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FALETTI, VOLO & GRAMELLINI: UNITED COLORS OF BESTSELLERS

Fabio Volo, Massimo Gramellini e Giorgio Faletti: i tre signori dei bestsellers si sono incontrati alla Stampa
Giorgio e Roberta con Gramellini: a destra è Alex, l'assistente di Faletti
Volo e Faletti. Carramba che sorpresa! Ma che fai qui?
Ancora al bar: alcuni ammiratori ammirano la scena. Ammirati
Faletti nello studio LaStampa.Tv durante l'intervista (courtesy Macinante)
I riflessi più pronti li ha Fabio Volo: è martedì, è alla Stampa, ha appena terminato una videointervista con  il direttore Calabresi. Saranno le cinque del pomeriggio. Dall'ufficio di Massimo Gramellini usciamo Giorgio Faletti ed io. Anche noi abbiamo da poco finito una videointervista per LaStampa.it (eccovi il link per vederla sul sito www.lastampa.it: http://www.lastampa.it/2013/11/05/multimedia/cultura/faletti-in-chat-cos-racconto-la-malinconia-FnGqvVdHzaRuo4vptWcdQP/pagina.html). Nell'intervista, Faletti mi ha dato pure un'anteprima: nel suo nuovo romanzo, che inizierà a scrivere nei prossimi mesi per pubblicarlo a settembre del 2014, ci sarà un personaggio destinato a diventare il protagonista fisso di una serie. Insomma: Faletti avrà il suo Montalbano, o il suo Maigret. Ma non è detto che sia un commissario: è solo per fare un esempio. Vabbè, per le altre notizie ascoltatevi l'intervista. Qui vi racconto il backstage. Quindi, torniamo a questo martedì in cui alla Stampa è tutto un via vai di bestselleristi. Volo acchiappa al volo la notizia: "Facciamoci la foto noi tre, che insieme sono cinque milioni di copie". E si mette in posa con Gramellini e Faletti. Sempre sul pezzo, il ragazzo. Seppure approssimativo. Altro che cinque milioni di copie. Cinque - magari anche sei - li fa lui da solo, il ragazzo Volo (scusate la rima, ma l'ambiente letterario mi ha contagiato). Faletti, chiotto chiotto, secondo calcoli attendibili viaggia sugli undici milioni in tutto il mondo; e Gramellini, senza voler esagerare, di suo ne porta in dote almeno due milioni. Forse anche di più. Totale malcontato: ieri pomeriggio, nella redazione della Stampa, s'aggiravano diciannove-venti milioni di copie di libri venduti. Questi tre tipetti dall'aria paciosa sono, vi piaccia o meno, le mani sante dell'editoria italiana. La letteratura non so, non sono un critico e non giudico. Ma venti milioni di lettori sono una realtà, e i lettori sono come il potere, logorano chi non li ha. Dal che, suppongo, l'odio inveterato per i tre caballeros che covano i letterati italiani, quelli per intenderci che - quando vincono un premio importante e riescono ad imbucarsi da Fazio - vendono trenta, massimo quarantamila copie. E ancora cara grazia.
Giorgio Faletti con il direttore de La Stampa, Mario Calabresi
Ad ogni modo, hanno fatto la fotografia. Faletti e Volo si erano incontrati poco prima, al bar della Stampa. Giorgio ed io e la moglie di Giorgio, Roberta, volevamo prenderci un caffettino, finita la videointervista. Giorgio e Roberta si sono presi un caffettino, e io la mia brodaglia allungata con acqua fredda che ogni volta suscita l'indignazione di Giorgio. Una volta, in un ristorante, ha dato in escandescenze quando ho ordinato il mio decaffeinato in tazza grande con acqua fredda a parte, ed è andato a dolersi con i signori di un tavolo vicino per l'infamia di cui era testimone. Ma questa è un'altra storia: torniamo a noi. Siamo entrati al bar e c'era Fabio Volo che non era solo, ma circondato da ammiratori in folto stuolo. Quando però gli ammiratori hanno avvistato Faletti, da ammiratori perfetti hanno preso a fotografare anche Faletti, e Faletti e Volo si sono abbracciati al volo (e al faletti) e si sono reciprocamente domandati ma che cosa ci fai qui, che sembrava di stare a Carramba che sorpresa. 
Dopo baci e abbracci, noi ce ne siamo andati a visitare il Museo della Stampa, dove Giorgio e Roberta si sono molto incuriositi a vedere la vecchia linotipe e la corrispondenza con gli illustri collaboratori della Stampa; ma Giorgio si è particolarmente interessato alla scrivania che fu del mitico direttore Giulio De Benedetti: l'ha guardata e riguardata, perché - mi ha spiegato - gli ricordava molto una che aveva lui. Gli ho assicurato che ero pronto a giurare sui quattro Evangeli che quella era la vera scrivania di De Benedetti e di nessun altro, e mi è sembrato convinto.
Roberta e Giorgio Faletti davanti alla scrivania di De Benedetti
Non so se Volo abbia visitato anche lui il Museo della Stampa. Quando ci siamo lasciati, al bar, lui è andato direttamente in redazione per l'intervista on line con il direttore della Stampa Mario Calabresi. L'intervista la potete vedere a questo link: http://www.lastampa.it/2013/11/05/multimedia/cultura/fabio-volo-torna-con-il-botto-la-video-intervista-jSOXFGV1E9LHPnxgB5MDNJ/pagina.html 
Calabresi ha incontrato anche Faletti. Siamo andati a trovarlo appena usciti dallo studio tivù della Stampa. Faletti indossava un clamoroso giumbotto arancione e ha baciato entrambe le segretarie del direttore Calabresi. In seguito ha baciato anche alcune signorine dello Spazio Stampa. Insomma, ha baciato buona parte delle ragazze della Stampa.
Così è trascorso il nostro pomeriggio alla Stampa. Poi ci siamo trasferiti alla Feltrinelli di piazza Cln, dove presentavamo il libro "Pleased to meet you" di Massimo Cotto, un giornalista musicale molto bravo che è anche il regista del nuovo spettacolo di Faletti, "Nudo e crudo". Alla lieta compagna si è aggiunta Barbara Santi, ed è stata una bella presentazione durante la quale Barbara Santi a tentato con esiti alterni di tenere a bada tre stagionati monelli. Alla stessa ora Fabio Volo era al Colosseo a presentare il suo nuovo romanzo "La strada verso casa".
Alla Feltrinelli: da destra, il blogger, Faletti, Cotto e la vigilatrice d'infanzia Barbara Santi (courtesy Alex Macinante)


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