Passa ai contenuti principali

NON SI FAN MOSTRE COI FICHI SECCHI: IL PIANO DI BROCCIO E I GUAI DEI MUSEI

Il presidente di FTM Massimo Broccio

Dal Corriere di stamattina:
Chiedere è lecito, rispondere è cortesia. E Massimo Broccio è persona cortese. Ragion per cui ieri mi sono recato di buon mattino alla presentazione del cantiere di restauro di Palazzo Madama: non in quanto umarell che si diletta a guardare i cantieri, bensì perché convinto che il presidente della Fondazione Torino Musei avrebbe in qualche modo risposto alle mie catastrofistiche considerazioni sulla crisi dei musei civici che continuano a perdere visitatori.
Non mi sbagliavo. Il presidente Broccio ha cortesemente riconosciuto che la crisi c'è, e non solo di pubblico. Ed è una crisi complessa che richiede risposte complesse. Broccio mi garantisce che entro due settimane renderà pubblico il piano industriale che ha preparato, e riguarda non solo i tre musei ma anche Artissima: per quest'ultima c'è un progetto strategico in tredici punti su tre anni, così da attrezzarla per reggere la concorrenza delle mega-fiere europee, nonché della vicina MiArt meneghina.
Però il presidente mi anticipa, nel corso della nostra informale conversazione, alcuni punti cruciali che reputo giusto riferire, per garantire il sacrosanto diritto di replica a quanto avevo scritto sul Corriere.
Broccio s'impegna a fare la sua parte per uscire dalla crisi, “ma dobbiamo agire almeno in tre: la Fondazione, i direttori, e i soci. Se remiamo insieme, ci riusciremo”. Beh, osservo, ciò è nell'interesse di tutti, compresi i soci: Comune, Regione e fondazioni bancarie. “Ma remare, per i soci, significa anche investire. Non è complicato attrarre i visitatori con le grandi mostre. Ma le grandi mostre costano, mentre le risorse dei nostri musei per un anno di attività non bastano neppure per una piccola mostra”. Comunque due mostre di livello sono in arrivo a Palazzo Madama: Broccio mi conferma che a maggio ci sarà la famosa “Bizantini”, la cui gestazione “è stata – ammette – piuttosto difficile”, mentre nel tardo autunno si farà quella sul Liberty...
Potete continuare a leggere sul Corriere di oggi, o a questo link.

Commenti

Post popolari in questo blog

L'AFFONDAMENTO DELLA SEYMANDI

William Turner, "Il Naufragio" Cristina Seymandi Tanto tuonò che piovve. Sicché posso abbandonare, almeno per un post, la spiacevole incombenza di monitorare i contraccolpi dell'emergenza virale. La storia è questa. Ieri in Consiglio comunale un'interpellanza generale ( qui il testo ) firmata pure da alcuni esponenti grillini o ex grillini, ha fatto le pulci a Cristina Seymandi, figura emergente del sottogoverno cinquestelle che taluni vedono come ideale continuatrice, a Palazzo Civico, del "potere eccentrico" di Paolo Giordana prima e di Luca Pasquaretta poi . E che, come i predecessori, è riuscita a star sulle palle pure ai suoi, non soltanto a quelli dell'opposizione. L'interpellanza prendeva spunto dell'ultima impresa della Seymandi, la mancata "regata di Carnevale" , ma metteva sotto accusa l'intero rapporto fra costei, Chiarabella e l'assessore Unia, di cui è staffista. Alla fine Chiarabella, nell'angolo, h

LE RIVELAZIONI DI SANGIU: "GRECO NON HA DECIFRATO LA STELE DI ROSETTA". E ADESSO DIREI CHE BASTA

È una storia da dimenticare È una storia da non raccontare È una storia un po' complicata È una storia sbagliata Cominciò con la luna sul posto E finì con un fiume di inchiostro È una storia un poco scontata È una storia sbagliata La ridicola pantomima è finita com'era cominciata, sempre con un tizio che giudica un egittologo senza sapere un cazzo d'egittologia. Il fratello d'Italia laureato in giurisprudenza Maurizio Marrone pontifica che Christian Greco è un egittologo scarso , e - dopo una settimana di silenzi imbarazzant i, strepiti da lavandaie e minchiate alla membro di segugio  blaterate da una scelta schiera di perdigiorno presenzialisti e critici col ciuffo - un altro fratello d'Italia, il giornalista Gennaro Sangiuliano, sancisce che no, Greco è "un apprezzato egittologo" benché - sfigatone! - "non abbia decifrato la stele di Rosetta" (questo è un capolavoro comico, non siete d'accordo?).  Il presidente della Regione Cirio s'a

BASIC BASE

Il nuovo direttore del Tff La  nomina di Giuliobase alla direzione del Torino Film Festival  è ampiamente trattata sul Corriere di Torino di stamattina: c'è un mio modesto commento , ma soprattutto c'è una magistrale intervista al neodirettore, firmata dall'esperto collega Fabrizio Dividi. Vi consiglio di leggervela da cima a fondo (sul cartaceo, o  a questo link ): vale da sola ben più del prezzo del giornale. Ed è talmente bella che mi permetto di estrapolarne alcuni passaggi, che giudico particolarmente significativi. Ecco qui le domande e le risposte che più mi hanno entusiasmato. In neretto le domande, in chiaro le risposte, in corsivo le mie chiose: Emozionato a dover essere «profeta in patria»?  «Ovvio, ma studierò. In questo anno e mezzo studierò e tiferò per Steve Della Casa e per il suo festival, ma sempre stando un passo indietro, con umiltà e discrezione».  Qualcuno lo avverta: l'hanno nominato per l'edizione 2024. Ciò significa che dovrà cominciare a la