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FASE 2: UNA CABINA DI REGIA PER I GRANDI EVENTI? SI', PERO'...

Daniele Valle
Un consigliere regionale d'opposizione, il piddino Daniele Valle, che presiede la Commissione cultura, l'altro giorno mi ha chiamato per scambiare qualche impressione su come le grandi istituzioni culturali - dal Salone del Libro ad Artissima, dal Museo del Cinema al Regio - progettano i grandi eventi da esse organizzati, ciascuna con la sua strategia: chi pensa a un ripresa, magari in forma ridotta, già in autunno, e chi vorrebbe rinunciare all'edizione 2020, o spostarla ai primi mesi del 2021. Valle mi diceva che forse è un errore affrontare la questione così in ordine sparso. Secondo lui sarebbe meglio se fosse una "cabina di regia" - con Comune, Regione e fondazioni bancarie - a indicare a una road map condivisa e unitaria.
Io ho convenuto con Valle sull'utilità di un simile strumento, benche il termine "cabina di regia" mi procuri violente coliche dissenteriche, ma ho espresso anche le mie riserve. La principale riguarda l'ambito d'intervento di tale regia: dovrebbe rigorosamente limitarsi a reperire, ottimizzare e indirizzare al meglio le risorse disponibili, e a creare le condizioni ambientali favorevoli alla ripresa dell'attività. Senza che la politica pretenda di allargarsi ad ambiti che non le competono e che non conosce.

Abbiamo parlato a lungo, Valle ed io, e le convinzioni che ho ricavato dallo stimolante confronto le ho riportate nell'articolo uscito stamattina sul Corriere. Se vi interessa leggerlo, questo è il link.

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