tra Reggia, Giardini, mostre e Castello della Mandria (che corrispondono a 122.099 visitatori singoli) in 177 giorni di apertura in tutto, un arco di tempo molto limitato a causa delle restrizioni dovute all’emergenza sanitaria in corso.
Il Castello di Moncalieri, rimasto aperto 55 giorni grazie ad un’apposita convenzione con il Consorzio delle Residenze Reali Sabaude, è stato visitato da 2.545 turisti.
Un sensibile incremento si è riscontrato nel 2020 per quanto riguarda i contatti e la community social della Venaria Reale con quasi 370.000 followers complessivi (circa il 6% in più rispetto all’anno scorso). I principali profili, alla seconda metà di questo mese, hanno infatti registrato:
Facebook: 302.317 likers (in totale nel 2019: 287.655);
Instagram: 40.513 followers (in totale nel 2019: 35.830);
Twitter: 23.847 followers (in totale nel 2019: 23.231),
Il sito web lavenaria.it ha rilevato 431.885 utenti (nel 2019 erano stati 709.486) con 1.991.434 visualizzazioni di pagina.
Il sito web residenzereali.it, gestito da Turismo Torino, ha registrato circa 30.000 utenti (nel 2019 erano stati 52.618) con 72.940 visualizzazioni di pagina.
Musei Reali
Al termine di un anno difficile, segnato dalla sospensione temporanea degli accessi agli spazi museali a causa dell’emergenza Covid-19 e da un inevitabile calo della presenza fisica, i Musei Reali di Torino chiudono il 2020 con uno sguardo di speranza verso i prossimi 12 mesi.
Ingressi. In 194 giorni di apertura gli ingressi sono stati 141.943, concentrati nei primi due mesi dell’anno e nel periodo estivo, fino alla nuova interruzione imposta del Dpcm del 3 novembre. Sono cinque le mostre inaugurate tra settembre e ottobre: "Incensum. Nella terra dell’Oman" al Museo di Antichità, "Capa in color" nelle Sale Chiablese e, in Galleria Sabauda, "TOward2030". "What are you doing?", "Beyond Walls. Oltre i muri" e "Sulle tracce di Raffaello nelle collezioni sabaude". La mostra di Robert Capa ha richiamato, in soli 35 giorni di apertura 13.882 visitatori. Per riavvicinare il pubblico, sempre nel rispetto delle norme per evitare la diffusione del contagio, i Musei Reali hanno inoltre creato e promosso percorsi e attività speciali come lezioni di yoga e disegno, sviluppate insieme a Coopculture, oltre a iniziative serali come in occasione della Notte di San Lorenzo e della riapertura dei Giardini Reali, registrando 5.408 ingressi.
Canali digitali. Lo spostamento sui canali digitali di parte delle attività ha rafforzato la condivisione con la community online: tutti i profili hanno registrato un notevole incremento (+55,6% su Instagram, +21,3% su Twitter e +16% su Facebook) sulla scia dell’introduzione di nuove rubriche, appuntamenti speciali e webinar dedicati ad appassionati, famiglie, studenti e ricercatori. Tra le iniziative più apprezzate, #MRTfriends, ogni giovedì, che ha permesso di sviluppare la rete con i musei del territorio piemontese (Pinacoteca Albertina di Torino, Castello di Masino, Castello di Rivoli, Fondazione Torino Musei, Archivio di Stato di Torino e Direzione Regionale Musei Piemonte del MiBACT), e #MRTkids, ogni venerdì, con giochi per bimbi e genitori da svolgere a casa, pubblicati sulla pagina dei Servizi Educativi dei Musei Reali e sul sito del MiBact. "Autunno della fotografia. Torino 2020" è stata poi l’occasione per confrontarsi e fare rete con altre importanti realtà come Camera, Fondazione Torino Musei, Museo Ettore Fico e La Venaria Reale. Buona partecipazione anche ai webinar proposti dai curatori dei Musei Reali.
Durante il primo lockdown l’esperienza di visita è stata ampliata su Youtube e Instagram con il lancio della serie "Closed in. I Musei visti da dentro", e con il lancio della piattaforma èreale, realizzata in collaborazione con MyBossWas e fruibile dal sito web dei Musei Reali, un inedito palinsesto di approfondimenti tematici.
Per fruire del percorso museale dei Musei Reali e di approfondimenti sulle collezioni, anche a distanza, è stata realizzata l’App ufficiale multilingua MRT in collaborazione con CoopCulture per accompagnare il visitatore prima, durante e dopo la visita. A marzo è stato pubblicato sul sito dei Musei Reali il catalogo online, con oltre 15.000 immagini a colori e in bianco e nero, in continuo aggiornamento.A novembre, durante il secondo lockdown, la partecipazione di oltre 330 donatori alla raccolta fondi digitale Il Grande Assente, ha fruttato oltre 15.000 euro per restaurare il grande dipinto di Tommaso Gazzarrini "Amedeo VI presenta a Urbano V il patriarca di Costantinopoli" (1848) e completare così la serie di tele a soggetto storico commissionate dal re Carlo Alberto per essere esposte nella Galleria della Sindone.
“La sfida che ci attende per il 2021 è rendere accessibili, anche virtualmente, nuovi contenuti capaci di moltiplicare le opportunità di conoscenza e di esperienza - dichiara Enrica Pagella, direttrice dei Musei Reali di Torino -. L’emergenza che abbiamo vissuto negli ultimi 12 mesi ha evidenziato la necessità di offrire al pubblico proposte culturali inedite, misurate sulle attuali esigenze di fruizione e di sostenibilità, e sviluppate anche in collaborazione con altre realtà del territorio e nazionali, perché uniti saremo più resilienti”.
“La sfida che ci attende per il 2021 è rendere accessibili, anche virtualmente, nuovi contenuti capaci di moltiplicare le opportunità di conoscenza e di esperienza - dichiara Enrica Pagella, direttrice dei Musei Reali di Torino -. L’emergenza che abbiamo vissuto negli ultimi 12 mesi ha evidenziato la necessità di offrire al pubblico proposte culturali inedite, misurate sulle attuali esigenze di fruizione e di sostenibilità, e sviluppate anche in collaborazione con altre realtà del territorio e nazionali, perché uniti saremo più resilienti”.
Fondazione Torino Musei
I visitatori registrati nel corso delle aperture del 2020 sono stati 66.633 alla Gam (di cui 34.847 alla mostra Helmut Newton), 37.604 biglietti al Mao (di cui 4.778 a "Savage Landor" e 1.301 a "China goes Urban") e 92.201 sono stati i visitatori di Palazzo Madama (72.386 accessi totali alla mostra di Mantegna inaugurata a fine 2019 e 5.753 alla mostra "World Press Photo"), per un totale di 196.438 biglietti staccati.
Con soli 136 giorni di apertura al Mao, 137 giorni alla Gam e 148 giorni a Palazzo Madama, la contrazione dei visitatori dovuta a questo delicato anno 2020 rispetto al 2019 si attesta sul 68%
La nuova condizione ha permesso di studiare e sperimentare nuove modalità di accesso al patrimonio, consolidando gli strumenti già attivi sui canali digitali. Ed è proprio il digitale che ha visto un sensibile aumento delle attività sui canali social dei tre musei che, nell’arco dei 12 mesi appena trascorsi, si sono rivelati strumenti indispensabili per dare continuità al lavoro svolto in presenza, e per mantenere la vicinanza con il proprio pubblico. Anche con i musei chiusi è proseguito il lavoro di programmazione, conservazione e tutela delle opere, sono stati prodotti oltre 560 video di approfondimento sulle mostre e le collezioni, testimonianze dei restauri in corso, rientri o partenze delle opere in prestito, allestimenti e disallestimenti delle esposizioni; sono inoltre stati offerti visite guidate virtuali, incontri, conferenze e webinar in diretta web, con un’interessante partecipazione attiva di pubblico. Il contest online su Instagram in primavera #fotoimperfetteGAM ha ricevuto oltre 200 immagini, poi presentate in mostra in museo.
Il progetto più rilevante è il nuovo canale digitale In Onda, la piattaforma di Fondazione Torino Musei che propone contenuti didattici multimediali destinati alle scuole.
Web e canali social. Per tutti e quattro i siti internet di Fondazione Torino Musei nel 2020 la ricerca organica continua a essere la modalità più diffusa di generazione del traffico. Al 22 dicembre 2020 le visualizzazioni di pagina sono state 176.983 per il sito di Fondazione Torino Musei, 461.925 per la Gam, 219.593 per il Mao e 519.934 per Palazzo Madama.
Per quanto riguarda i canali YouTube, la Gam ha raggiunto le 49.592 visualizzazioni, il Mao 30.182 e Palazzo Madama ha toccato quota 51.893.
La crescita media dei followers complessivi di Instagram per i 3 musei di Fondazione nel 2020 è stata del 63,33%: nello specifico 75% per la Gam, 49% per il Mao e 66% per Palazzo Madama, per un totale di 74.065 followers sui 3 canali (36.975 Gam, 14.960 Mao e 22.130 Palazzo Madama).
Nei dodici mesi appena trascorsi sono stati pubblicati 894 post sul profilo della Gam (+146% rispetto al 2019), 853 su quello del Mao (+137%) e 879 sulla pagina di Palazzo Madama (+128%).
Il totale dei like sulla pagina Facebook della Gam è di 42.297, con una crescita percentuale del 7,1% rispetto al 2019, 28.941 su quella del Mao, con una crescita del 15% rispetto al precedente anno, e di 24.466 per Palazzo Madama con una crescita del 28%.
Anche il canale Twitter della Fondazione Torino Musei ha visto una crescita del 4,2%, per un totale di 14.154 followers.
I progetti del 2020. Fra gli appuntamenti più apprezzati dal pubblico i talk di “Autunno della fotografia” in rete con altre istituzioni, e il seminario internazionale nell’ambito della mostra del Mao "China goes Urban", organizzato dal Politecnico di Torino in collaborazione con Biennale Tecnologia, che ha visto la partecipazione di circa 1200 persone.
Anche il progetto "Mao meets Urban Art" ha trovato una nuova collocazione online, con quattro serie di video disponibili sul canale YouTube del museo.
Anche la rivista "Palazzo Madama Palazzo Madama. Studi e notizie" giunta al suo quinto numero è stata realizzata in versione digitale.
Grazie alla collaborazione con i musei di Fondazione Torino Musei, Artissima è riuscita a realizzare tre progetti espositivi, uno per ciascuna sede museale, dal titolo "Stasi frenetica". Tante sono state le iniziative digitali di Artissima Unplugged, dalle mostre virtuali ai talk.
Infine, anche a musei chiusi, si sono consolidati alcuni progetti e collaborazioni di rilievo: è stato siglato l’importante accordo con la scuola Madre Mazzarello e Slow food per il nuovo Liceo Linguistico Artistico ed Enogastronomico e con La Venaria Reale per la mostra "Una infinita bellezza. Paesaggio e Ambiente in Italia dalla pittura romantica all’arte contemporanea", in programma dal 22 giugno alla Citroniera Juvarriana della Reggia con un nucleo significativo di opere dell’Ottocento della Gam.
Nel 2021. In questi mesi la Fondazione Torino Musei ha lavorato alla programmazione per il prossimo anno, ricca di proposte di esposizioni e attività, già a partire dal mese di marzo con due nuove mostre in Gam, "Arte italiana dal 1920 al 1945. un viaggio nelle collezioni tra pubblico e privato", che ruota intorno alla collezione di Giuseppe Iannaccone, e "Sul Principio di contraddizione", dedicata all’arte contemporanea, a cui seguiranno le proposte di Palazzo Madama con "Ritratti d’Oro e d’Argento" e "Il Rinascimento europeo di Antoine de Lohny" e del Mao con preziosi Kakemono.
Castello di Rivoli
Nei brevi periodi di apertura al pubblico il Castello di Rivoli nel 2020 ha accolto nei propri spazi fisici 38.839 visitatori (meno 70% rispetto al 2019) mentre gli utenti complessivi del Museo sono stati 257.140. Alle attività del Dipartimento Educazione organizzate fuori dal Museo hanno partecipato 10.339 persone, mentre i visitatori delle mostre organizzate dal Museo presso altri enti sono stati 5.303. Il sito internet del Museo nel 2020 ha avuto 180.725 utenti.
Web e social. Il 4 marzo è stato inaugurato Cosmo Digitale, la sede online del Museo che ospita una selezione di opere inedite espressamente realizzate dagli artisti per la fruizione digitale e che si aggiungono all’ampia raccolta di conferenze, incontri, film e video di mostre disponibili sul sito web del Castello di Rivoli. Prima istituzione in Italia a realizzare questa tipologia di progetto, il Museo ha scelto di aprire una sede virtuale con la consapevolezza che il particolare momento storico che stiamo attraversando impone di rendere condivisibili iniziative e contenuti culturali che aggiungano dimensioni ed esperienze condivise screen-based. Nel 2020 è stata organizzata dal Cosmo Digitale la manifestazione "Digital PTSD. La pratica artistica e il suo impatto sul trauma digitale", una maratona di 9 ore seguita da oltre 3.380 persone.
Gli eventi online organizzati nel corso dell’anno dal Cosmo Digitale del Museo sono stati seguiti da 18.829 utenti e da 2.595 quelli curati dal Dipartimento Educazione, mentre le visualizzazioni sul canale YouTube sono state 9.592.
Il Castello di Rivoli è seguito sui canali social Instagram, Twitter, Facebook da 118.985 followers di cui 24.280 followers in più rispetto al 2019.
Anche i canali social (Facebook e Instagram) del Dipartimento Educazione del Museo hanno registrato un incremento di followers.
Le attività nel 2020. Il programma espositivo dell’anno che volge al termine ha preso avvio a fine febbraio 2020 con la mostra collettiva "Di fronte al collezionista. La collezione di Uli Sigg di arte contemporanea cinese" e la mostra "Giorgio Morandi. Capolavori dalla Collezione di Francesco Federico Cerruti", mentre è proseguita la personale dell’artista svizzera Claudia Comte.
Al termine del primo lock-down che ne ha imposto la chiusura, le mostre sono state riaperte al pubblico il 19 maggio con una modalità di visita prolungata e in sicurezza. Pur riducendo il numero di visitatori negli edifici del Museo, l’offerta e la durata delle visite sono state ampliate attraverso nuove forme di storytelling; l’esperienza delle opere d’arte, anche internazionali, è stata radicata nel contesto territoriale e architettonico specifico e locale.
Nel corso dell’estate il Dipartimento Educazione ha attivato la Summer School che ha accolto in 64 giorni un totale di 3.983 bambini.
Nei mesi di giugno e luglio nel giardino esterno del Castello di Rivoli è stato inoltre presentato "Pestifera", un ciclo di proiezioni serali nell’arena estiva.
Il 12 ottobre scorso è stata inaugurata la mostra "Giulio Paolini. Le Chef-d'oeuvre inconnu" per celebrare gli ottant’anni dell’artista protagonista dell’Arte Povera.
Il 4 novembre sono state presentate le mostre "Espressioni. La proposizione" e "Anne Imhof. SEX" che, chiuse al pubblico quasi immediatamente a causa del secondo lock-down, riapriranno nel 2021.
Il CRRI (Castello di Rivoli Research Institute) sostenuto dalla Regione Piemonte e dalla Compagnia di San Paolo, ha invece organizzato la mostra "Dallo studio di William Kentridge". Nello spazio esterno della risalita meccanizzata che collega Rivoli al Museo è stato inoltre presentato il progetto speciale "Il Ciclo de La Risalita" di Patrizio Di Massimo, che rientra in un nuovo programma di attività dedicate all’Arte pubblica fuori dalle mura del Museo. È stato inoltre esposto il lavoro "Deep Simulator" dell’artista aaajiao, vincitore del Premio illy Present Future.
Come ogni anno, il Castello di Rivoli ha inoltre organizzato attività espositive fuori dalla propria sede presentando in autunno i progetti realizzati in collaborazione con la Fondazione Crc di Cuneo dedicati a "William Kentridge. Respirare" presso la Chiesa di San Domenico ad Alba, e la mostra "E luce fu. Giacomo Balla, Lucio Fontana, Olafur Eliasson, Renato Leott"a, allestita presso il Complesso Monumentale di San Francesco a Cuneo.
I programmi del 2021. A partire dalla riapertura al pubblico proseguirà la mostra Giulio Paolini, che sarà prorogata sino al 28 marzo. Saranno inoltre inaugurate nuovamente a metà marzo e resteranno aperte fino al 7 novembre 2021 le mostre "Espressioni. La proposizione" e "Anne Imhof. SEX". Compatibilmente con la situazione sanitaria è prevista per il 20 e 21 marzo prossimi la grande performance di Anne Imhof in relazione al "Narciso" di Caravaggio che sarà allestito nell’ambito della mostra.
Originariamente parte del programma 2020, il 17 maggio 2021 è prevista l’inaugurazione della grande mostra "A.B.O. THEATRON. L’Arte o la vita" che resterà aperta fino all’autunno, compreso il periodo di Artissima.
Nel corso del 2021 sono inoltre previste le mostre di Otobong Nkanga, nonché un omaggio a Joseph Beuys.
Nell’autunno 2021 sarà infine presentata la seconda parte del progetto Espressioni, "L’Epilogo", che include alcune opere storiche e nuove commissioni.
Oltre alla programmazione digitale sviluppata attraverso il ciclo di lezioni e conversazioni dedicate alle Collezioni del Museo e ad artisti contemporanei, Cosmo Digitale si arricchirà di una nuova serie di podcast immersivi commissionati a sound artists, poeti e scrittori. Il 20 maggio 2021 si terrà il secondo appuntamento dell’evento online "Digital PTSD. La pratica artistica e il suo impatto sul trauma digitale".
Nel 2021 proseguirà l’esposizione a rotazione nelle sale del museo di importanti opere della Collezione di Francesco Federico Cerruti e sarà presentato al pubblico il 20 giugno il Catalogo generale della Collezione.
Mauto
Il Mauto - Museo Nazionale dell’Automobile chiude il 2020 con un totale di poco più di 60 mila ingressi contro i 220 mila del 2019. Il calo, rispetto allo scorso anno, è dunque di circa il 75% (o dell’80% se si calcola che - dei 60 mila ingressi totali - 15 mila sono gli ingressi gratuiti legati alle celebrazioni per i 115 anni dell'Aci, registrati nei giorni 24-25-26 gennaio 2020). Dei 45 mila biglietti emessi, i visitatori paganti sono stati pari al 75% del totale, mentre il 15% sono gli ingressi con Abbonamento Musei e il 5% con la Torino Piemonte Card. Il rimanente 5% sono gli ingressi gratuiti (bambini sotto i 6 anni, accompagnatori, ospiti, media). Quasi la metà dei biglietti venduti è stata realizzata prima del lockdown, nei mesi di gennaio e febbraio; il restante 50% nei mesi da giugno a ottobre, con una punta del 15% nel mese di agosto.
Tante sono comunque le attività che il Museo ha organizzato nei mesi di apertura e compatibilmente con le limitazioni dovute alla situazione pandemica: nel mese di gennaio si è aperta la mostra "Lancia Aurelia. Mito senza tempo" dedicata ai 70 anni della Lancia Aurelia; nel mese di luglio è stata presentata l’esposizione delle vetture sequestrate dalla Guardia di Finanza di Genova nell’operazione denominata Rien ne va plus. Oltre alle esposizioni temporanee, il Museo ha ospitato le presentazioni del quadriciclo elettrico "Mole Urbana" di Umberto Palermo, della supercar "Berardo" Taraschi e del prototipo pre-produzione di TUC Tehnology. Alle quali si aggiungono la presentazione del libro "Il miglior tempo. Le belle corse di Carlo Maria Abate di Danilo Castellarin e il convegno sulla "Conservazione e Restauro" a cura del Centro di Restauro del Mauto.
Tra le iniziative digitali, il Mauto ha lanciato un contest fotografico in occasione delle celebrazioni per i 60 anni della sede di corso Unità d’Italia e la serie di incontri in diretta su Instagram – i MAUTalks – nei quali il direttore Mariella Mengozzi intervista, ogni martedì alle 18, esponenti di alcune importanti realtà museali italiane e internazionali.
Commenti
Posta un commento