Passa ai contenuti principali

CONTRIBUTI, CANNONI E ROCK'N'ROLL: UN'EMERGENZA SOCIALE

Da un'interpellanza dei soliti Cinquestelle (ma perché sempre e soltanto loro?) saltano fuori un paio di curiosità degne di nota.
L'interpellanza (che vi linko qui) riguarda le modalità con cui la Fondazione Cultura, di cui è segretario generale Angela Larotella, anziché procacciare sponsor per le attività culturali del Comune (che sarebbe poi una delle sue mission, se non la principale...) viene - a quanto sembra emergere - a sua volta "sponsorizzata" dal Comune.
E già questo... No, dico: dateci un'occhiata, e poi Maalox per tutti.

Duecentomila euro per Todays

Ma non c'è limite alla follia. Proprio dall'interpellanza in questione scopro qualcosa che mi era colpevolmente sfuggito: la delibera della giunta comunale del 5 maggio scorso. Tale immane monumento all'insipienza umana afferma infatti, con baldanzosa noncuranza, che "per l'evento Todays la Fondazione per la Cultura Torino ha ipotizzato un bilancio preventivo pari ad euro 410.000" e che "la richiesta di contributo alla Città era pari ad euro 350.000". Ma state tranquilli: alla fine, i vostri oculati amministratori hanno pensato bene di "aderire alla richiesta accordando alla Fondazione per la Cultura Torino un contributo di euro 200.000". Insomma, dovremmo pure ringraziarli perché ci fanno risparmiatre 150 mila euro.

Chi finanzia chi?

La Fondazione Cultura, che dovrebbe istituzionalmente trovare i danari presso gli sponsor, pensa bene di chiederli al Comune. E ottiene duecentomila euro allo scopo di finanziare la novella genialata che hanno battezzato Todays Festival. Genialata di cui comunque, a quanto leggo, il Comune non sa una benamata ceppa: sta infatti scritto nella deliberazione che tale pregiata rassegna proporrà "sul palco principale una line-up di eccezione... nello spazio all’aperto di Spazio211... tre concerti con gruppi significativi dell’underground italiano e torinese".

Line-up d'eccezione? Ma mi faccia il piacere!

Intanto: definire una "line-up d'eccezione" Tv on the Radio, Interpol e Verdena dimostra solo che costoro hanno gravi problemi cognitivi (in ambito musicale, beninteso). Vorrei inoltre vorrei far notare a questi David Zard della mutua che Tv on the Radio e Interpol non sono né torinesi, né italiani, bensì americani. Urge consultare un'enciclopedia del rock. E in un delirio d'ignoranza crassa e curiale i nostri Zardini aggiungono pure che "l’iniziativa presentata oltre essere evento artistico e culturale di grande rilievo è portatore (vabbé, neanche la sintassi è il loro forte. Ndr) di ricadute in termini di offerta culturale per la collettività e un importante apporto alla visibilità internazionale della Città".
Ragazzi, state bene? Secondo voi i Verdena sono un "evento artistico e culturale di grande rilievo portatore di ricadute in termini di offerta culturale per la collettività e un importante apporto alla visibilità internazionale della Città"? E i Tv on the Radio? Gli Interpol? Buoni (vabbé, anche ottimi, non sto a lesinare i complimenti) gruppi da club, come tanti altri che anche lo Spazio 211 presenta regolarmente nei suoi cartelloni. Ma se qualcuno è convinto che arrivino le folle da mezza Europa (o anche solo da Milano) per ascoltarli, gli suggerisco di cambiare pusher con la massima urgenza.

Pagherete caro, pagherete tutto

Il bello è che mentre annuncia con protervia la volontà di spiciarsi quantomeno duecentomila euro per questo festival di terza fascia, la giunta (ovvero Braccialarghe) promette tagli da lacrime e sangue per l'intero sistema culturale torinese: dalla musica al teatro, dall'elettronica al cinema, per tutti ci sarà "un evidente contenimento nel sostegno". E lo dicono così, con nonchalance, mentre si fumano duecentomila euro per rimpiazzare Traffic con un festivalino come mille altri; e per di più a pagamento per gli unici tre concerti all'onor del mondo. Mi consola soltanto la notizia che potrebbero rimetterci le piume pure quella baracconata del "Natale coi fiocchi" e l'altrettanto imbarazzante Concerto di Capodanno che l'ultima volta, coerentemente con le competenze musicali di questi titani dell'entertainment, ci ha ammannito l'ineffabile talento di Paolo Belli.
No, io ve l'ho linkata: vi prego, leggetela, questa delibera da neurodeliri. Al suo confronto, Il Pasto Nudo di Burroughs è un modello di lucidità mentale.

Commenti

Post popolari in questo blog

SUI COLLI FATALI SORGE IL FESTIVAL ROMANISSIMO

Oggi a Roma c'è stata la conferenza stampa del Torino Film Festival prossimo venturo. Da tempo ormai il Tff ha dismesso la civile consuetudine della doppia conferenza stampa, a Roma e a Torino. E con sto piffero che io mi scapicollo fino a Roma scialando tempo e denaro per assistere all'inutile pantomima. Tanto l'unica novità che rivesta un qualche interesse è l'elenco dei selezionatori scelti da Base: in ordine alfabetico, Davide Abbatescianni, Martina Barone, Ludovico Cantisani, Elvira Del Guercio, Veronica Orciari e Davide Stanzione (alcuni li vedete nelle foto in alto, presa da Fb). Per me sono illustri sconosciuti, ma io sono ignorantissimo. Da un rapido giretto in rete mi è parso di capire che, casualmente e salvo abbagli, sono tutti romani, nativi o stanziali. Altre imprese d'alto profilo al momento mi sono sfuggite: garantisco che appena possibile e con la massima sollecitudine porrò rimedio alle mie lacune. Ma l'unica cosa davvero notevole e divertente

L'UCCELLINO, LA MUCCA E LA VOLPE: UNA FAVOLA DAL FRONTE DEL REGIO

Inverno. Freddo. Un uccellino intirizzito precipita a terra e sta morendo congelato quando una mucca gli scarica addosso una caccona enorme e caldissima; l'uccellino, rianimato dal calore, tutto felice comincia a cinguettare; passa una volpe, sente il cinguettìo, estrae l'uccellino dalla cacca e se lo mangia. (La morale della favola è alla fine del post) C'era una volta al Regio Ora vi narrerò la favola del Regio che dimostra quanta verità sia contenuta in questo elegante aforisma. Un anno fa Chiarabella nomina alla sovrintendenza del Regio William Graziosi, fresco convertito alla causa grillina, imponendolo al Consiglio d'indirizzo e premendo sulle fondazioni bancarie: "Io non vi ho mai chiesto niente - dice ( bugia , ma vabbé) - ma questo ve lo chiedo proprio".  Appena installatosi, Graziosi benefica non soltanto i nuovi collaboratori marchigiani, ma anche i fedelissimi interni. Però attenzione, non è vero che oggi al Regio sono tutti co ntro Graz

L'EGIZIO MILIONARIO DI CHRISTIAN SUPERSTAR, MA CRESCONO ANCHE GLI ALTRI

Siamo al solito consuntivo di fine anno delle presenze nei musei torinesi (a questo link  trovate i dati del 2022). La notiziona riguarda, come da copione, l' Egizio che mette a segno un altro record straordinario. Infatti è il primo museo torinese a superare la soglia psicologica del milione di visitatori: nel 2023 sono stati 1.061.157 ( cifra che comprende anche gli eventi istituzionali e privati) a fronte degli 898.500 del 2022. L'ufficializzazione delle notizia è arrivata nel pomeriggio; e, per un curioso destino, proprio nel preciso istante in cui il superdirettore Christian Greco  ( nella foto, con Alba Parietti conduttrice dello spettacolo ) , chiamato sul palco di piazza Castello  durante il concerto di musica classica dedicato per l'appunto al bicentenario dell'Egizio, riceveva dai seimila e rotti spettatori un'ovazione da autentica popstar. Mai s'era visto - a mia memoria - il direttore di un museo, in questa o in qualsiasi altra città, circondato da