|
Gastronomia e cultura, un azzeccato binomio impreziosisce da stamane piazza Vittorio |
Devo riconoscere che hanno un coraggio da leoni. Proprio mentre
la parte più consapevole della città si ribella allo scempio delle piazze auliche, loro non solo non indietreggiano di un passo, ma anzi escogitano
provocazioni nuove e sempre più raffinate.
Stamattina di buon'ora mi chiama un'amica speciale che abita in piazza Vittorio. Preciso, non uno di quei residenti rompini che non gli va mai bene niente, anzi. La mia amica è di larghe vedute e assai tollerante. Per cui al telefono la sua voce è soprattutto divertita. Sa che sta regalandomi una grande domenica. Mi fa: "Gabo, corri a vedere che cosa si sono inventati!".
|
Cartoline torinesi: piazza Vittorio, la Gran Madre e il container |
Io corro, e in piazza Vittorio mi accoglie uno di quei tristissimi container che di solito usano nei cantieri edili per metterci uffici e orinatoi. Tutto tronfio si staglia a metà della piazza, gialleggiante e visibile come vomito d'ubriaco su un tappeto persiano. E' lì per svolgere la benemerita promozione turistica e culturale che giustifica (
cito l'assessore Curti) l'installazione di simili baraccamenti nelle zone auliche della città. Udite udite, il container che oggi adorna piazza Vittorio è consacrato alla pubblicità dei Quattro Salti in Padella. Oh yes. La logica dell'operazione è evidente:
una delle eccellenze su cui puntare per lo sviluppo turistico del Piemonte è l'enogastronomia. E i Quattro Salti in Padella sono l'ideale per allettare i turisti-gastronomi. In massima sicurezza, peraltro: se sospettassero d'essersi ingollati troppi sofficini, i visitatori potranno attraversare piazza Vittorio trovando, sull'altro lato, un camper con tendone d'ordinanza che offre ai viandanti un check cardiaco istantaneo. Ovvio, uno va in piazza Vittorio e mentre prende un apero al Lab pensa "oh la là, già che ci sono mi faccio un bell'elettrocardiogramma". Questi sono servizi sociali.
|
Piazza Bodoni, stamattina |
|
La pista di pattinaggio, stamattina |
Ma torniamo ai Quattro Salti in Padella: è lampante la valenza, oltre che turistica, anche culturale della nobile iniziativa. Nella regione che ha dato i natali a Slow Food e a Eataly, il cibo è cultura; e come ogni casalinga ben sa, i Quattro Salti in Padella hanno, per tale cultura, una valenza fondativa.
Insomma, applausi a scena aperta per i tutori del decoro urbano, per i sovrintendenti, per i pubblici amministratori e per tutti gli altri barbapapà. Continuate così, genii. State andando alla grandissima.
Decido che il mio fegato ha patito abbastanza, e rincaso: non prima di essere passato in piazza Bodoni ad ammirare un pittoresco accampamento dove si vendono tome, salumi e altri prodotti della terra.
|
Piazza Palazzo di Città (foto di Pietro Lesca) |
E non è tutto: un cortese lettore, intanto, mi segnala un'analoga porcata ("una bella combo di caci calabri e scarpe cinesi") pure in piazza Palazzo di Città.
Inseguito dagli effluvi di tanto bendiddio, faccio ancora una capatina in piazza Carlo Alberto, dove il desolato pattinaggio sempre vuoto mi ricorda che vivo nella città della cultura, come afferma persino la scritta luminosa sulla facciata della Biblioteca. Cultura=Capitale. Ma la cultura vera, quella che si mangia. Quattro Salti in Padella, e andiamo a tavola, che s'è fatta una certa e poi c'è la partita.
Cioè, se il comune ha proprio bisogno di soldi, perchè non prendere una latta di vernice blu e mettere posti auto a pagamento in piazza Vittorio?
RispondiEliminaSi sono spesi un sacco di soldi per risistemare la piazza e va bene. Ma se poi l'ex parcheggio diventa un mercatino si potevano risparmiare i soldi per le riqualificazioni e lasciare il parcheggio.
Poi, in piazza Carlo Alberto potevano pure lasciare il tram in piazza Carlo Alberto ed in piazza Carignano, che tra i fili del tram ed i gazebo direi che i primi si notano molto meno.