Passa ai contenuti principali

L'ULTIMA MINCHIATA: UN VERIDICO BILANCIO


Il Polo del 900 ha diffuso ieri i dati sulle presenze e le attività nel 2021, dati che pubblico volentieri e che mi sembrano soddisfacenti, considerate le condizioni d'emergenza in cui anche quest'anno si sono trovate ad operare tutte le istituzioni culturali e gli spazi di spettacolo.
Desidero preventivamente evidenziare, nel comunicato del Polo, il paragrafo nel quale si afferma che "2000 partecipanti hanno preso parte alle attività sperimentate in Piazzetta Antonicelli e nel sottoportico di palazzo San Celso a seguito della pedonalizzazione da giugno a settembre". Cioé, fatemi capire: quegli sciagurati del Comune hanno bloccato per tre mesi via del Carmine, costringendo le auto a un'assurda gimkana (svolta a sinistra in via dei Quartieri, attraversa la pedonale via Garibaldi, svolta a destra in via della Cittadella, risvolta a destra in corso Valdocco, risali fino a via del Carmine e svolta a sinistra) per bypassare un unico isolato "pedonalizzato", con relativo spreco di carburante e crescita dell'inquinamento; hanno sollevato un vespaio di proteste nel quartiere; hanno frantumato i coglioni al mondo per una "sperimentazione" che si sapeva fin da subito che non avrebbe avuto seguito, proprio come la ridicola "amministrazione" morente che l'ha imposta in un estremo sussulto di insipienza; e tutto questo casino per cosa? Per piazzare quattro tavolini in mezzo a una strada e allestire "attività" a beneficio di 2000 - diconsi duemila, dati loro, non miei! - persone in tre mesi abbondanti, una media di 22,2 persone al giorno (per favore, non venite a dirmi "ma la pandemia" perché tra giugno e settembre la pandemia non se la ricordava più nessuno e la gente andava nei posti, se voleva andarci). Al contempo, mi pare accettabile stimare attorno alle duemila al giorno le persone che hanno avuto le palle straziate da quell'ultima minchiata della precedente "amministrazione". E chiariamo subito: io non sono contrario alle pedonalizzazioni, io sono contrario alle minchiate.
Va da sé che queste considerazioni non riguardano direttamente il Polo del 900, che immagino non ne possa nulla (sorvolo sulle dichiarazioni entusiaste del direttore Alessandro Bollo, che si giustificano con la ragion politica); ma volevo dirlo comunque, perché le stronzate non cadono mai in prescrizione.
E passo senz'altro al comunicato del Polo con il bilancio del 2021.

Il 2021 è stato un anno di lenta ripresa e progressivo ritorno a una condizione che, in particolare per i luoghi che come il Polo sono pensati per essere abitati e vissuti liberamente anziché semplicemente visitati, non è ancora di totale ritorno alla normalità. Nonostante le lunghe chiusure e le incertezze nella programmazione, nel 2021 il Polo del ‘900 ha visto aumentare da 22 a 26 il numero degli Enti partner.
Pubblico. Sono state 24.500 le presenze totali registrate al Polo del ‘900 durante l’anno 2021. Un +11% rispetto al 2020 (22.120 presenze), considerando 104 giorni di chiusura, 6 mesi a capienza ridotta e 84 giorni di apertura completa con il vincolo di prenotazione obbligatoria (nel 2019, nell'ara pre-covid, le presenze totali erano state 79.195, NdG).
Circa 10 mila persone hanno partecipato alle iniziative del Polo e degli Enti partner nell’ambito del programma culturale 2021 “Dove portano i Venti” e di altri progetti sul territorio. Lo spazio nel cortile esterno di Palazzo San Daniele – aperto con ingresso contingentato da giugno a settembre con proiezioni, spettacoli, workshop – ha avuto quasi 2000 presenze con +95% rispetto al 2020. 
Altri 2000 partecipanti, invece, hanno preso parte alle attività sperimentate in Piazzetta Antonicelli e nel sottoportico di palazzo San Celso a seguito della pedonalizzazione – da giugno a settembre postazioni studio, aiuto compiti, servizi di consulenza notarili, piccoli eventi per bambini e famiglie, presentazioni di libri, gruppi di lettura (sai che gruppi, con 22 persone nell'intera giornata... tanto valeva starsene a casa a leggere per conto proprio. NdG) in collaborazione con le Biblioteche Civiche Torinesi e 50 realtà del quartiere e della città, scuole, associazioni, commercianti e fondazioni (minchia, erano di più le "realtà" coinvolte che le persone presenti... NdG) nell’ambito del programma di iniziative estive della “Poloteca” e del “Polo en plein air”.
Per quanto riguarda la composizione del pubblico, il dato più significativo è la forte presenza di giovani. Il 50% di chi utilizza i servizi culturali di studio e biblioteca ha meno di 25 anni, l’84% è under 35. Tra gli studenti universitari emerge una significativa presenza di studenti di Ingegneria (18%), seguiti da Scienze Politiche (14%), Lettere e Filosofia (14%). L’8% degli utenti dei servizi è nato in un altro paese, mentre il 6% ha una cittadinanza straniera ed il 5% doppia cittadinanza. Il pubblico degli eventi è costituito invece per il 37% da under 35 (erano il 32% nel 2019), il 38% arriva da fuori Torino e il 33% è nuovo pubblico.
L’analisi qualitativa del pubblico realizzata dall’area monitoraggio evidenzia come l’86% degli utenti sia molto soddisfatto di come il Polo “sia riuscito ad adattare i suoi servizi, dando una risposta alle esigenze degli utenti rispetto alle nuove normative sanitarie”.
Attività didattiche. Scuola, studenti e insegnanti sono interlocutori privilegiati del Polo. A fronte di una diminuzione del 15% degli studenti in presenza rispetto al 2020 (6.150), aumenta significativamente la partecipazione degli insegnanti del circa +218% (2700 nel 2021 rispetto agli 850 nel 2020), insieme al numero dei kit didattici, realizzati da storici e archivisti, scaricati dal sito del Polo con un +49% (600 nel 2021 utilizzati da circa 16.000 studenti – erano 404 nel 2020).
La formazione e l’aggiornamento professionale hanno riguardato anche il personale interno. Grazie alla vittoria del Bando GLAM di Wikimedia Italia, per 6 mesi lo staff del Polo e degli enti è stato affiancato da un esperto del mondo Wikimedia per la valorizzazione digitale dei patrimoni e la riscrittura di alcune voci Wikipedia a partire dalle fonti custodite.
Digitale. E' continuata nel 2021 la produzione multimediale del Polo con podcast, video, interviste, contenuti fruibili dal sito del Polo, pagina FB, instagram e YouTube. Aumentano di un ulteriore 35% i minuti di visualizzazione FB e Youtube (270 mila minuti e 155.000 visualizzazioni) e del 15% gli utenti del sito (83.000 circa). Continua la produzione di podcast; sono 36 quelli presenti nelle pagine web del Polo, di cui 15 realizzati nell’anno su temi che spaziano dal calendario civile, alla storia delle idee politiche del ‘900 al funzionamento delle istituzioni europee.
Boom per gli archivi digitali. Il 2021 ha visto crescere in modo significativo la piattaforma digitale 9centRo sia per il numero di enti e fondi ospitati, sia per gli utenti, anche grazie a un restyling del sito realizzato a giugno 2021. Infatti, in un anno salgono del 443% gli utenti di 9CentRo (circa 17mila, di cui il 73% fuori Torino e il 15% fuori dall’Italia), mentre arrivano a quasi 700mila i contenuti consultabili (fondi, fotografie, manifesti, video, schede bibliografiche) grazie al progressivo ingresso degli archivi storici di architettura e di ingegneria del Politecnico di Torino e dei patrimoni della Fondazione Penna/Fuori!.
Particolarmente gratificante l’inserimento del Polo del ‘900 nella World Heritage Canopy Platform dell’Unesco che raccoglie le esperienze più innovative a livello mondiale di istituzioni che integrano la conservazione del patrimonio con lo sviluppo sostenibile e ha segnalato l’istituzione torinese per il suo essere un “centro inclusivo e multifunzionale” con la motivazione "Il modello del Polo del '900 propone la collaborazione come soluzione per la frammentazione istituzionale e culturale che costituisce il fulcro di una nuova ecologia dei sistemi culturali creativi e pone la comunità al centro del riuso contemporaneo degli edifici storici".

Commenti

Post popolari in questo blog

L'AFFONDAMENTO DELLA SEYMANDI

William Turner, "Il Naufragio" Cristina Seymandi Tanto tuonò che piovve. Sicché posso abbandonare, almeno per un post, la spiacevole incombenza di monitorare i contraccolpi dell'emergenza virale. La storia è questa. Ieri in Consiglio comunale un'interpellanza generale ( qui il testo ) firmata pure da alcuni esponenti grillini o ex grillini, ha fatto le pulci a Cristina Seymandi, figura emergente del sottogoverno cinquestelle che taluni vedono come ideale continuatrice, a Palazzo Civico, del "potere eccentrico" di Paolo Giordana prima e di Luca Pasquaretta poi . E che, come i predecessori, è riuscita a star sulle palle pure ai suoi, non soltanto a quelli dell'opposizione. L'interpellanza prendeva spunto dell'ultima impresa della Seymandi, la mancata "regata di Carnevale" , ma metteva sotto accusa l'intero rapporto fra costei, Chiarabella e l'assessore Unia, di cui è staffista. Alla fine Chiarabella, nell'angolo, h

LE RIVELAZIONI DI SANGIU: "GRECO NON HA DECIFRATO LA STELE DI ROSETTA". E ADESSO DIREI CHE BASTA

È una storia da dimenticare È una storia da non raccontare È una storia un po' complicata È una storia sbagliata Cominciò con la luna sul posto E finì con un fiume di inchiostro È una storia un poco scontata È una storia sbagliata La ridicola pantomima è finita com'era cominciata, sempre con un tizio che giudica un egittologo senza sapere un cazzo d'egittologia. Il fratello d'Italia laureato in giurisprudenza Maurizio Marrone pontifica che Christian Greco è un egittologo scarso , e - dopo una settimana di silenzi imbarazzant i, strepiti da lavandaie e minchiate alla membro di segugio  blaterate da una scelta schiera di perdigiorno presenzialisti e critici col ciuffo - un altro fratello d'Italia, il giornalista Gennaro Sangiuliano, sancisce che no, Greco è "un apprezzato egittologo" benché - sfigatone! - "non abbia decifrato la stele di Rosetta" (questo è un capolavoro comico, non siete d'accordo?).  Il presidente della Regione Cirio s'a

BASIC BASE

Il nuovo direttore del Tff La  nomina di Giuliobase alla direzione del Torino Film Festival  è ampiamente trattata sul Corriere di Torino di stamattina: c'è un mio modesto commento , ma soprattutto c'è una magistrale intervista al neodirettore, firmata dall'esperto collega Fabrizio Dividi. Vi consiglio di leggervela da cima a fondo (sul cartaceo, o  a questo link ): vale da sola ben più del prezzo del giornale. Ed è talmente bella che mi permetto di estrapolarne alcuni passaggi, che giudico particolarmente significativi. Ecco qui le domande e le risposte che più mi hanno entusiasmato. In neretto le domande, in chiaro le risposte, in corsivo le mie chiose: Emozionato a dover essere «profeta in patria»?  «Ovvio, ma studierò. In questo anno e mezzo studierò e tiferò per Steve Della Casa e per il suo festival, ma sempre stando un passo indietro, con umiltà e discrezione».  Qualcuno lo avverta: l'hanno nominato per l'edizione 2024. Ciò significa che dovrà cominciare a la