Ma insomma, il Tff è andato bene o è andato male? A occhio, frequentando le sale affollate e ascoltando i commenti soddisfatti, quasi tutti avevamo ricavato l'idea di un grande successo. Adesso i freddi numeri, diffusi qualche giorno fa, raccontano di sale occupate al 53,62% e di pubblico in calo, a fronte comunque di un incasso maggiore. Si è parlato di oltre 5 mila presenze in meno rispetto allo scorso anno, ma di queste circa una metà, quella degli spettatori paganti, richiede un ragionamento (le presenze agli eventi gratuiti, si sa, vanno e vengono e si stimano a occhio). Quindi guardiamo i numeri. I dati dell’edizione 2023 sono i seguenti: 44.114 presenze (furono 49.622 la scorsa edizione) suddivise in 35.114 spettatori agli eventi a pagamento (e qui, attenzione, nel 2022 i paganti erano 37.622, quindi 2.508 in più rispetto a quest'anno) e 9.000 spettatori agli eventi gratuiti tra cui masterclass, proiezioni stampa e ad ingresso libero, programma musicale Fuori Campo ed altri; l'anno passato vennero dichiarati 12 mila presenti agli eventi gratuiti, eventi nei quali, per loro natura (non essendoci biglietto), i presenti non possono essere calcolati con precisione certificata. Sempre quest'anno sono stati 938 i carnet venduti (nel 2022 c'erano ancora gli abbonamenti, e furono 411 più 224 pass giornalieri) e 1998 gli accrediti rilasciati (contro i 2.074 dell'edizione passata); l'incasso lordo di quest'anno è stato di 165.202,25 euro, in crescita rispetto ai 151.632 euro del 2022. Ovviamente sono in crescita tutti gli indicatori social.
Insomma, il dato incontrovertibile è che il Tff41 ha perso 2.508 spettatori paganti rispetto all'edizione del quarantennale, a fronte però di un giorno in meno di proiezioni (il venerdì inaugurale, 24 novembre). Ovvio che con una giornata di proiezioni in meno gli spettatori diminuiscono: ma credo che non stia qui il nocciolo del problema. Ciò che salta all'occhio è il netto calo dei numeri delle due ultime edizioni rispetto a quelle pre-pandemia: nel 2019 il Festival dichiarò 61.000 presenze, con 2.090 accreditati, ma soltanto 26.165 biglietti venduti più 674 abbonamenti, e un incasso complessivo lordo di 234.000 euro (non chiedetemi come si fa, con 26 mila biglietti...). Nel 2018 le presenze totali furono 62.500 con 236.000 euro di incasso lordo.
In altre parole la frattura del costume originata dalla pandemia, che ha accelerato la crisi delle sale cinematografiche, non poteva non toccare anche i festival. Triste dirlo, ma temo che nel prossimo futuro sarà sempre più difficile, anche per un "evento" come il Tff, attrarre il pubblico ormai assuefatto al cinema in casa.
Insomma, il dato incontrovertibile è che il Tff41 ha perso 2.508 spettatori paganti rispetto all'edizione del quarantennale, a fronte però di un giorno in meno di proiezioni (il venerdì inaugurale, 24 novembre). Ovvio che con una giornata di proiezioni in meno gli spettatori diminuiscono: ma credo che non stia qui il nocciolo del problema. Ciò che salta all'occhio è il netto calo dei numeri delle due ultime edizioni rispetto a quelle pre-pandemia: nel 2019 il Festival dichiarò 61.000 presenze, con 2.090 accreditati, ma soltanto 26.165 biglietti venduti più 674 abbonamenti, e un incasso complessivo lordo di 234.000 euro (non chiedetemi come si fa, con 26 mila biglietti...). Nel 2018 le presenze totali furono 62.500 con 236.000 euro di incasso lordo.
In altre parole la frattura del costume originata dalla pandemia, che ha accelerato la crisi delle sale cinematografiche, non poteva non toccare anche i festival. Triste dirlo, ma temo che nel prossimo futuro sarà sempre più difficile, anche per un "evento" come il Tff, attrarre il pubblico ormai assuefatto al cinema in casa.
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