I visitatori del Museo Egizio nel 2018 e nel 2017 |
Però è meglio non trascurarlo, questo dato. Intanto, il 2018 è il secondo anno consecutivo di "non crescita", e quindi comincio a sentire puzza di stagnazione. Ma soprattutto è il caso di interrogarsi sui motivi della "non crescita". Non so se sia da imputare alla mancanza di nuovi stimoli da parte del Museo - in effetti il direttore Greco pensa a un radicale riallestimento, oltre a preparare una grande mostra per la primavera - o a un problema che riguarda l'attrattività complessiva di Torino.
Lo stesso rallentamento, ad esempio, si nota anche per il Museo del Cinema. Il dato 2018 non è ancora ufficiale, ma è quasi certo che saranno confermati i 700 mila visitatori. Anche lì, nel migliore dei casi, si può sperare in un andamento stabile: senza crescita.
E questo deve quantomeno farci riflettere.Il Museo Egizio è, insieme con quello del Cinema, il Museo Torinese per eccellenza. Egizio e Cinema sono i nostri due "brand" riconosciuti e riconoscibili in Italia e all'estero, i musei che chiunque arrivi in città vuole visitare, quelli citati in tutte le guide, proposti da ogni tour operator, inseriti in ogni viaggio organizzato: sono gli "imperdibili" anche per il più frettoloso dei turisti.
Le presenze all'Egizio e alla Mole potrebbero quindi essere un marker, un fattore per valutare le fortune turistiche della città.
La tabella che pubblico indica i risultati del Museo Egizio mese per mese: flessioni pesanti a gennaio e aprile, con febbraio e marzo in crescita debole; un ottimo mese di maggio, seguito da un'estate stentata, e da due mesi - settembre e ottobre - disastrosi; novembre porta invece un exploit d'eccezione, con una brillante conferma a dicembre.
Guarda caso, i risultati dell'Egizio ricalcano per molti versi quelli del turismo torinese, così come riferiti dagli aventi diritto, ovvero Comune e albergatori. Il grafico del turismo non è sovrapponibile a quello dell'Egizio, sia chiaro: ma alcune coincidenze sono notevoli. I dati del turismo a Torino infatti sono cattivi nei primi quattro mesi, con una ripresa fra aprile e maggio; seguono un'estate in crescita (qualcuno adombra un "effetto Ronaldo" che evidentemente non si riflette sulle visite all'Egizio...) e due mesi - settembre e ottobre - che solo in parte risultano positivi: in particolare, a settembre si salvano tre weekend grazie a fattori extraculturali, ovvero appuntamenti sportivi e enogastronomici, come dichiara il Comune stesso.
Combinazione, settembre e ottobre sono i due mesi peggiori per l'affluenza all'Egizio: in effetti chi arriva a Torino per una partita di Champions o per il Salone del Gusto non è detto che provi l'irresistibile urgenza di visitare uno o più musei...
A inizio dicembre il Comune diffonde nuovi dati sul turismo che si basano sui clienti registrati negli hotel. Sono dati provenienti dalla Questura: i giornali entusiasti li definiscono "dati reali", manco gli altri fossero tarocchi.
Da tali dati questurini si desume che agosto è andato bene (+11,3% rispetto al 2017). Poi i giornali sorvolano pudicamente su settembre per passare direttamente agli ottimi risultati di ottobre (+9,5%) e novembre (+8,74%). E qui si può presumere che si tratti davvero di turismo culturale, almeno in senso lato e almeno per il mese di novembre, considerata l'alta concentrazione di eventi artistici nella prima settimana di quel mese (da Club to Club e Movement ad Artissima e le sue sorelle). Manco a dirlo, nella "settimana dell'arte" l'Egizio straccia ogni record: ma quasi tutti i musei segnalano presenze in crescita.
Morale: proprio a novembre l'Egizio rialza la testa dopo cinque mesi in negativo (giugno -2,8%, luglio -2,4%, agosto -0,2%, settembre -16,7%, ottobre -18,3%) e mette a segno un eccellente +36%. A dicembre conferma il rimbalzo con un bel +13,81%.
Non sarà che l'andamento dell'Egizio è un indicatore dello stato di salute del "turismo culturale" a Torino? Ah, saperlo...
Attendo con impazienza i dati degli altri musei, e magari quelli definitivi sul turismo nel 2018, per tentare di capirne di più.
Continua con "Anche la Reggia perde colpi: ma vi pare normale?"
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