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E SE FINALMENTE LA FONDAZIONE CULTURA AIUTASSE DAVVERO LA CULTURA?

Tutti i concerti sono vietati. Non si fanno eccezioni. Per nessuno
Sul Corriere di oggi ho pubblicato un lungo articolo (questo è il link) in cui esamino lo stato della crisi della cultura - e in particolare dello spettacolo dal vivo - indotta dall'emergenza-virus; faccio il punto sui provvedimenti già adottati, e su quelli che si attendono, o si auspicano; e mi prendo la libertà di indicare all'attenzione dei pensatori comunali l'opportunità di adattare alle circostanze la Fondazione Cultura. Sì, proprio quella che l'Appendino di lotta voleva chiudere sui due piedi, e che la Chiarabella di governo ha mantenuto più arzilla che mai, limitandosi a un cambio della guardia sulla poltrona, nel miglior stile della politica. Il carrozzone creato da Fassino - e conservato da Appendino - come braccio armato del dirigismo municipale nell'ambito degli spettacoli dal vivo, potrebbe oggi diventare uno strumento che svolga, per conto del Comune di Torino, la stessa funzione che da anni assolve, per la Regione, la Fondazione Piemonte dal Vivo. Una ruolo di collaborazione - non di sovrapposizione - a favore delle associazioni, così da sostenerle in questa crisi senza precedenti. E cos'altro avrebbe da fare quest'anno la Fondazione Cultura? Organizzarsi i festivalini comunali (ammesso sia possibile) giusto per garantire al sindaco un ben misero e aleatorio supporto in prospettiva elettorale, e intanto lasciare che tutto il resto - il vero tessuto connettivo del sistema culturale della città - se ne vada dal culo?
A parte azzardare questa modesta proposta che certamente verrà ignorata, nell'articolo del Corriere faccio anche il punto sui provvedimenti che potrebbero arrivare dallo Stato: una quota del Fus destinata alle piccole e medie realtà che finora non ne beneficiavano; e, con l'imminente Cura Italia, una ventina di milioni per un intervento capillare nello stesso ambito.
Quanto a Regione, Comune e fondazioni bancarie, l'altro giorno sul Corriere ho scritto del progetto di una cabina di regia in grado di indirizzare al meglio i provvedimenti d'emergenza. Riguardo ai provvedimenti concreti, ho già indicato come apprezzabile l'intenzione manifestata dalla Regione di rimodulare requisiti e obiettivi dei bandi per i finanziamenti concentrando gli sforzi sulle strutture che danno maggiori garanzie di professionalità e continuità. Altrettanto utili sono i bandi "Rincontriamoci" della Compagnia di San Paolo (destinato a "salvaguardare la sopravvivenza e promuovere il rilancio dei centri culturali e civici"), e "Corto Circuito" di Piemonte dal Vivo, più o meno con analoghe finalità.

Di sicuro è giusto - e doveroso - che sia la Regione, sia il Comune abbiano la bontà di saldare quanto ancora devono alle associazioni per contributi già assegnati ma non ancora liquidati. Purtroppo finora la nostra brillante giunta comunale non ha messo in campo altro, a parte belle parole e provvedimenti davvero ridicoli, se non offensivi. Né l'opposizione sembra avere in tasca soluzioni salvifiche, almeno a giudicare dal contenuto della proposta di mozione che giusto oggi viene discussa in Commissione cultura, e che vi invito di leggere a questo link, se avete voglia di deprimervi.
Intervenendo con una Fondazione Cultura non prepotente bensì soccorrevole, la prode Chiarabella avrebbe un'occasione storica per rabberciare in extremis una gestione della scena culturale altrimenti deprecabile. Lo farà? Accetto scommesse.

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