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FATE PRESTO

Oggi sul Corriere faccio il punto sulle fosche prospettive della Cultura al tempo del coronavirus. E' chiaro che la situazione non migliorerà a breve, e lo dimostra la decisione di rinviare a momenti più propizi - qualcuno parla con molto ottimismo di giugno, altri con maggiore realismo del prossimo autunno - il Torino Jazz Festival e il Lovers Festival. Il Salone del Libro non ha ancora annunciato ufficialmente lo stop, ma la decisione è ineluttabile. Ma chi rischia di più, già adesso, sono i più piccoli, le imprese private e le associazioni che non hanno le spalle larghe e non potranno sopravvivere a settimane, se non mesi, di chiusura senza un sostegno convinto e incisivo da parte dello Stato, delle banche e degli enti pubblici. La buona volontà, almeno a parole, non manca. L'impegno di Cirio a saldare gli arretrati dei contributi autorizza la speranza. La sospensione della Tari, promessa da Chiarabella è senz'altro un provvedimento utile e gradito, sebbene sia una goccia nel mare. Ma serve di più, e soprattutto serve subito. Per molti fra un mese sarà tardi.

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LE RIVELAZIONI DI SANGIU: "GRECO NON HA DECIFRATO LA STELE DI ROSETTA". E ADESSO DIREI CHE BASTA

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