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BORGO MEDIEVALE, IL FUTURO E' UN'IPOTESI

Da una decina di giorni il Caffé del Borgo Medievale ha riaperto con la nuova gestione Tuttovo, impresa artigiana di Rivoli, che succede a Gerla. Strano: fino all'estate scorsa, durante la breve e sfortunata "annessione" del Borgo al Circolo dei Lettori, Gerla sembrava un punto fermo. Talmente fermo da suscitare persino una mezza crisi diplomatica fra la Parigi e la Asproni. Ma le cose cambiano.

Un bando per cinque mesi

Ciò che conta è che sia tornato il servizio. E alla buon'ora. "Dopo la chiusura invernale", afferma pudicamente il sito di Torino Musei. In realtà il bando per la nuova gestione è stato pubblicato solo ad aprile (a stagione quindi ampiamente iniziata) e si è chiuso l'11 maggio. Ma l'aspetto più singolare è che la durata della concessione è di appena cinque mesi. E poi? A fine ottobre si chiude,  e si ricomincia daccapo quando torneranno le rondini?
Può darsi che ciò rientri nelle normali modalità per l'assegnazione delle gestioni di caffetterie. Ma tra il personale del Borgo Medievale si avverte una certa preoccupazione: la scadenza di ottobre sarà casuale, o è legata a qualche mutamento più profondo, che riguarda il complesso stesso?

A chi rifilare il Borgo?

Dopo il forfait del Circolo dei Lettori, il Comune si è ritrovato il solito problema: sistemare la "cenerentola" della Fondazione Musei. E' sempre attuale l'ipotesi di un bando per affidare tutta la baracca ai privati. La presidente Asproni a suo tempo aveva lasciato trapelare la notizia dell'interessamento di una società francese, intenzionata a trasformare il "falso" di D'Andrade in un parco tematico. Ma l'occasione è sfumata. O forse no.

Nella vecchia fattoria con la vacca Italia

Certi segnali fanno pensare. Ad esempio, mi sembra significativo che si sia rinunciato persino a una parvenza di programmazione espositiva non dico forte (non c'è mai stata) ma con un minimo di appeal. Voglio dire: in pieno periodo dell'Expo, il Borgo, unica testimonianza rimasta della grande Esposizione Generale del 1884, non ospita - per dire una banalità - una mostra rievocativa di quell'evento. Mostra che, a quanto mi risulta, qualcuno aveva proposto.
E invece no: in questo periodo, per attirare le folle dei turisti, il Borgo Medievale offre, udite udite, niente meno che l'imprescindibile mostra Ritratto di Italia: trattasi di fotografie che ritraggono giustamente una vacca chiamata Italia (non è uno scherzo), nonché "altri animali su cui vegliano Barbafisiu, il padrone, e Magnamarieta, sua moglie: il cane Sergent, la pecora Genesia, il gallo Bartolomeo, il coniglio Tilio, l’asino Nino".
Ah beh, se c'è pure l'asino Nino...

Commenti

  1. Mai articolo fu più azzeccato...che tristezza...che decadenza...

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  2. Ho letto con piacere questo articolo il quale non fa che rafforzare le mie convinzioni relativamente alla gestione del Borgo Medievale. E' singolare come un elemento molto particolare del patrimonio museale di Torino sia tenuto intenzionalmente nell'ombra come se lo si volesse far scadere agli occhi dei torinesi e quindi trovare una giustificazione per disfarsene. Anche io ho osservato come in occasione dell'Expò di Milano non si sia stata colta (?) la palla al balzo per creare una sorta di gemellaggio/revival unendo il simbolo dell'Expò italiano del 1884 ovvero proprio il Borgo Medievale. Un evento di grande portata mediatica il quale avrebbe acceso i riflettori anche sul Borgo Medievale mentre invece "sembra" che abbiano voluto coprirlo da un velo scuro. A differenza degli anni passati non è stato ancora pubblicato alcun programma per la stagione estiva che ha sempre richiamato il pubblico appassionato degli eventi gradevoli organizzati all'interno. Anche in occasione dell'esposizione automobilistica nel Parco del Valentino mentre il Castello ha ospitato una generosa esposizione di auto più datate, il Borgo Medievale avrebbe potuto accogliere tranquillamente alcuni tra i pezzi più storici del Museo dell'Automobile ma... guarda caso anche qui nonostante avrebbe potuto ricevere molta meritata visibilità è rimasto miseramente avulso dall'evento. C'è da chiedersi come sia possibile che dopo tantissima attività offerta negli anni passati oggi ci si trovi improvvisamente con un Borgo Medievale decisamente e stranamente sotto tono, per non dire proprio in letargo. Difficile credere che i vertici siano divenuti improvvisamente incapaci di promuovere il Borgo oppure ci sono altri anomali disegni disegnati in questa ombra?

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  3. A me sembra incredibile che Fassino e Braccialarghe continuino a difendere la recente gestione della Fondazione Torino Musei, con tutto quello cha abbiamo letto in questi mesi. Ho letto del concorso del MAO. Ma come è possibile che accadano queste cose a Torino? Grazie a Gabriele Ferraris veniamo a saperle anche noi, comuni e ingenui cittadini!
    Michela

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