Passa ai contenuti principali

VIRZI', IL VERNACOLIERE A TORINO

Il regista Paolo Virzì accoglie il pubblico del Torino Film Festival. Parola d'ordine: "Dho"
Ho sempre amato Il Vernacoliere - sapete, la sfrontata rivista satirica che fanno a Livorno, scritta il dialetto livornese - ma non riesco a leggerla se non quando sono a Livorno. Adesso la trovi anche nelle edicole di Torino. Ma non è la stessa cosa. Ciò che nel resto d'Italia è volgare, a Livorno è arte. E' come bere certi vini fuori dalla loro zona di produzione: non hanno lo stesso sapore. Quindi sono molto contento che il direttore del Torino Film Festival sia, da quest'anno, Paolo Virzì. Non mi importa nulla (in livornese: 'Un m'importa 'na sega) se sia un buon direttore, o un buon regista. Lo è, non ho ragione di dubitarne. Ma più di tutto mi garba che sia livornese. Perché parla in livornese, da livornese. Tipo, il momento alto della conferenza stampa di stamattina, al cinema Massimo, è stato allorché la sua vicedirettrice Emanuela Martini ha ringraziato gli sponsor, elencandoli ad uno ad uno: quando è arrivata al "Mulino Chiavazza", Virzì ha cominciato a fare le facce, che non si teneva, e alla fine è scoppiato a ridere. La Martini - persona seria - ha inarcato il sopracciglio. Virzì per poco soffocava.
Allora qualcuno gli ha chiesto notizie del red carpet: "Dho! E certo che c'è il red carpet. Lo srotolerò io di persona, mi sono pure portato il battitappeto da casa", ha risposto il faceto Virzì. Quindi ha cominciato a tessere l'elogio della madrina del Festival, Luciana Littizzetto, "attrice brava e intelligente", finché ha adocchiato in sala Alberto Barbera. Il direttore, oltre che del Museo del Cinema, anche della Mostra di Venezia. E di nuovo l'arguto livornese non s'è tenuto: "Io mica invidio a Barbera la Eva Riccobono che si è portato sul red carpet di Venezia. A Torino siamo così. Però se Barbera ci dà il numero di cellulare della Riccobono, noi lo si twitta subito, per gli amanti della materia...".
Se tanto mi dà tanto, quest'anno al Torino Film Festival mi divertirò una cifra.
Il sito del Torino Film Festival è www.torinofilmfest.org/

Commenti

Post popolari in questo blog

L'AFFONDAMENTO DELLA SEYMANDI

William Turner, "Il Naufragio" Cristina Seymandi Tanto tuonò che piovve. Sicché posso abbandonare, almeno per un post, la spiacevole incombenza di monitorare i contraccolpi dell'emergenza virale. La storia è questa. Ieri in Consiglio comunale un'interpellanza generale ( qui il testo ) firmata pure da alcuni esponenti grillini o ex grillini, ha fatto le pulci a Cristina Seymandi, figura emergente del sottogoverno cinquestelle che taluni vedono come ideale continuatrice, a Palazzo Civico, del "potere eccentrico" di Paolo Giordana prima e di Luca Pasquaretta poi . E che, come i predecessori, è riuscita a star sulle palle pure ai suoi, non soltanto a quelli dell'opposizione. L'interpellanza prendeva spunto dell'ultima impresa della Seymandi, la mancata "regata di Carnevale" , ma metteva sotto accusa l'intero rapporto fra costei, Chiarabella e l'assessore Unia, di cui è staffista. Alla fine Chiarabella, nell'angolo, h

LE RIVELAZIONI DI SANGIU: "GRECO NON HA DECIFRATO LA STELE DI ROSETTA". E ADESSO DIREI CHE BASTA

È una storia da dimenticare È una storia da non raccontare È una storia un po' complicata È una storia sbagliata Cominciò con la luna sul posto E finì con un fiume di inchiostro È una storia un poco scontata È una storia sbagliata La ridicola pantomima è finita com'era cominciata, sempre con un tizio che giudica un egittologo senza sapere un cazzo d'egittologia. Il fratello d'Italia laureato in giurisprudenza Maurizio Marrone pontifica che Christian Greco è un egittologo scarso , e - dopo una settimana di silenzi imbarazzant i, strepiti da lavandaie e minchiate alla membro di segugio  blaterate da una scelta schiera di perdigiorno presenzialisti e critici col ciuffo - un altro fratello d'Italia, il giornalista Gennaro Sangiuliano, sancisce che no, Greco è "un apprezzato egittologo" benché - sfigatone! - "non abbia decifrato la stele di Rosetta" (questo è un capolavoro comico, non siete d'accordo?).  Il presidente della Regione Cirio s'a

BASIC BASE

Il nuovo direttore del Tff La  nomina di Giuliobase alla direzione del Torino Film Festival  è ampiamente trattata sul Corriere di Torino di stamattina: c'è un mio modesto commento , ma soprattutto c'è una magistrale intervista al neodirettore, firmata dall'esperto collega Fabrizio Dividi. Vi consiglio di leggervela da cima a fondo (sul cartaceo, o  a questo link ): vale da sola ben più del prezzo del giornale. Ed è talmente bella che mi permetto di estrapolarne alcuni passaggi, che giudico particolarmente significativi. Ecco qui le domande e le risposte che più mi hanno entusiasmato. In neretto le domande, in chiaro le risposte, in corsivo le mie chiose: Emozionato a dover essere «profeta in patria»?  «Ovvio, ma studierò. In questo anno e mezzo studierò e tiferò per Steve Della Casa e per il suo festival, ma sempre stando un passo indietro, con umiltà e discrezione».  Qualcuno lo avverta: l'hanno nominato per l'edizione 2024. Ciò significa che dovrà cominciare a la