Passa ai contenuti principali

IL PRIDE, I BACI DI LAUS E LE TOME DEL CHIAMPA

Baci perduti: Laus fa l'affettuoso con Battaglia, ma c'è chi soffre in silenzio
Stamattina è stato presentato il Torino Pride, in programma sabato 27 giugno. Il titolo di quest'anno è "Orgoglio e pregiudizio". La sfilata partirà alle 16 da via Cibrario angolo piazza Statuto e attraverserà il centro per raggiungere piazza Vittorio, che tanto per cambiare sarà nuovamente invasa da una baracconata, per l'ennesimo weekend consecutivo.
In serata la festa si trasferirà al Lingotto per il party ufficiale.

La banda c'è, Fassino non si sa

Alla sfilata parteciperà per la prima volta la banda della Polizia municipale. Gtt metterà sui mezzi pubblici la locandina e trasmetterà lo spot «Un solo orgoglio zero pregiudizi» sui video della metropolitana. La mongolfiera del Balon srotolerà uno striscione di 25 metri con i colori Rainbow del movimento Lgbt. Al momento invece non si ha conferma ufficiale della presenza in testa al corteo del sindaco Fassino, a tal fine sollecitato dagli esponenti di sinistra della sua maggioranza (non una folla quindi).

Il bacio di Laus

Organizzata dal Coordinamento Torino Pride Glbt, la manifestazione anche quest'anno ha il patrocinio del Consiglio regionale. Durante la conferenza stampa il presidente del Consiglio regionale Mauro Laus ha voluto manifestare la sua sincera adesione all'iniziativa e la volontà di "provocare le coscienze" baciando sulla bocca (ma senza lingua) il coordinatore del Pride Alessandro Battaglia. La mia più sentita solidarietà ad Alessandro Battaglia.

Lo sdegno di Marry e la festa della toma

Non altrettanto entusiasta del patrocinio il fratello d'Italia Maurizio Marrone (ma chi l'avrebbe mai detto?) che in giornata ha lanciato un furibondo anatema contro Chiamparino. Ve lo riporto per vostra edificazione: "PD contemporaneamente arcobaleno e bianco Vaticano? Quando si concedono i patrocini istituzionali alle manifestazioni come il gay pride (la rinuncia alle maiuscole è dell'autore, Ndr) bisognerebbe almeno condividere il documento politico, che contiene rivendicazioni politiche come le adozioni di minori per le coppie omosessuali. Quando ho interpellato il Presidente Chiamparino in Consiglio Regionale per sapere se condividesse anche le adozioni glbt la  sua risposta testuale rimasta a verbale è stata "Non è che quando si dà  il patrocinio alla festa della toma si prende per buono tutto quello che viene prodotto in quella zona. La si considera un'opera importante per valorizzare quel territorio, poi magari in quella festa si fanno anche delle cose che non piacciono". Insomma una sconfessione.
Evidentemente il PD sfila nel gay pride per consenso elettorale come se fosse carnevale, ma poi si guarda bene da promuoverne chiaramente gli obiettivi più radicali: ad esempio il Capogruppo in Regione Gariglio condivide le adozioni gay? I Moderati le condividono? Quanta ipocrisia elettoralistica su temi fondamentali come i valori non negoziabili e i diritti civili!".

Chiampamito fra Bertoldo e Panurge

Fantastica la metafora della festa della toma: Chiamparino è ormai un personaggio d'alta letteratura, una via di mezzo fra Bertoldo e Panurge. Gianduja gli spiccia casa. E l'ufficialità lo mortifica. Confrontate, per crederci, la dichiarazione istituzionale del Chiampa: "Anche quest’anno la Regione Piemonte partecipa al Torino Pride con il suo patrocinio, un riconoscimento doveroso perché il diritto e il valore della diversità sono concetti chiave per una società che voglia definirsi davvero democratica e moderna. La mia speranza è che il prossimo anno possiamo festeggiare insieme qualcosa di più che ottime proposte e buone intenzioni: parafrasando uno degli slogan del Pride, è ormai tempo che anche l’Italia riconosca lo stesso Amore e gli stessi Diritti per tutti i suoi cittadini". E' certo più nobile, ma assai meno ruspante.

Non molestate Marry

Quanto a Marrone, sto povero ragazzo non si dà pace. Ok, lo fa per non lasciarsi scavalcare a destra dalla Lega. Ma tanto accanimento non si spiega. Immagino che certe idee non gli piacciono, ma neanche a me piacciono le sue: eppure contribuisco a pagargli lo stipendio come a tutti gli altri, senza tante storie. Finché non mi obbliga a mettermi il fez, faccia e dica pure. Invece lui, non appena sente odore di gay, s'incazza come un bufalo. Ma che gli avranno combinato? Gli fanno le serenate sotto casa? Voglio dire, manco lo obbligassero a pittarsi come una drag e sfilare cantando "Ymca"...


Commenti

Post popolari in questo blog

L'AFFONDAMENTO DELLA SEYMANDI

William Turner, "Il Naufragio" Cristina Seymandi Tanto tuonò che piovve. Sicché posso abbandonare, almeno per un post, la spiacevole incombenza di monitorare i contraccolpi dell'emergenza virale. La storia è questa. Ieri in Consiglio comunale un'interpellanza generale ( qui il testo ) firmata pure da alcuni esponenti grillini o ex grillini, ha fatto le pulci a Cristina Seymandi, figura emergente del sottogoverno cinquestelle che taluni vedono come ideale continuatrice, a Palazzo Civico, del "potere eccentrico" di Paolo Giordana prima e di Luca Pasquaretta poi . E che, come i predecessori, è riuscita a star sulle palle pure ai suoi, non soltanto a quelli dell'opposizione. L'interpellanza prendeva spunto dell'ultima impresa della Seymandi, la mancata "regata di Carnevale" , ma metteva sotto accusa l'intero rapporto fra costei, Chiarabella e l'assessore Unia, di cui è staffista. Alla fine Chiarabella, nell'angolo, h

LE RIVELAZIONI DI SANGIU: "GRECO NON HA DECIFRATO LA STELE DI ROSETTA". E ADESSO DIREI CHE BASTA

È una storia da dimenticare È una storia da non raccontare È una storia un po' complicata È una storia sbagliata Cominciò con la luna sul posto E finì con un fiume di inchiostro È una storia un poco scontata È una storia sbagliata La ridicola pantomima è finita com'era cominciata, sempre con un tizio che giudica un egittologo senza sapere un cazzo d'egittologia. Il fratello d'Italia laureato in giurisprudenza Maurizio Marrone pontifica che Christian Greco è un egittologo scarso , e - dopo una settimana di silenzi imbarazzant i, strepiti da lavandaie e minchiate alla membro di segugio  blaterate da una scelta schiera di perdigiorno presenzialisti e critici col ciuffo - un altro fratello d'Italia, il giornalista Gennaro Sangiuliano, sancisce che no, Greco è "un apprezzato egittologo" benché - sfigatone! - "non abbia decifrato la stele di Rosetta" (questo è un capolavoro comico, non siete d'accordo?).  Il presidente della Regione Cirio s'a

BASIC BASE

Il nuovo direttore del Tff La  nomina di Giuliobase alla direzione del Torino Film Festival  è ampiamente trattata sul Corriere di Torino di stamattina: c'è un mio modesto commento , ma soprattutto c'è una magistrale intervista al neodirettore, firmata dall'esperto collega Fabrizio Dividi. Vi consiglio di leggervela da cima a fondo (sul cartaceo, o  a questo link ): vale da sola ben più del prezzo del giornale. Ed è talmente bella che mi permetto di estrapolarne alcuni passaggi, che giudico particolarmente significativi. Ecco qui le domande e le risposte che più mi hanno entusiasmato. In neretto le domande, in chiaro le risposte, in corsivo le mie chiose: Emozionato a dover essere «profeta in patria»?  «Ovvio, ma studierò. In questo anno e mezzo studierò e tiferò per Steve Della Casa e per il suo festival, ma sempre stando un passo indietro, con umiltà e discrezione».  Qualcuno lo avverta: l'hanno nominato per l'edizione 2024. Ciò significa che dovrà cominciare a la