Passa ai contenuti principali

CONFERMO QUANTO SCRITTO

Che s'ha daffà... Silvio Viale e Giulio Biino si preparano a narrare ai giornalisti la loro verità ufficiale

E dopo tante liti e tante beghe, hanno deciso di non decidere, e di convocare i giornalisti per smentire tutto: non ci sono fronti contrapposti, non ci sono veti incrociati, non ci sono pressioni della politica, tutto quello che hanno scritto i giornali è frutto di pura fantasia, e tutto va ben signora la marchesa. 

Son cose che si devono dire, in determinate circostanze, e io - che son uomo di mondo - non ne voglio al simpatico Biino e al simpatico Viale. Semplicemente mi avvalgo del diritto di non credere, e di confermare quanto ho scritto nei giorni scorsi in merito alla pantomima della mancata nomina del direttore del Salone del Libro.

Per dovere di cronaca riporto l'anodino lancio dell'Ansa e, a seguire, il comunicato ufficiale del Salone del Libro diffuso dopo l'incontro stampa di ieri, pregevole capolavoro di supercazzola. 

Ecco il lancio Ansa: 

"Non ci sono due schieramenti, pubblico e privato, l'un contro l'altro armato, che non trovano un accordo. Non ci sono veti. L'obiettivo non è tirare fuori il meno peggio, ma il meglio per il Salone del Libro". Così Giulio Biino, presidente del Circolo dei Lettori, chiarisce la posizione del Comitato direttivo sul futuro direttore editoriale del Salone del Libro. Accanto a lui Silvio Viale, presidente dell'Associazione Torino Città del Libro che rappresenta gli organizzatori privati del Salone. L'incontro con la stampa è stato convocato dopo la riunione in Regione del comitato direttivo che non ha ancora deciso chi affiancherà Lagioia fino a maggio e poi lo sostituirà. "Abbiamo cercato di mettere a fuoco i bisogni del Salone - sottolinea Viale - che ha un ruolo centrale per il territorio e la regione. Dal 2018 è raddoppiato anche in termini di metri quadri. Ora cerchiamo un leader. La nomina deve guardare al futuro, conta l'età (già, i privati vogliono un direttore gggiovane, NdG), il rapporto con i giovani, l'attenzione all'editoria professionale. Vorremmo un candidato in grado di far crescere ancora il Salone sotto questo aspetti. Ci vorrà ancora tempo, ma il direttore ce l'abbiamo, stiamo lavorando alacremente per il Salone 2023". 

Ed ecco la supercazzola brematurata:

Aggiornamento sul processo di nomina della direzione

del Salone Internazionale del Libro di Torino

per il triennio 2024-2026

 

11 gennaio 2023. Il Comitato Direttivo del Salone Internazionale del Libro di Torino, riunitosi oggi, ha definito le linee guida (traduzione: dopo un mese di dibbbattito non abbiamo ancora cavato un ragno dal buco, siamo al punto di partenza, NdG) in vista dei passaggi per giungere alla nomina della direzione del Salone del Libro per il triennio 2024-2026.

Partendo dall’analisi dei curricula arrivati, gli enti pubblici e i soggetti privati stanno lavorando in piena sintonia per individuare la figura più adatta ad assumere la direzione editoriale del Salone 2024-2026. Un profilo autorevole, che sia riconosciuto e di riferimento per gli editori e apprezzato dalla filiera del libro, nonché dalla comunità letteraria e culturale nazionale e internazionale (ovviamente è ciò che tutti vogliono, peccato che ciascuno lo voglia a modo suo, NdG).

Da trentacinque anni, il Salone del Libro riveste un ruolo fondamentale non solo nell’ambito di sua più stretta pertinenza, quello culturale (occhio, qui parte la supercazzola in tutta la sua geometrica potenza, NdG), ma anche nella crescita e nello sviluppo economico, turistico e strategico della città, dell’area metropolitana e della regione, e in questa precisa direzione intende continuare a lavorare. 

Nel corso degli anni è sempre più cresciuta l’attenzione alle nuove generazioni e ai nuovi linguaggi, e il Salone del futuro continuerà a porre attenzione e a impegnarsi su questo fronte, sintonizzandosi con le esigenze e gli interessi dei più giovani. Consapevole dei complessi scenari futuri, il Salone darà, inoltre, più spazio agli ambiti che afferiscono alla scienza, alla tecnologia e all’ambiente e amplierà sempre di più la sua vocazione internazionale.

È bene ribadire che, per raggiungere questi obiettivi, il Salone del Libro può contare al suo interno su una squadra coesa, forte, di provata competenza professionale nei vari ambiti di attività: un management che è garanzia di solidità e continuità del progetto e che agevolerà e accompagnerà il lavoro della futura direzione.                                                                 

La direzione dovrà condividere con il Comitato Direttivo le strategie di sviluppo del Salone del Libro per le edizioni 2024, 2025 e 2026 e dei progetti a esso connessi, lavorando in confronto continuo con i referenti del Salone stesso. Inoltre, affiancherà i consulenti editoriali impegnati nella programmazione e organizzazione della XXXV edizione del Salone, ancora diretta da Nicola Lagioia e attesa a Lingotto Fiere dal 18 al 22 maggio 2023.

Il Comitato Direttivo del Salone del Libro di Torino è composto da: Giulio Biino (Coordinatore del Comitato direttivo, Presidente Fondazione Circolo dei lettori), Marco Pautasso (Segretario Generale Salone Internazionale del Libro di Torino), Vittoria Poggio (Assessora alla Cultura, Regione Piemonte), Rosanna Purchia (Assessora alla Cultura, Città di Torino) e, in rappresentanza di Associazione Torino, la Città del Libro, Silvio Viale, Piero Crocenzi e Francesca Mancini.

I soggetti coinvolti nell’organizzazione del Salone Internazionale del Libro di Torino sono Regione Piemonte, Città di Torino, Fondazione Circolo dei lettori e Associazione Torino, la Città del Libro, sulla base del nuovo accordo approvato da Regione Piemonte con DGR n. 26 - 4789 del 18 marzo 2022 e da Città di Torino con Deliberazione della Giunta Comunale atto n 227 dell’8 aprile 2022.

E patapìm e patapàm, per due come se fosse antàni.
Adesso le uniche notizie di giornata: 
1) Amplieranno la rosa dei papabili pur con inserimenti improbabili e qualora - dopo un mesetto di cazzeggio - proseguisse lo stallo, potrebbero cercare un direttore al di fuori dei partecipanti alla manifestazione d'interesse (sotto il profilo giuridico è possibile);
2) la finanziera è venuta discretamente bene, compatibilmente con le rotture di cazzo che ho dovuto fronteggiare nelle ultime 48 ore.  

Commenti

  1. Preparare la finanziaria é difficile. Bravo!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Gentile signora Meloni, comprendo le difficoltà con la finanziaria, ma non posso aiutarla: io me la cavo bene soltanto con la finanziera... ;)

      Elimina
  2. Volevo scrivere finanziera e mi è uscito finanziaria.... Comunque non sono la signora Meloni! In ogni caso, complimenti perché è un piatto complesso

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

L'AFFONDAMENTO DELLA SEYMANDI

William Turner, "Il Naufragio" Cristina Seymandi Tanto tuonò che piovve. Sicché posso abbandonare, almeno per un post, la spiacevole incombenza di monitorare i contraccolpi dell'emergenza virale. La storia è questa. Ieri in Consiglio comunale un'interpellanza generale ( qui il testo ) firmata pure da alcuni esponenti grillini o ex grillini, ha fatto le pulci a Cristina Seymandi, figura emergente del sottogoverno cinquestelle che taluni vedono come ideale continuatrice, a Palazzo Civico, del "potere eccentrico" di Paolo Giordana prima e di Luca Pasquaretta poi . E che, come i predecessori, è riuscita a star sulle palle pure ai suoi, non soltanto a quelli dell'opposizione. L'interpellanza prendeva spunto dell'ultima impresa della Seymandi, la mancata "regata di Carnevale" , ma metteva sotto accusa l'intero rapporto fra costei, Chiarabella e l'assessore Unia, di cui è staffista. Alla fine Chiarabella, nell'angolo, h

LE RIVELAZIONI DI SANGIU: "GRECO NON HA DECIFRATO LA STELE DI ROSETTA". E ADESSO DIREI CHE BASTA

È una storia da dimenticare È una storia da non raccontare È una storia un po' complicata È una storia sbagliata Cominciò con la luna sul posto E finì con un fiume di inchiostro È una storia un poco scontata È una storia sbagliata La ridicola pantomima è finita com'era cominciata, sempre con un tizio che giudica un egittologo senza sapere un cazzo d'egittologia. Il fratello d'Italia laureato in giurisprudenza Maurizio Marrone pontifica che Christian Greco è un egittologo scarso , e - dopo una settimana di silenzi imbarazzant i, strepiti da lavandaie e minchiate alla membro di segugio  blaterate da una scelta schiera di perdigiorno presenzialisti e critici col ciuffo - un altro fratello d'Italia, il giornalista Gennaro Sangiuliano, sancisce che no, Greco è "un apprezzato egittologo" benché - sfigatone! - "non abbia decifrato la stele di Rosetta" (questo è un capolavoro comico, non siete d'accordo?).  Il presidente della Regione Cirio s'a

BASIC BASE

Il nuovo direttore del Tff La  nomina di Giuliobase alla direzione del Torino Film Festival  è ampiamente trattata sul Corriere di Torino di stamattina: c'è un mio modesto commento , ma soprattutto c'è una magistrale intervista al neodirettore, firmata dall'esperto collega Fabrizio Dividi. Vi consiglio di leggervela da cima a fondo (sul cartaceo, o  a questo link ): vale da sola ben più del prezzo del giornale. Ed è talmente bella che mi permetto di estrapolarne alcuni passaggi, che giudico particolarmente significativi. Ecco qui le domande e le risposte che più mi hanno entusiasmato. In neretto le domande, in chiaro le risposte, in corsivo le mie chiose: Emozionato a dover essere «profeta in patria»?  «Ovvio, ma studierò. In questo anno e mezzo studierò e tiferò per Steve Della Casa e per il suo festival, ma sempre stando un passo indietro, con umiltà e discrezione».  Qualcuno lo avverta: l'hanno nominato per l'edizione 2024. Ciò significa che dovrà cominciare a la