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Terrence Parker è stato uno dei protagonisti dell'ultima notte di Movement, ieri all'Audiodrome |
Ultima notte di Movement
http://www.movement.it/mov2013/it/ : all'Audiodrome di Moncalieri ieri sono saliti in consolle Derrick May, Terrence Parker, Dj Wild, Dj Rango e i residents Federico Buratti, Gambo, Gandalf, Just a Mood, Lollino, Munir, Rudemates, Say Yeah Crew. Movement si è chiuso con un bilancio ultrapositivo. Otto grandi eventi, dal 24 ottobre, un'infilata di sold out, tredici milioni di contatti digitali, e una ricaduta economica sul territorio stimata attorna al milione di euro.Sono cifre che parlano. Alla sua ottava edizione, Movement non ha più nulla da dimostrare: è un evento che rende moltissimo, a Torino. In termini economici, e di visibilità internazionale. E non costa praticamente nulla alle casse pubbliche, visto che si sostiene sostanzialmente con lo sbigliettamento e il contributo di partner privati (ma privati davvero, non le solite fondazioni bancarie o qualche partecipata pubblica). Movement e tutte le altre manifestazioni torinesi che guardano alle arti contemporanee sono l'innovazione che vince: sia per valore culturale, sia per appeal turistico. Vincono perché parlano i linguaggi di oggi. Mi domando quanto ci metteranno a capirla, in Comune e in Regione. E' chiaro a chiunque, tranne che a lorsignori, abbarbicati a un orizzonte novecentesco che si ostina a considerare "contemporanee" espressioni artistiche nobilissime, ma ormai storicizzate. E talora lontane dalle aspettative dei nuovi pubblici. Bene o male, su quelle arti novecentesche l'amministrazione continua a investire, senza accorgersi che la musica è cambiata. Sono scelte in parte comprensibili - l'universo culturale di un assessore è diverso da quallo di un ragazzo di vent'anni: diventano però grottesche quando gli assessori le definiscono "un investimento per attirare turisti a Torino". Ma santiddio, dove vivono questi? Su Saturno? Quando mai hanno visto a Torino, poni per il Festival Jazz, le folle che arrivano da mezza Europa per Future, Movement o Club to Club? Mi domando a volte se se ci fanno o ci sono. E se hanno la residenza da queste parti.
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Nona Kraviz, una star di Club to Club: è a Hiroshima mon Amour venerdì 8 |
Ad ogni modo: finito Movement, arriva l'International Festival of Music & Arts Club to Club
http://clubtoclub.it/2013-it/ , dal 7 al 10 novembre. Anche qui, scarso interesse degli assessori ma tanti sponsor privati veri (il nome completo del festival è Mito Club to Club, laddove per Mito si intende l'Alfa). Tra i due festival esiste un'ovvia rivalità, che si risolve in uno straordinario beneficio per la città: inn questo periodo Torino è la capitale mondiale della musica elettronica. E quando dico mondiale significa proprio mondiale. Gli artisti schierati dalle due manifestazioni sono realmente il top della scena internazionale. Mica pizza e fichi spacciati per caviale e champagne, come talora accade in altri settori...
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Stanotte al Buka di Milano l'anteprima di Club to Club |
Ad ogni modo: Club to Club risponde a Movement con un line up da urlo (Four Tet // Modeselektor + Pfadfinderei // Fuck Buttons // James Holden
live & dj set // Julio Bashmore // Nina Kraviz // John Talabot
dj set // Jon Hopkins // Todd Terje // Sherwood & Pinch //
Kode9 // Rustie // Diamond Version // Machinedrum // Ben UFO // Factory
Floor // Andy Stott // Koreless // Kyle Hall // Forest Swords // Objekt
// The Haxan Cloak // Holly Herndon // Lee Gamble
// Dinos Chapman // Ninos Du Brasil // Dracula Lewis // Andrea Esu //
We Play The Music We Love // SRSLY & altri ancora) e con un altro successo
stanotte c'è stata a Milano l’ultima preview di Club To Club - Alfa MiTo #C2C13: al Buka - Nuova CGD hanno suonato The Field, nell'unica data italiana, e
One Circle, il trio di Lorenzo Senni,
Vaghe Stelle e A:RA. Il successo è annunciato: sono già esauriti i biglietti Low Cost, sono sold out tutte le formule di abbonamento, stanno per finire i biglietti per il live di James Holden giovedì 7 novembre, e si prevede che andranno via in fretta anche quelli per il gran finale del 9, che per ora si possono acquistare a 27 euro invece che i 35 che in teoria si pagheranno all'ingresso.
Insomma: TechnoTorino non sta mai ferma. Ma c'è pure un'altra città. Che non si accorge di nulla, perché guarda da un'altra parte.
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