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I SUBSONICA, MORRICONE E I DIVERSAMENTE PULITZER

L'immagine di copertina della pagina Fb di Max Casacci
Non mi ha stupito - conosco i miei polli - il ridicolo strepito mediatico nato dal misunderstanding (evidente per qualsiasi essere senziente) su una sorridente riflessione del leader dei Subsonica, Max Casacci, a proposito di quattro - diconsi quattro - note in comune fra "Tutti i miei sbagli" e la musica di Ennio Morricone per l'ultimo Tarantino.
Misunderstanding che ha portato a degenerazioni (ovviamente mediatiche) a dir poco grottesche. 
La cosa non mi aveva appassionato, e - in migliori faccende affaccendato - non avevo scritto niente.
Però ieri Max ha pubblicato su Fb una definitiva considerazione a proposito della ridicola pantomima: talmente bella che Gabo non può non riprenderla.
Per farlo, devo purtroppo prima ricostruire la faccenda, sennò chi saggiamente non l'ha seguita rischia di non capirci un benamato.
Quindi, andiamo con ordine:
L'8 febbraio Max scrive su Fb: "Ma le prime 4 note della (bellissima) colonna sonora di "hateful eight", che sono le prime 4 note orchestrali di "tutti i miei sbagli"? Troppo ridere. Ps Morricone non ha nessun bisogno di citare chicchesia, tantomeno i Subsonica, sia detto per scongiurare qualsivoglia equivoco. Semplicemente, succede".
Sembrerebbe tutto chiaro, senza spazio per equivoci.
E invece no. Qualche genio si dedica ad esercizi ermenuetici, pur di scrivere lo sgup della vita: e quindi scrive che sì, i Subsonica "parlano di felici coincidenze" ma lui, astuto cronista, capisce bene che si tratta invece di una "velata accusa di plagio". Fantastico. Se io dico che c'è il sole, è evidente che alludo a un acquazzone.
E' il 9 febbraio, Come sempre quando c'è una bufala in giro,sulla stronzata si butta a pesce il valoroso giornalismo dei diversamente Pulitzer - che s'annida nella carta stampata e trionfa nel web dei dilettanti protervi. La questione approda all'onore delle cronache nazionali, e qualche perdigiorno s'incarica pure di rompere i coglioni a Morricone, il quale, interrogato, giustamente un po' si perplime.
A questo punto i diversamente Pulitzer (devo questa definizione a un'amica intelligente) si sentono autorizzati ad annunciare agli annoiati lettori che Morricone minaccia di querelare i Subsonica. Qualcuno si porta avanti con il lavoro e afferma che la querela è già partita. E' il 10 febbraio.
Morale della favola: a stretto giro di posta Morricone si ritrova a dover smentire il nulla, spiegando che non ha mai pensato di querelare nessuno. Insomma, era tutta una stronzata maturata nelle redazioni.
E' l'11 febbraio. 
Intanto però Max, infastidito dalle minchiate che volano in rete e sulla carta stampata, il 10 febbraio scrive su Fb il post che tanto mi è piaciuto: "Partiamo da un punto di premessa fondamentale: non c'è nessun tipo di condizione che possa lontanamente preludere ad una azione legale in tutta questa vicenda. Se si dimenticano i titoli e se ci si basa su ciò che è sempre stato visibile e consultabile da chiunque, sui nostri social. 
Lo anticipo solo perché non si equivochi nulla del resto. 
E il resto è: grazie per manifestazioni di sostegno, simpatia, solidarietà, indignazione per come alcune testate acchiappaclick giochino talvolta a deformare a proprio piacimento post, tweet, etc...ma vorrei che non venissero create simmetrie odiose tra noi e Ennio Morricone.
Se io avessi letto anche solo la metà dei titoli e dei contenuti (false accuse di plagio, virgolettati inventati etc) apparsi on line o se fossi stato disturbato, come probabilmente lo è stato lui, da qualche giornalista per esprimere pareri su una questione -che questione come avete capito non è- non avrei contattato l'ufficio legale. Avrei assoldato direttamente qualche killer.
Quindi Ennio Morricone, al quale spiace di aver creato anche solo lontanamente un qualsiasi tipo di distrazione, deve restare un padre musicale. Un artista al quale rendere omaggio. Una figura affettuosamente amica per tutti coloro che si sentono parte del nostro mondo sonoro.
Piuttosto potremmo riflettere sul ruolo di alcuni giornalisti (diversamente Pulitzer), in questa discutibile gara al ribasso. Ma non sarebbe certo una riflessione inedita e non riguarderebbe solo la musica.
Tra un paio di giorni, quando tutto questo non interesserà più a nessuno, quando anche l'utimo dei troll (fanno un po' tristezza ma anche tanta compagnia) si avventurerà in qualche altra oziosa crociata, questa vicenda finirà verosimilmente in un nulla di fatto.
Ma davvero mi ha fatto piacevolmente sorridere nella sala cinematografica, mentre incominciava il film di uno dei miei registi preferiti, ascoltare nel primo attacco musicale in 4 note di passaggio, non un plagio, non una citazione -nessuno plagerebbe mai nessun altro per un semplice passaggio musicale, figuriamoci il più grande- una cosa che rimandava a noi.
E realmente ci tenevo a condividere, con quanti seguono la band, la sorpresa.
Si poteva scrivere meglio e meno di fretta?
Si potevano inserire avvertenze anti furbetti come nelle pubblicità dei farmaci. Forse si, ma forse, per come potrebbe essere il mondo che tutti quelli che amano davvero la musica dovrebbero desiderare, invece anche no".

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