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LA STAGNAZIONE DELL'EGIZIO CHE COSA MI RAPPRESENTA?

I visitatori del Museo Egizio nel 2018 e nel 2017
Chiuso il 2018 con il bilancio del Castello di Rivoli (positivo), il 2019 si apre con il report sulle presenze al Museo Egizio. Che proprio proprio positivo non potrei definire. Perde visitatori. Vabbé, è un'inezia, appena 1302 in meno nell'intero arco dell'anno, un "deficit" di 108,5 persone al mese, percentualmente fa -0,2%, quasi niente se si guarda alle cifre complessive: 849.163 visitatori nel 2018 contro gli 850.465 del 2017.
Però è meglio non trascurarlo, questo dato. Intanto, il 2018 è il secondo anno consecutivo di "non crescita", e quindi comincio a sentire puzza di stagnazione. Ma soprattutto è il caso di interrogarsi sui motivi della "non crescita". Non so se sia da imputare alla mancanza di nuovi stimoli da parte del Museo - in effetti il direttore Greco pensa a un radicale riallestimento, oltre a preparare una grande mostra per la primavera - o a un problema che riguarda l'attrattività complessiva di Torino.
Lo stesso rallentamento, ad esempio, si nota anche per il Museo del Cinema. Il dato 2018 non è ancora ufficiale, ma è quasi certo che saranno confermati i 700 mila visitatori. Anche lì, nel migliore dei casi, si può sperare in un andamento stabile: senza crescita.
E questo deve quantomeno farci riflettere.
Il Museo Egizio è, insieme con quello del Cinema, il Museo Torinese per eccellenza. Egizio e Cinema sono i nostri due "brand" riconosciuti e riconoscibili in Italia e all'estero, i musei che chiunque arrivi in città vuole visitare, quelli citati in tutte le guide, proposti da ogni tour operator, inseriti in ogni viaggio organizzato: sono gli "imperdibili" anche per il più frettoloso dei turisti.
Le presenze all'Egizio e alla Mole potrebbero quindi essere un marker, un fattore per valutare le fortune turistiche della città. 
La tabella che pubblico indica i risultati del Museo Egizio mese per mese: flessioni pesanti a gennaio e aprile, con febbraio e marzo in crescita debole; un ottimo mese di maggio, seguito da un'estate stentata, e da due mesi - settembre e ottobre - disastrosi; novembre porta invece un exploit d'eccezione, con una brillante conferma a dicembre.
Guarda caso, i risultati dell'Egizio ricalcano per molti versi quelli del turismo torinese, così come riferiti dagli aventi diritto, ovvero Comune e albergatori. Il grafico del turismo non è sovrapponibile a quello dell'Egizio, sia chiaro: ma alcune coincidenze sono notevoli. I dati del turismo a Torino infatti sono  cattivi nei primi quattro mesi, con una ripresa fra aprile e maggio; seguono un'estate in crescita (qualcuno adombra un "effetto Ronaldo" che evidentemente non si riflette sulle visite all'Egizio...) e due mesi - settembre e ottobre - che solo in parte risultano positivi: in particolare, a settembre si salvano tre weekend grazie a fattori extraculturali, ovvero appuntamenti sportivi e enogastronomici, come dichiara il Comune stesso
Combinazione, settembre e ottobre sono i due mesi peggiori per l'affluenza all'Egizio: in effetti chi arriva a Torino per una partita di Champions o per il Salone del Gusto non è detto che provi l'irresistibile urgenza di visitare uno o più musei...
A inizio dicembre il Comune diffonde nuovi dati sul turismo che si basano sui clienti registrati negli hotel. Sono dati provenienti dalla Questura: i giornali entusiasti li definiscono "dati reali", manco gli altri fossero tarocchi
Da tali dati questurini si desume che agosto è andato bene (+11,3% rispetto al 2017). Poi i giornali sorvolano pudicamente su settembre per passare direttamente agli ottimi risultati di ottobre (+9,5%) e novembre (+8,74%). E qui si può presumere che si tratti davvero di turismo culturale, almeno in senso lato e almeno per il mese di novembre, considerata l'alta concentrazione di eventi artistici nella prima settimana di quel mese (da Club to Club e Movement ad Artissima e le sue sorelle). Manco a dirlo, nella "settimana dell'arte" l'Egizio straccia ogni record: ma quasi tutti i musei segnalano presenze in crescita
Morale: proprio a novembre l'Egizio rialza la testa dopo cinque mesi in negativo (giugno -2,8%, luglio -2,4%, agosto -0,2%, settembre -16,7%, ottobre -18,3%) e mette a segno un eccellente +36%. A dicembre conferma il rimbalzo con un bel +13,81%. 
Non sarà che l'andamento dell'Egizio è un indicatore dello stato di salute del "turismo culturale" a Torino? Ah, saperlo...
Attendo con impazienza i dati degli altri musei, e magari quelli definitivi sul turismo nel 2018, per tentare di capirne di più. 

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