CinemAmbiente è a metà strada, chiuderà mercoledì 5 e i primi tre giorni sono andati bene, con molto pubblico nelle sale del Massimo anche in un weekend di sole e caldo. Ecco il programma di oggi:
Oggi, lunedì 3 giugno, riprendono al Festival gli appuntamenti
mattutini dedicati alle Scuole della sezione CinemaAmbiente Junior.
Tra questi, spicca il
seminario “Scuole
EcoAttive, buone pratiche di sostenibilità”
(ore 9-13, I.I.S. “A. Avogadro”),
rivolto a dirigenti e
docenti di scuole di ogni ordine e grado (dall’infanzia alle
superiori) del Piemonte. Le
scuole hanno oggi un’importante responsabilità nell’affrontare
la sfida dell’educazione ambientale e possono diventare promotrici
attive di cambiamenti comportamentali. Gli esempi e le pratiche hanno
in questo campo una valenza educativa profonda ed è pertanto
importante accompagnare le iniziative e gli sforzi sul piano
educativo con azioni concrete che promuovano, e rinforzino abitudini
positive per la tutela dell’ambiente e la sostenibilità. Quali
risorse esistono per lo sviluppo dell’educazione ambientale nelle
scuole? Come organizzare la raccolta differenziata? Si possono
eliminare le bottiglie di plastica e orientare gli acquisti della
scuola (dalla carta ai detergenti) in senso green?
Acquisti ecologici comportano costi necessariamente elevati? Queste
alcune delle domande a cui sarà dedicata la mattinata, nella quale,
oltre a presentare buone pratiche e ragionare sulle esperienze
esistenti anche in chiave critica, si intende lanciare la proposta
della costruzione di una rete di scuole eco-attive sul territorio
piemontese e dell’istituzione della nuova figura del referente
scolastico ambientale. Al seminario parteciperanno rappresentanti di
associazioni ed enti che si occupano di ambiente, formazione e
promozione di progetti educativi ambientali sul piano locale e
nazionale.
Gli
appuntamenti aperti a tutto il pubblico prenderanno il via nel
pomeriggio con le proiezioni di un nuovo gruppo di cortometraggi in
concorso, riuniti sotto il titolo generale “Ecoanimazione”
(ore 16, Cinema Massimo - MNC, Sala Cabiria).
I
nove film brevi selezionati affidano alla fantasia, all’immaginazione
e all’ironia il loro messaggio ecosostenibile, spesso invertendo
ruoli e amplificando contraddizioni e paradossi, in una girandola di
personaggi tanto improbabili quanto emblematici: animali che si
mettono in posa per uno scatto da copertina prima dell’estinzione
(On
the Cover
di Yegane Moghaddam), strane specie in via di scomparsa che lottano
per la sopravvivenza nelle strade di Berlino
(Flat
Dog Town
di Max Andersson), mucche e galline che salvano gli umani nella
giungla d’asfalto (A
World that Flew Away on the Back of a Cow
di Wojciech A. Hoffmann), bambini che, per vedere la Luna, scappano
dalla cupola di vetro messa a protezione della loro città sommersa
dalle acque del mare
(The
Sky Underwater
di Maria Galliani Dyrvik), registi che vorrebbero fare film contro la
caccia ma non hanno fatto i conti con un padre cacciatore
(Uno
strano processo
di Marcel Barelli). Completano la sottosezione un video-appello
all’imprenditore visionario Elon Musk per scongiurare la sesta
estinzione di massa (Welcome
to the Sixtinction
di Chiara Cant), un
diario per immagini che registra cinque anni di
industrializzazione, urbanizzazione e trasformazioni sociali in una
città della Cina (Debris
di
Kaide Wang), un breve inno visuale all’essenziale ricongiungimento
di uomo e natura (Alegría
di Katalin Egely) e un piccolo poema in bianco e nero, dall’atmosfera
inquietante, in cui l’animale, l’organico e l’industriale si
fondono (Rhizoma
di Santiago Pérez Rodríguez).
Sempre
nel pomeriggio il Festival propone due titoli del Concorso
Documentari One Hour. Secrets
in the World's Largest Forest,
(ore 16, Cinema Massimo - MNC, Sala Soldati), documentario
naturalistico firmato dal canadese Ryszard Hunka, è un viaggio
esplorativo alla scoperta delle stupefacenti relazioni che si
instaurano tra
le grandi varietà di specie arboree
di uno
dei principali biomi terrestri, la Foresta Boreale. Attraverso
spettacolari riprese panoramiche e l’uso della più sofisticata
computer graphic, il film ci svela la vita segreta degli alberi, che,
come hanno scoperto le più recenti ricerche scientifiche, è molto
più dinamica di quanto si sia mai supposto. In un’esplorazione
originale e suggestiva condotta con l’ausilio di scienziati ed
ecologisti, vengono mostrate le capacità delle piante di comunicare
le une con le altre, di stringere amicizia con gli animali vicini e
di allearsi per affrontare gli elementi avversi, attivando forme di
connessione sociale che permettono loro la sopravvivenza anche in
condizioni difficili.
La proiezione sarà seguita da un incontro con Maria Lodovica
Gullino, docente di Patologia vegetale all’Università di Torino.
Con
Take Light
(ore 17, Cinema Massimo -
MNC, Sala Cabiria), la
regista nigeriana-canadese
Shasha Nakhai offre un
ritratto inedito del Paese in cui ha vissuto prima di trasferirsi a
Toronto. Sebbene
la Nigeria sia tra le nazioni con le maggiori riserve di gas naturale
al mondo e il principale produttore africano di energia, non riesce a
fornire la corrente elettrica alla sua popolazione. Più del 50% dei
nigeriani non ha accesso all’elettricità, quelli che hanno
l’allacciamento devono accontentarsi di poche ore di fornitura al
giorno. A Port Harcourt, città in cui l’autrice ha trascorso
l’infanzia, importante hub di raffinazione nel Delta del Niger, i
blackout sono la norma. Indagine su uno stato perenne di crisi
energetica paradossale e apparentemente incomprensibile, il film
allarga lo sguardo sull’intera
società nigeriana, sulla corruzione del Paese, sugli scontri
interni, sulla lotta tra governi attuali e poteri coloniali,
sottolineando tanto l’urgenza di una transizione verso un modello
economico più egualitario e sostenibile, quanto la forza della
speranza che continua ad animare la popolazione e che è in grado di
rendere possibile il cambiamento.
In parallelo, prosegue la sezione
non competitiva Panorama | Testimonianze, organizzata dal Festival in
collaborazione con il Centro Studi Sereno Regis.
Rare
(ore 17, Centro Studi Sereno Regis, Sala Poli), di Furio Busignani, è
un viaggio per l’Italia le cui tappe sono scandite dalle storie di
sette donne molto differenti tra loro, ma accomunate da un percorso
non usuale, intrapreso in solitaria e nel totale rispetto per la
terra, scelta come ambiente lavorativo e progetto di vita. Il film
racconta il loro cammino “agricologico” perseguito con
determinazione e passione – nonostante le difficoltà e i
pregiudizi che dividono ancora i lavori in femminili e maschili –
rendendo, in parallelo, omaggio alla centralità del ruolo delle
donne nell’economia familiare rurale prima della migrazione degli
anni Settanta verso le fabbriche delle grandi città. La
proiezione sarà seguita da un incontro con il regista, con Laura
Cima, femminista ed
ecologista, e con Giorgia
Serughetti, ricercatrice
presso il Dipartimento di Sociologia dell’Università di Milano
Bicocca; modera Elisabetta
Chiacchella, docente di
Lingua italiana all’Università
per stranieri di
Perugia.
Per
la sezione Panorama | Inventing Tomorrow, sempre nel pomeriggio,
viene proposto Global
Thermostat (Thermostat
Climatique,
ore 17.30, Cinema Massimo - MNC, Sala Soldati). Diretto dal regista
francese Arthur Rifflet, il film esplora le nuove frontiere della
geoingegneria che assicura di riuscire a combattere i cambiamenti
climatici riducendone la causa fondamentale, la concentrazione di
diossido di carbonio nell’atmosfera. Dal BECCS per la produzione di
bioenergia attraverso le piante con contenimento delle emissioni
negative, allo Stratospheric Aerosols Injections e al Marine Cloud
Brightening per la gestione delle radiazioni solari, agli impianti
DAC (Direct Air Capture), capaci di separare l’anidride carbonica
dagli altri gas che costituiscono l’aria e di stoccarla, sono molti
i progetti presentati dagli scienziati come in grado di rallentare, o
persino invertire, gli effetti del riscaldamento globale. Ma come
funzionano queste nuove tecnologie e quanto sono realmente
utilizzabili? E, soprattutto, quali costi e quali rischi per il
Pianeta comporta la loro introduzione su larga scala? Energia e
sviluppo sostenibili: sogni o realtà possibili? La
proiezione sarà seguita da un incontro con il regista, con Silvia
Onidi, coordinatore della
Commissione Ambiente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di
Torino, e Guido Satta, vice
coordinatore della Commissione Ambiente dell’Ordine Ingegneri di
Torino.
Ancora nel pomeriggio, viene
inaugurata (alle ore 17.30)
la seconda sezione della
mostra Intrecci
ambientali, realizzata
dal gruppo Noname – costituito da giovani artiste e artisti
provenienti dall’Accademia di Belle arti – che è ospitata nelle
sale della Pinacoteca Albertina e che si integra con quella già
aperta dallo scorso venerdì al Circolo degli Artisti. L’esposizione
– che si compone di installazioni, videoinstallazioni, dipinti,
sculture, fotografie – presenta i lavori di Delia Gianti, Bahar
Heidarzade, Elena Radovix, Valentina Rotundo Serra, Dede Varetto e
rimarrà aperta fino al 9 giugno.
Nel
tardo pomeriggio, il Festival presenta altri due titoli del Concorso
Documentari Italiani.
Mirabilia Urbis (ore
18.15, Cinema Massimo - MNC, Sala Cabiria),
di Milo Adami, rende omaggio a uno dei padri dell’ambientali smo
italiano, Antonio Cederna (1921-1996), e alle sue instancabili
battaglie per una crescita del Paese secondo regole urbanistiche
concordate, nel rispetto della qualità di vita delle persone e nella
tutela dei vincoli paesaggistici e storico artistici.
In un immaginario viaggio a ritroso, guidato
da fotografie d’epoca e da filmati d’archivio, tra
gli
appunti, le lettere, i ricordi, gli articoli del giornalista e
intellettuale milanese, il film ripercorre decenni di disarmonico
sviluppo urbanistico della città di Roma. Come rileggendo un
taccuino privato, la voce dell’attore Giuseppe Cederna, figlio di
Antonio, dà vita alle parole del padre, in un tempo sospeso tra un
passato che torna presente e un presente che sembra passato, dilatato
all’oggi dalle immagini dei mega insediamenti urbani e commerciali
costruiti a Roma nell’ultimo decennio.
La proiezione sarà seguita da un incontro con il regista e con il
giornalista Giulio Cederna. Il film a seguire, La
patente,
di Giovanni Gaetani Liseo, delicato affresco di vita rurale, ci
porta, invece, nell’entroterra della Sicilia, dove, in una fattoria
isolata, abita Domenico, pastore diciottenne, con la sua famiglia.
Lavorano
tutti nei campi e con gli animali, come si faceva una volta. Nelle
lunghe giornate al pascolo con il gregge, immerso nei suoi pensieri,
il ragazzo coltiva un sogno segreto: ottenere la patente di guida.
Decide di iscriversi all’autoscuola, ma la distanza che lo separa
dal paese, gli orari rigidi imposti dal suo lavoro, le incombenze
quotidiane rendono più complicato del previsto la realizzazione del
semplice desiderio.
La proiezione sarà seguita da un incontro con il regista.
In
orario preserale, il cartellone dà nuovamente spazio al Concorso
Cortometraggi Internazionali presentando quattro film brevi, riuniti
sotto il titolo generale “Animalia”
(ore
19, Cinema Massimo - MNC, Sala Soldati) e volti a esplorare i nostri
rapporti – a volte idilliaci, più spesso crudeli – con gli altri
coinquilini senzienti del Pianeta. La piccola carrellata fornisce
esempi ora sconcertanti, ora rincuoranti: cognati che si scontrano in
Africa sui fronti opposti del bracconaggio
(Sides
of a Horn
di Toby Wosskow), un giovane leone dissezionato sotto gli occhi dei
bambini in uno sventramento-show in uno zoo danese
(In
a Lion
- Wnętrze
Lwa
di
Karol Lindholm), un gallo viziato che spadroneggia nella casa di una
famiglia indiana, ma ha il destino segnato
(Tungrus
di Rishi Chandna), una donna malata che condivide con una lumaca un
viaggio di sopravvivenza e resilienza
(The
Sound of a Wild Snail Eating
di Elisabeth Tova Bailey, tratto dall’omonimo romanzo della stessa
regista, in italiano “Il rumore di una chiocciola che mangia”,
edito da Marsilio).
Le proiezioni saranno seguite da un incontro con Franco Andreone,
curatore zoologo del Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino, e
con Valentina Isaja, direttore scientifico del bioparco Zoom.
Ancora
in orario preserale e serale, in cartellone al Blah Blah la seconda
sonorizzazione live che rientra negli “Ecoventi” proposti dal
Festival al di fuori delle sale cinematografiche. Con Requiem
Naturae
(ore
19-21), concerto per paesaggi sonori e strumenti acustici, Fabio
Battistetti mette il pubblico di CinemAmbiente in ascolto della
natura come fosse una sinfonia. L’attacco struggente dei requiem a
cui si ispira apre al canto degli uccelli e, via via, alle voci del
paesaggio, accompagnate da accenti di strumenti musicali e dal suono
di carrube, pigne, rami e foglie.
In
prima serata il Concorso Documentari Internazionali prosegue con un
titolo in arrivo dai
Paesi Bassi,
Ubiquity
(ore
20, Cinema Massimo – MNC, Sala Cabiria), che esplora un tema di
crescente attualità.
Diretto dalla
regista
Bregtje
van der Haak, il film affronta il problema dell’elettrosensibilità
attraverso le storie di tre “esuli” dell’era digitale. Lo
svedese Per, la giapponese Asaka e l’olandese Anouk fanno, infatti,
parte di quella schiera in costante aumento di persone che,
intolleranti alle radiazioni elettromagnetiche, per evitare la
vicinanza a smartphone e altri dispositivi digitali, sono costrette a
vivere ai margini del mondo moderno, a rifugiarsi in luoghi protetti
o isolati. Di fronte alle grandi tech company come Facebook e Google,
che annunciano nuovi piani per rendere ubiquo l’accesso wireless a
Internet espandendolo in ogni angolo del Pianeta, il film si domanda
quale sarà il destino degli elettrosensibili e se essi, come
canarini nelle miniere di carbone, non stiano in realtà allertandoci
sui pericoli e sui rischi (non solo per la nostra salute fisica)
della connessione di massa. La
proiezione sarà seguita da un incontro
con la regista e con Paolo Orio, presidente dell’Associazione
Italiana Elettrosensibili.
Sempre
in prima serata, si torna al Concorso Documentari Italiani con
Il
sorriso del gatto
(ore
20.45, Cinema Massimo - MNC, Sala Soldati),
di Mario Brenta e Karine de Villers, film con cui il co-fondatore
della scuola di Ipotesi Cinema e la regista equadoregna proseguono
lungo la strada del documentario di creazione intrapresa insieme dal
2010. Il nuovo lavoro nato dal loro sodalizio è uno
sguardo sulla realtà così come appare oggi nelle strade e nelle
cit tà del mondo in quanto immagine della crisi e del declino della
società occidentale nell’era della globalizzazione. Nella “Terra
della sera”, la crisi, se non la fine, di ogni ideologia, di ogni
credenza, a parte quella riposta nei feticci del potere, del denaro,
della tecnica, ha lasciato l'uomo solo con se stesso in una sorta di
protagonismo assoluto e autoreferenziale: una solitudine da cui cerca
di uscire mediante un malinteso senso di uguaglianza, di
avvicinamento e di comunione con l'altro, ossia attraverso
un'omologazione che richiede come prezzo la perdita della propria
individualità. Chi
non accetta le regole del gioco –
i senza tetto, i senza lavoro, i migranti, i vagabondi su cui il film
si sofferma –
è cacciato dalla tribù, dalla grande famiglia universale, e
costretto a vivere ai margini della società in una nuova, estrema
solitudine. La voce narrante è di Marco Paolini. La
proiezione sarà seguita da un incontro con i registi.
In
seconda serata, il nuovo attivismo giovanile a cui è dedicata
quest’edizione del Festival torna protagonista in Youth
Unstoppable (ore
22.30, Cinema Massimo – MNC, Sala Cabiria), presentato nella
sezione Concorso Documentari Internazionali e diretto dalla canadese
Slater Jewell-Kemker, che fin dall’età di quindici anni ha
iniziato a seguire, e a documentare, i summit internazionali
dell’ambiente. A metà tra il diario e il reportage, il film
racconta dieci anni di militanza della regista, oggi ventisettenne (e
già apparsa due volte sulle pagine di “Forbes”), ricostruendo,
al contempo, la storia del nuovo movimento ambientalista in gran
parte ancora incompreso e poco conosciuto. Le riprese effettuate nel
corso del tempo in diverse parti del mondo danno voce ai giovanissimi
di diverse nazionalità, restituendo un ritratto di una generazione
che, decisa a difendere a oltranza il proprio diritto al futuro,
condivide a ogni latitudine la consapevolezza della necessità e
dell’urgenza della lotta globale ai cambiamenti climatici.
Al
termine della proiezione, gli studenti del Laboratorio di
Comunicazione ambientale dell’Università di Torino dialogheranno
con la regista in collegamento Skype.
L’appuntamento conclusivo della
giornata è con un titolo del Concorso Internazionale One Hour in
arrivo dall’Islanda,
UseLess (ore
22.30, Cinema Massimo - MNC, Sala Soldati).
Diretto da Rakel
Garðarsdóttir e Agusta Olafsdottir,
il film si concentra sul
problema dei rifiuti e, in particolare, su quelli prodotti dagli
sprechi alimentari e dall’industria della moda, diventati una
pressante emergenza sociale e ambientale. Raccontato dalla
prospettiva di una giovane madre islandese intenzionata a cambiare le
proprie abitudini, il film analizza il fenomeno attraverso interviste
con esperti, stilisti, ambientalisti, offrendo soluzioni concrete ed
efficaci per la riduzione degli sprechi
e dimostrando come piccole, buone pratiche adottate nella vita
quotidiana potrebbero avere un impatto positivo e significativo sul
Pianeta. Al termine della
proiezione, gli studenti del Laboratorio di Comunicazione ambientale
dell’Università di Torino dialogheranno con le registe.
Tutti
gli eventi e le proiezioni del Festival sono a ingresso
libero
Commenti
Posta un commento