Chiarabella richiama il suo portavoce: "Fermale rotative, abbiamo lo scoop!" |
Tipico di Torino, città dove la mano destra sempre meno sa cosa fa la sinistra. Ieri, 9 marzo, come ricorderete, scadeva il mandato semestrale del commissario straordinario del Regio, Rosanna Purchia.
In mancanza di un atto ufficiale del MiBAC che rinnovasse l'incarico per altri sei mesi, è scattato l'automatismo di legge che prevede in tale caso la proroga di 45 giorni del mandato scaduto. E questo ha diligentemente comunicato ai media, ieri sera, l'ufficio stampa del Regio.
Oggi pomeriggio, 10 marzo, arriva però bel bello nelle redazioni un altro comunicato, stavolta del portavoce di Chiarabella, trionfalmente intitolato "Teatro Regio: rinnovo a Rosanna Purchia dell'incarico di commissario straordinario per un altro mandato". Il testo specifica che "il ministro della Cultura, Dario Franceschini, ha firmato oggi il rinnovo".Io leggo, e chiamo quelli del Regio: scusate tanto, ma che vi dice la testa? Non sapete neppure quello che succede a casa vostra? I poveretti cascano dal pero. Nessuna comunicazione ufficiale - mi rispondono - è ancora arrivata alla commissaria Capatosta, che in ossequio alla correttezza istituzionale al momento resta in prorogatio attendendo l'atto del ministro.
Questa è bella. L'atto non è ancora arrivato alla Rosanna, ma già il Comune esulta?
Ma in fondo al comunicato comunale trovo il disvelamento dell'arcano. "A renderlo noto - c'è scritto - è la sindaca di Torino, Chiara Appendino, dopo un colloquio telefonico avuto nella giornata di ieri con il ministro Dario Franceschini".
Capito? Chiarabella ultimamente è in piena frenesia di visibilità, non si capisce bene con quale concreto obiettivo; per cui non stava nella pelle dalla voglia di far sapere al mondo intero che lei alza il telefono e mette il pepe al culo al ministro, e quello - spaventatissimo - si affretta a firmare tutto quel che c'è da firmare. Di conseguenza ha sbattuto la notizia in prima pagina, bruciando sul tempo ministro e commissaria.
Ok, come sindaco non è stata un granché. Ma come giornalista può puntare al Pulitzer. In America, s'intende.
Ma costei non si doveva incatenare alla scultura di Mastroianni che cinge l'atrio del Regio se non avesse potuto riaprirlo?
RispondiEliminaE i voucher imposti agli abbonati da 90€ a recita mai potuti fruire? Ne vogliamo parlare?
Mi permetto di ricordarle che la promessa di incatenarsi fu fatta a settembre 2020, quanto l'Italia tutta, reduce dagli strusciamenti balneari, si assembrava nella beata convinzione che il virus fosse "clinicamente morto". In quel contesto appariva assurdo che le restrizioni rimanessero soltanto per i teatri. Poi la seconda ondata ha fatto giustizia delle pie illusioni e delle intemperanze estive.
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