Passa ai contenuti principali

TRIONFI TURISTICI: TORINO E' MEGLIO DI BAKU

Moderiamo l'entusiasmo. Torino e il Piemonte sono in crescita come destinazione turistica, su questo siamo tutti d'accordo. Ma certe esaltanti notizie risultano meno esaltanti se minimamente approfondite.
Ieri arriva questo lancio dell'Ansa:  "TORINO, 18 GIU - Torino e il Piemonte al 6° posto tra le destinazioni turistiche europee del 2015 per Lonely Planet, secondo cui "ci sono molte cose da scoprire a Torino". Un "motivo d'orgoglio per noi piemontesi - commenta il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino -.Dobbiamo essere i primi a ricordarci che viviamo in una terra dove bellezza, qualità e sostenibilità sono il patrimonio più grande su cui possiamo contare". Nella top ten non compaiono altre destinazioni italiane". Giubilo tra la folla, i media riprendono con toni trionfalistici la buona novella.

Ma dov'è questa classifica?

Magnifico. Peccato però che sul sito internazionale della Lonely Planet (www.lonelyplanet.com) non ci sia traccia di tale lusinghiera classifica. Magari sono io che non so cercare, però l'unica top ten che trovo è quella mondiale, la consueta "Best in travel": dove peraltro compaiono ben sei città europee sulle 10 in elenco, e di queste una sola italiana, Milano, con un onorevole al terzo posto (per via dell'Expo). Quindi, non si vede come Torino potrebbe essere sesta in Europa, nonché unica italiana. Quanto alle regioni, la specifica "Top 10 regions" di Lonely Planet (internazionale) elenca due sole mete europee, l'area di Gallipoli (in Turchia) e la Norvegia artica. Nessuna traccia del Piemonte.

Non cercatela su puntocom, ma su puntoit

Il mistero è facilmente risolvibile: in realtà la classifica che suscita l'entusiasmo del Chiampa e dei cuori piemontesi non è quella della Lonely Planet internazionale, ma più modestamente la "Best in Europe" stilata dal sito italiano di Lonely Planet (www.lonelyplanetitalia.it), le cui guide sono pubblicate nel nostro paese giustappunto da una casa editrice torinese, l'Edt, che ovviamente gestisce anche il sito.
 La graduatoria in questione, vi si legge, è stata stilata "dal nostro team di autori europei". In tale classifica (comunque gratificante, ma in ambito, come dire?, più locale) compare effettivamente il Piemonte (non "Torino e il Piemonte") al sesto posto di quello che viene definito "un mix di classici rivalutati, new entry in grado di catturare la nostra attenzione e un bel po’ di posti fuori dal comune". La top ten integrale (tanto per rendervi conto della "concorrenza") è la seguente: 1) Akureyri (Islanda); 2) Lipsia (Germania); 3) Azzorre (Portogallo); 4) Malaga (Spagna); 5) Belgrado (Serbia); 6) Piemonte; 7) Baku (Azerbaigian); 8) Amsterdam (Olanda); 9) Tromso (Norvegia); 10) Porto (Portogallo).
Insomma, brucia un po' farsi bagnare il naso da Belgrado (e dall'irrinunciabile Akureyri); in compenso è ufficiale, Torino è un posto migliore di Baku.

Commenti

Post popolari in questo blog

L'AFFONDAMENTO DELLA SEYMANDI

William Turner, "Il Naufragio" Cristina Seymandi Tanto tuonò che piovve. Sicché posso abbandonare, almeno per un post, la spiacevole incombenza di monitorare i contraccolpi dell'emergenza virale. La storia è questa. Ieri in Consiglio comunale un'interpellanza generale ( qui il testo ) firmata pure da alcuni esponenti grillini o ex grillini, ha fatto le pulci a Cristina Seymandi, figura emergente del sottogoverno cinquestelle che taluni vedono come ideale continuatrice, a Palazzo Civico, del "potere eccentrico" di Paolo Giordana prima e di Luca Pasquaretta poi . E che, come i predecessori, è riuscita a star sulle palle pure ai suoi, non soltanto a quelli dell'opposizione. L'interpellanza prendeva spunto dell'ultima impresa della Seymandi, la mancata "regata di Carnevale" , ma metteva sotto accusa l'intero rapporto fra costei, Chiarabella e l'assessore Unia, di cui è staffista. Alla fine Chiarabella, nell'angolo, h

LE RIVELAZIONI DI SANGIU: "GRECO NON HA DECIFRATO LA STELE DI ROSETTA". E ADESSO DIREI CHE BASTA

È una storia da dimenticare È una storia da non raccontare È una storia un po' complicata È una storia sbagliata Cominciò con la luna sul posto E finì con un fiume di inchiostro È una storia un poco scontata È una storia sbagliata La ridicola pantomima è finita com'era cominciata, sempre con un tizio che giudica un egittologo senza sapere un cazzo d'egittologia. Il fratello d'Italia laureato in giurisprudenza Maurizio Marrone pontifica che Christian Greco è un egittologo scarso , e - dopo una settimana di silenzi imbarazzant i, strepiti da lavandaie e minchiate alla membro di segugio  blaterate da una scelta schiera di perdigiorno presenzialisti e critici col ciuffo - un altro fratello d'Italia, il giornalista Gennaro Sangiuliano, sancisce che no, Greco è "un apprezzato egittologo" benché - sfigatone! - "non abbia decifrato la stele di Rosetta" (questo è un capolavoro comico, non siete d'accordo?).  Il presidente della Regione Cirio s'a

BASIC BASE

Il nuovo direttore del Tff La  nomina di Giuliobase alla direzione del Torino Film Festival  è ampiamente trattata sul Corriere di Torino di stamattina: c'è un mio modesto commento , ma soprattutto c'è una magistrale intervista al neodirettore, firmata dall'esperto collega Fabrizio Dividi. Vi consiglio di leggervela da cima a fondo (sul cartaceo, o  a questo link ): vale da sola ben più del prezzo del giornale. Ed è talmente bella che mi permetto di estrapolarne alcuni passaggi, che giudico particolarmente significativi. Ecco qui le domande e le risposte che più mi hanno entusiasmato. In neretto le domande, in chiaro le risposte, in corsivo le mie chiose: Emozionato a dover essere «profeta in patria»?  «Ovvio, ma studierò. In questo anno e mezzo studierò e tiferò per Steve Della Casa e per il suo festival, ma sempre stando un passo indietro, con umiltà e discrezione».  Qualcuno lo avverta: l'hanno nominato per l'edizione 2024. Ciò significa che dovrà cominciare a la